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Immersioni sostenibili, i consigli del Programma Ambiente delle Nazioni Unite

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Immersioni sostenibili, i consigli del Programma Ambiente delle Nazioni Unite ultima modifica: 2022-07-15T06:45:00+02:00 da Irene Mariano
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Immersioni subacquee sostenibili, i consigli del Programma Ambiente delle Nazioni Unite per proteggere e tutelare la barriera corallina.

Le immersioni subacquee sono una grande esperienza per esplorare le bellezze e la natura che giacciono sotto gli oceani: questo passatempo, però, può avere un profondo impatto sulla barriera corallina e la vita marina se non viene fatto con modalità sostenibili.

La Grande Barriera Corallina perde la metà dei suoi coralli

Si stima che l’88% dei subacquei abbia oggi un approccio dannoso: in ogni immersione c’è infatti il rischio di calpestare e calciare i coralli con le pinne o di effettuare un ancoraggio della barca dannoso, specialmente se ci si immerge con compagnie che non hanno un occhio di riguardo all’ambiente. 

Questi danni fanno diminuire le possibilità che i coralli sopravvivano ad altri fattori stressanti come la pesca intensiva, i rifiuti plastici o malattie che ne causano la rottura e la decolorazione.

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L’ecoturismo, se fatto correttamente, crea invece un impatto ambientale e sociale positivo. Lo dimostra la Reef-World Foundation, che coordina il progetto Green Fins Initiative del Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP). Esso punta a proteggere la barriera corallina attraverso linee guida ecologiche che promuovono le immersioni subacquee sostenibili e l’industria dello snorkeling. 

Leticia Carvalho, coordinatrice della sezione Marina e Acqua dolce dell’UNEP, ha dichiarato: “Il turismo è una grande forza economica e il suo sviluppo può avere un impatto fondamentale sulle società e sull’ambiente, sia positivo che negativo. I governi, i cittadini, e i settori privati hanno un ruolo importante nel renderlo più sostenibile. Spero che i nostri consigli vi siano utili nell’organizzazione delle vacanze estive”.

Ecco quindi alcune raccomandazioni fatte dalla Reef World Foundation per pianificare una vacanza subacquea sostenibile quando si sceglie di visitare località costiere.

1. Viaggiate verso mete vicine o volate in modo responsabile, compensando la CO2

Quando si organizza un viaggio, il desiderio di scappare su un’isola dall’altra parte del mondo il più lontano possibile è forte. Tuttavia, ci sono molti benefici nel viaggiare verso mete vicine. La crescita di temperatura del mare dovuta al cambiamento climatico è una delle maggiori minacce per la barriera corallina, quindi bisogna concentrarsi su come ridurre la propria impronta ecologica.

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Stare vicino a casa propria permette di ridurre l’impatto ecologico e risparmiare soldi. Quindi cercate di individuare una meta vicina a voi, anche per permettervi di viaggiare in treno o in bus. Se volare è assolutamente necessario, cercate di evitare gli scali: si è infatti tentati a prenotare viaggi con molti scali quando costano meno, ma questo tipo di opzione porta inevitabilmente a maggiori emissioni di CO2. 

Se volate spesso, prendete l’abitudine di compensare le vostre emissioni, ad esempio supportando progetti di energia pulita per restituire al pianeta la vostra produzione di gas serra. Alcune compagnie permettono di farlo all’atto della prenotazione, ma si possono trovare altre alternative, come comprare crediti di emissione.

Cercate di essere consapevoli di come le singole compagnie aeree facciano la loro parte per il pianeta, anche cercando di diminuire l’inquinamento acustico, lo spreco di plastica o altri fattori di impatto ambientale.

2. Fate immersioni solo con operatori sostenibili

Quando pianificate una vacanza subacquea, prenotate con un operatore sostenibile che si impegni a minimizzare il proprio impatto ambientale.

La Green Fins Initiative lavora con membri dell’industria del settore subacqueo per ridurre la pressione sulla barriera corallina, proponendo operatori di immersioni e snorkeling formati secondo il proprio codice di condotta ambientale, che include raccomandazioni su come usare boe di ormeggio invece che l’ancoraggio, la politica no-touch per la vita marina e non andare troppo vicini al fondo marino, per prevenire incidenti quali toccare, calciare o calpestare i coralli. Questo approccio si è dimostrato utile nel preservare la salute dei coralli e renderli più resistenti.

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3. Riducete il consumo di plastica monouso

Quando si è lontani da casa, ridurre i consumi di plastiche monouso può essere impegnativo. Ma, con qualche accortezza, minimizzare l’utilizzo di plastica in vacanza è possibile. Pensatela come una sfida divertente!

Portate sporte riutilizzabili e borracce per evitare la plastica usa e getta, rinunciate a cannucce e altri oggetti in plastica non necessari: anche i piccoli gesti fanno la differenza! Basta prendere l’abitudine di dire “niente cannuccia, per favore” quando ordinate o chiedersi “mi serve davvero quella busta di plastica?” invece di accettarne una di getto. Non abbiate paura di combattere per il cambiamento!

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Questo è importante perché, ogni anno, l’oceano è minacciato dal cambiamento climatico e dall’inquinamento causato dalla plastica, che causano un’enorme perdita di patrimonio naturale. Secondo uno studio, la produzione di plastica è aumentata vertiginosamente dalle 2 milioni di tonnellate nel 1950 alle 348 milioni di tonnellate nel 2017 e ci si aspetta che raddoppi ulteriormente in capacità entro il 2040.

L’esposizione alla plastica può danneggiare la salute umana, potenzialmente influenzando la fertilità, l’attività ormonale, il metabolismo e l’attività neurologica, mentre la combustione di plastiche a cielo aperto contribuisce all’inquinamento dell’aria.

Verificate quindi se l’operatore con cui state prenotando si stia impegnando nel ridurre la plastica monouso. Fanno anche la raccolta differenziata? Smistano e riciclano correttamente i rifiuti?

4. Usate una protezione solare che non danneggi la barriera corallina e indumenti protettivi contro il sole

La protezione solare è un prodotto essenziale durante vacanze al mare e le immersioni subacquee. Studi hanno dimostrato che anche solo un minimo di concentrazione di prodotti chimici come Ossibenzone, Octinoxate e nanoparticelle (quali ossido di zinco e biossido di titanio) derivanti dalle creme solari, possono portare i coralli a essere più soggetti al rischio di decolorazione, oltre a danni al loro DNA.

Alcune mete estive popolari come le Hawaii, Palau, Bonaire e Aruba, negli anni, hanno adottato leggi che vietano i cosmetici tossici per gli ecosistemi marini.

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Quindi controllate sempre le normative locali prima di partire, ma in ogni caso optate sempre per lozioni che non danneggiano la barriera corallina.

Ricordate inoltre che indossare indumenti protettivi contro il sole è il metodo più efficace per proteggere la propria pelle, oltre alla vita marina. Infine, al contrario della protezione solare, non devono essere ri-applicati ogni due ore: questa è un’ottima opzione per non compromettere l’ecosistema e restare protetti.

[Fonte Unep.org]

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Appassionata di viaggi, studia lingue presso l'Istituto Internazionale Europeo Altiero Spinelli di Torino. Tra le sue passioni leggere e lavorare all'uncinetto.

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