A pochi chilometri da Reykjavik, capitale dell’Islanda, è possibile visitare numerosi siti naturali di incredibile bellezza, a partire dal celebre Circolo d’Oro. Ecco cosa vedere
Geyser spettacolari, imponenti cascate, vallate glaciali, laghi all’interno di crateri, campi di lava e le immancabili acque termali, in cui immergersi a discapito della temperatura esterna: queste le principali attrazioni del rinomato Circolo d’Oro, in Islanda, e nella regione vicino alla capitale, Reykjavik.
Un viaggio nella “Terra dei ghiacci”, non appena usciti dalla principale città dell’isola, è innanzitutto un omaggio alla Natura, che offre ai visitatori un susseguirsi di paesaggi spettacolari e situazioni uniche, frutto della complessa storia geologica che caratterizza l’Islanda.
Il Parco naturale di Thingvellir
Situato a 47 chilometri a est di Reykjavik, il Parco di Thingvellir (Þingvellir con la grafia locale) è la prima tappa del Circolo d’Oro, iscritta al Patrimonio mondiale dell’Umanità dell’UNESCO. Oltre agli spettacolari paesaggi naturali, è un punto fondamentale della storia e della geografia islandese.
Qui si trova infatti l’AlÞingi, il primo parlamento al mondo, fondato nel 930 d.C da tribù vichinghe. In questo luogo vennero prese importanti decisioni, come l’adozione del Cristianesimo nel 999 d.C. Durante il periodo di dominazione danese il parlamento cadde in disuso. Nel punto dove una volta si svolgevano le assemblee oggi si trova una bandiera commemorativa.
Il Parco di Thingvellir è ritenuto il più importante del Paese, anche per la sua rilevanza dal punto di vista geografico e geologico. Al suo interno si trova infatti la faglia di Silfra, il punto di divisione tra la placca tettonica euroasiatica e quella nordamericana.
Da non perdere anche la cascata di Öxarárfoss, alta circa 20 metri e raggiungibile con una comoda passeggiata a piedi di poche centinaia di metri dal centro visitatori e dai principali parcheggi.
L’ingresso al parco è gratuito, si paga solo il parcheggio (a forfait). La durata della visita può variare da una a parecchie ore, soprattutto se si intende seguire uno dei percorsi di trekking nella zona.
Geysir, il principe di tutti i geyser
Si prosegue lungo la strada del Circolo d’Oro per circa 60 chilometri e si raggiunge la località Geysir, dove si trova quello che si pensa essere il geyser più antico d’Islanda e del mondo. Per comprendere l’importanza di Geysir basti pensare che la parola “geyser” deriva proprio dal suo nome, che a sua volta proviene dal verbo islandese Gjósa, ovvero eruttare.
Nonostante la località prenda nome da Geysir, esso non è il più spettacolare della Valle di Haukadalur. Le eruzioni di Geysir sono molto rare. Ciò è causato da alcuni cedimenti interni dei tunnel e da ostruzioni causate dai lanci di sassi e pietre da parte dei visitatori nel tentativo di “svegliarlo”. Questo è un enorme peccato, considerando che le colonne d’acqua di Geysir raggiungevano gli 80 metri.
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Se Geysir ormai quasi non erutta più, il contrario fa Strokkur, il geyser più famoso e spettacolare, a pochi passi di distanza, sempre all’interno della stessa area geotermica. Strokkur erutta ogni 6-10 minuti circa, e i suoi getti possono arrivare a oltre 30 metri d’altezza.
Le eruzioni di Strokkur non rappresentano l’unico spettacolo che la Valle di Haukadalur ha da offrire. Infatti la località è circondata da pozze di acqua termale (ma attenzione è vietato immergersi, le temperature sono di circa 80-100 gradi centigradi), che con i loro fumi rendono il paesaggio incantevole e fiabesco.
Anche in questa località l’ingresso è gratuito, così come il parcheggio. A fianco del Parco geotermico vi sono alcune strutture turistiche, tra cui un ampio centro informazioni; considerate da mezz’ora a un’ora per vedere l’intera area e godere di qualche eruzione di Strokkur.
In estate il nostro consiglio -qualora siate in auto- è di recarsi sul posto dopo le 19, sfruttando la luce presente qui fino a mezzanotte, per evitare le folle di visitatori trasportati con i bus dei tour organizzati.
Cascate di Gullfoss, apice del Circolo d’Oro Islanda
A soli 10 minuti di macchina da Geysir, si arriva alle spettacolari cascate di Gullfoss, che danno nome a tutto il Circolo d’Oro: il nome, in italiano, si traduce infatti come Cascate d’Oro (Gull= dorato, Foss= cascata).
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Ci sono due teorie principali che spiegano l’origine del nome di queste splendide cascate. La prima afferma che derivi dalla luce dorata che l’acqua delle cascate riflette al tramonto; un’altra dice invece che sia dovuto alla presenza dell’arcobaleno che si forma sulla cascata quando i raggi del sole attraversano le particelle d’acqua sospese in aria.
Le cascate di Gullfoss sono alte oltre trenta metri e sono composte da due salti d’acqua, un primo di circa 11 metri e un secondo di oltre 20. Con una portata che nei mesi estivi raggiunge i 109 metri cubi al secondo, queste cascate sono le più imponenti di tutta l’Islanda.
Si raggiungono a piedi in pochi minuti dalle due aree di parcheggio allestite nelle vicinanze, senza orari né costi di ingresso. Considerate almeno mezz’ora di visita; anche in questo caso consigliamo di evitare le ore di maggiore affollamento da parte dei bus turistici.
Le più antiche terme naturali d’Islanda
All’interno del perimetro del Circolo d’Oro vi è anche l’opportunità di immergersi per qualche ora nella più antica piscina termale d’Islanda –Gamla Laugin in islandese, anche se oggi più nota con il nome commerciale di Secret Lagoon- realizzata nel 1891 a Hverahólmi, un’area geotermica vicino a Flúðir.
Nel 1909 a Gamla Laugin si tennero le prime lezioni di nuoto in Islanda, ma la località cadde in declino nel secondo Dopoguerra. Solo negli anni Duemila è stata progettata la riapertura al pubblico, con l’obiettivo di creare una struttura confortevole ma autentica, di limitato impatto sul paesaggio.
Tutta l’acqua calda proviene dalle vicine sorgenti termali di Vaðmálahver, Básahver e da Litli Geysir, piccolo geyser attivo che erutta nei pressi della laguna balneabile. Calda, pulita, ricca di zolfo, rimane a una temperatura costante di 38-40 gradi tutto l’anno.
L’ingresso è a pagamento per le persone da 15 anni in su, mentre i bambini fino a 14 anni entrano gratis. Sul posto è possibile acquistare e consumare bevande e cibi oltre a noleggiare gli asciugamani, qualora ne siate sprovvisti.
I colori di un lago nel cratere di un vulcano
Tra le mete meno conosciute della zona, ma vicino ai tre siti principali del famoso itinerario turistico del Circolo d’Oro, vi è il lago di Kerið, che sorge all’interno di un cratere vulcanico non più attivo.
Il cratere si è formato diverse migliaia di anni fa e si trova all’estremità settentrionale di una serie di vulcani noti come Tjarnarhólar. È di forma ovale, lungo circa 270 metri, largo 170 e profondo 55. Gli scienziati ritengono che il Kerið fosse un tempo un vulcano a forma di cono che, al momento dell’eruzione, esaurita la sua riserva di magma, sarebbe collassato su se stesso, dando luogo alla formazione odierna.
La sua caratteristica peculiare sono le pendici di colore rosso, frutto dei ricchi depositi di ferro presenti in loco. Le rocce cremisi contrastano con l’ambiente circostante, in particolare con l’intenso colore azzurro acquamarina delle acque e con la vegetazione verdeggiante.
È possibile percorrere l’intero bordo del cratere nonché scendere fino al lago. L’ingresso è a pagamento fino alle ore 22: il biglietto serve ai proprietari del terreno (privato!) a preservare e proteggere il cratere e il suo micro ecosistema, nonché a mantenere i sentieri di visita.
Spiagge nere e passeggiate sulla lava tra i continenti
A sud del famoso Circolo d’Oro, sempre nei pressi della capitale Reykjavik, merita una visita anche la penisola di Reykjanes, che ospita peraltro l’aeroporto internazionale di Keflavik e alcuni siti turistici come la celebre (ma costosa e spesso affollata) Blue Lagoon.
Anche qui sono Natura e Geologia a fare da padrone, dando vita a paesaggi incredibili in cui a dominare è il nero, colore della lava, affiancato dal verde di muschi, licheni e alcuni fiori autoctoni, mentre è pressoché assente ogni altro tipo di vegetazione ad alto fusto.
Le strade si snodano attraverso pianure e vallate, con spettacolari tratti costieri e pittoreschi laghi interni, dai vari colori e dalle dimensioni anche ragguardevoli, come il Kleifarvatn, il più profondo d’Islanda, con le sue caratteristiche spiagge in sabbia nera, o il piccolo Gígvatnsvatn, a fianco delle pittoresche solfatare di Seltun.
Tra i luoghi più suggestivi in cui è possibile passeggiare tra le rocce di lava solidificata, vi è l’area denominata Brú Milli Heimsálfa, ovvero Ponte tra i continenti. Qui vi è infatti un vero e proprio ponticello che collega la placca tettonica euroasiatica con quella nordamericana, permettendo così ai visitatori di passare da un continente all’altro, e viceversa, in pochi passi.
Circolo d’Oro Islanda, informazioni pratiche
Il Circolo d’Oro è una delle principali attrazioni dell’Islanda, sicuramente il modo più comodo per immergersi nella natura incontaminata pur restando a poche decine di chilometri dalla capitale Reykjavik. Come visto sono numerose le zone di interesse turistico, più o meno note, che offrono un’eccezionale varietà di situazioni e di esperienze uniche da vivere.
Il nostro consiglio è di dedicare alla visita almeno una giornata intera, considerando anche il vantaggio delle prolungate ore di luce nella stagione estiva. Unico neo, in questo periodo, è il maggiore affollamento, che in parte si può evitare andando nei luoghi più famosi in orari diversi rispetto a quelli dei tour organizzati.
Per poter godere in piena autonomia dei vari siti è ottimale affittare un’automobile, seppure le tariffe siano normalmente più elevate rispetto alla media europea. Le strade sono tutte in ottimo stato; in inverno è però consigliabile informarsi in anticipo sulla loro effettiva percorribilità, anche in relazione alle condizioni meteo previste.
Anche in estate, in ogni caso, le temperature non sono mai elevate e possono scendere repentinamente, con piogge e forti venti: è pertanto opportuno portare con sè indumenti adeguati, tra cui una giacca a vento, ma anche sciarpa, berretto e guanti.
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[Foto di Eleonora Anello, Irene Mariano e Francesco Rasero]
