Giornata internazionale dei Lego: i celebri mattoncini colorati danesi protagonisti di iniziative volte a favorire l’inclusione, come le rampe ideate dal giovane Enrico Balestra per eliminare le barriere architettoniche (e non solo)
Nella Giornata internazionale dei Lego di oggi, 28 gennaio, si celebrano i famosi mattoncini colorati nati in Danimarca, che sempre più sono anche protagonisti di progetti e iniziative per l’inclusione e il contrasto delle disabilità.
Tra queste ne esiste una che è nata direttamente da un giovane nello spettro autistico, Enrico Balestra, il quale proprio tramite i Lego -la sua passione da sempre- ha trovato un modo per esprimersi, entrare a contatto con la società e, nel contempo, aiutare chi soffre di problemi fisici e deve spostarsi in carrozzella.
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Le rampe di Lego che abbattono le barriere architettoniche
Enrico ha infatti ideato un modo concreto per abbattere le barriere architettoniche, ma anche quelle mentali: costruire rampe per i disabili, con l’utilizzo di migliaia di mattoncini colorati sapientemente incastrati uno sull’altro.
L’idea l’ha presa da Rita Ebel, una signora tedesca costretta in carrozzina dopo un incidente, e l’ha resa realtà anche nel nostro Paese.
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In pochi anni, dal 2021, ha già dato vita a 13 costruzioni, dall’impatto non solo estetico ma anche utile nella vita di tutti i giorni. E il modello viene oggi replicato in molti Comuni di tutta Italia.
«Con le nostre coloratissime rampe noi possiamo illuminare tante disabilità che spesso sono in ombra, nel grigiore, dimenticate. E vogliamo che la disabilità venga colta in tutte le sue potenzialità anche dalle aziende, facendo crescere le possibilità di inserimento lavorativo».
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Enrico fa infatti parte di un gruppo -denominato Talents Lab– promosso dal Servizio di integrazione lavorativa dell’Ulss 6 Euganea, a Padova, che coinvolge anche altri giovani autistici in progetti di inserimento, affiancati dalle cooperative “Riesco”, “L’Iride” e “Provate”.
«Ci avevano spesso spiegato che dovevamo piegarci alla realtà e adeguarci al mondo “reale”; noi abbiamo provato a liberare le nostre emozioni e passioni, che magari sembravano inutili o sbagliate -raccontano- Abbiamo trovato il modo di esprimere la nostra creatività, facendo incontrare sogno e realtà, gioco e concretezza. In questo modo abbattiamo le barriere e proviamo a conquistarci il nostro posto felice».
La prima rampa di Lego Enrico l’ha realizzata assieme agli amici del Talents Lab -Ludovico, un altro Enrico e Nicolò (ai quali si è poi aggiunto Alessandro)- andando a recuperare mattoncini destinati a essere gettati via, contribuendo così a dar loro nuova vita evitando la creazione di ulteriori rifiuti.
«Per creare le pedane utilizziamo sia i pezzi grandi che quelli sottili, a partire dalle “brick” e dalle basi -spiega il giovane, che affianca ai Lego anche la passione per i videogiochi, in primis Mario- Abbiamo installato dei raccoglitori in diversi Comuni (in modo da intercettare i pezzi di cui la gente vorrebbe disfarsi e poterli riutilizzare, ndr) e speriamo che il progetto possa diffondersi sempre di più».
Lego, mattoncini in plastica riciclata per una svolta sostenibile
Oggi l’esperienza è diventata una Community, che fa parte del programma Habile, e che coinvolge anche il campione paralimpico Damiano Marini.: «le pedane colorate e riciclate stanno aprendo porte, e l’utopia di un mondo più sostenibile da un punto di vista sociale e ambientale diventa meno impossibile».
Aggiunge Sebastiano Rizzardi, coordinatore del progetto: «Le rampe di Lego –con il loro mix di sostenibilità, gioco, inclusione, accessibilità, design urbano, colori e bellezza, disabilità mentale e motoria– raccontano una storia che riesce a illuminare tutti i temi che riguardano la disabilità e l’urgenza di rendere le nostre città e le nostre aziende sempre più inclusive».
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[Immagine di copertina: i cinque giovani del Talents Lab con una delle loro pedane create con i mattoncini Lego]