Happy Planet Index 2024

Happy Planet Index 2024, benessere sostenibile per il Pianeta

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Happy Planet Index 2024, benessere sostenibile per il Pianeta ultima modifica: 2024-06-06T00:45:33+02:00 da Evelyn Baleani
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L’edizione 2024 dell’Happy Planet Index classifica i Paesi in base all’efficienza con cui garantiscono una vita longeva e felice, usufruendo di risorse ambientali limitate. Il rapporto conferma che, una volta soddisfatti i bisogni primari, adottare livelli di consumo più elevati non portano a un benessere maggiore

È possibile vivere bene senza danneggiare il Pianeta? Per rispondere al quesito è stato ideato l’Happy Planet Index (HPI), che valuta con quanta efficacia le Nazioni riescono ad assicurare una buona qualità della vita ai propri abitanti, garantendo nel contempo che anche le future generazioni possano usufruire degli stessi privilegi. Sviluppato per la prima volta nel 2006 dalla New Economics Foundation è stato successivamente perfezionato dall’Hot or Cool Institute di Berlino.

Gli indicatori dell’HPI

L’Happy Planet Index classifica i Paesi a seconda dei progressi che compiono nei confronti di un benessere che risulti equo e sostenibile per tutti.

L’HPI tiene conto di tre principali indicatori. Il primo è il Benessere, parametro basato sulla percezione soggettiva della soddisfazione di vita dei cittadini. Il secondo è l’Aspettativa di vita, indicatore che tiene in considerazione la durata media della vita della popolazione. Il terzo parametro è l’Impronta ecologica, ossia la quantità di risorse naturali utilizzate e l’impatto ambientale correlato.

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Il rapporto combina questi tre elementi per offrire una visione complessiva della capacità di un Paese nel saper bilanciare il benessere umano con la sostenibilità ambientale, evidenziando che alti livelli di consumo non necessariamente si traducono in una maggiore prosperità.

L’obiettivo che ci si pone con l’HPI è la promozione di modelli di sviluppo che non solo migliorino la qualità della vita, ma lo facciano in maniera equa e rispettosa della Terra.

Cosa emerge dall’Happy Planet Index 2024

L’edizione 2024 dell’Happy Planet Index (HPI) evidenzia per l’ennesima volta che livelli più elevati di consumo non si traducono in maggior benessere. L’utilizzo eccessivo di risorse non si limita a danneggiare il Pianeta va oltre. Non contribuisce nemmeno al benessere delle persone.

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Dal rapporto emerge che:

  • Vanuatu, Svezia, El Salvador, Costa Rica e Nicaragua sono i 5 Paesi con i punteggi HPI più alti.
  • L’Europa occidentale ha superato l’America Latina come area con la valutazione più elevata.
  • Croazia, Cina, Malesia, Algeria e Lituania sono i Paesi che hanno registrato i maggiori miglioramenti nelle loro valutazioni HPI dal 2019 al 2021.
  • L’Italia, con una valutazione di 49,6, si posiziona al 18º posto, risalendo di 5 posizioni rispetto al 2019.
  • Nessuna Nazione ottiene un punteggio “buono” in tutte e tre le componenti dell’HPI.

I Paesi leader nell’Happy Planet Index sono quelli che riescono a garantire elevati standard di salute e benessere limitando al contempo l’impronta di carbonio pro capite.

Tra i 10 Paesi con il PIL pro capite più elevato, 6 hanno punteggi HPI inferiori alla media. Il dato indica che perseguire un PIL sempre più alto non porta necessariamente all’obiettivo fondamentale: il godimento del benessere entro i limiti ambientali. In molte Nazioni ricche all’apparenza, gli alti livelli di produzione e di consumo contribuiscono al collasso ecologico, senza garantire salute o felicità ai cittadini.

Focus sull’impronta di carbonio

Per ovvi motivi, i Paesi con un’impronta di carbonio (Carbon footprint) media pro capite elevata, in genere non ottengono buoni punteggi.

Nell’HPI 2024, sono stati esaminati per la prima volta anche i punteggi tra fasce di reddito. I risultati confermano che, nella maggior parte delle Nazioni, i cittadini più ricchi ottengono i punteggi peggiori nell’indice HPI. Le loro emissioni di CO2 significativamente più elevate non si traducono in un maggior grado di benessere.

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Dobbiamo concentrarci sullo spreco e sulla disuguaglianza che stanno peggiorando la crisi planetaria”, ha commentato Lewis Akenji, Direttore esecutivo dell’Hot or Cool Institute e co-autore dell’Happy Planet Index 2024. “Dobbiamo mettere in discussione la legittimità delle soluzioni climatiche tecnologiche ed economiche proposte che trasferiscono principalmente ricchezza ai già ricchi”.

È tempo di agire per il bene comune dell’intero Pianeta, in modo definitivo.

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Digital Specialist e Giornalista pubblicista. Si occupa di contenuti per i media (TV e Web) dal 2000. Dopo aver lavorato per alcuni anni in redazioni di società di produzione televisiva e Web Agency, ha deciso di spiccare il volo con un’attività tutta sua. Le sue più grandi passioni oltre l'ambiente? Il Web, la scrittura e la Spagna.

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