Un favore ingiustificabile alla lobby venatoria, è l’opinione del WWF sulla volontà del Governo italiano di riaprire la caccia allo stambecco, specie già stata sull’orlo dell’estinzione
Lo scorso 11 luglio, il Parlamento italiano ha approvato un ordine del giorno, con parere favorevole del Governo, in cui si chiede di inserire lo stambecco tra le specie cacciabili. Nel contempo, è stato approvato un ulteriore ordine del giorno in cui si riconosce l’urgenza di modificare la Legge 157/1992 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio).
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Ma si va oltre. Il Governo, attraverso il Sottosegretario all’Agricoltura La Pietra, ha anche incontrato le Associazioni venatorie per discutere delle prossime, ulteriori concessioni.
Caccia allo stambecco, una scelta ingiustificabile
Stando alla nota diffusa dal WWF, “l’intenzione di aprire la caccia allo stambecco è ingiustificabile. Lo stambecco è un animale fragile, che circa un secolo fa è stato portato sull’orlo dell’estinzione proprio a causa della caccia, riuscendo a sopravvivere solo nell’area del Parco Nazionale del Gran Paradiso”.
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Il mammifero continua tutt’oggi a essere in pericolo. L’habitat in cui vive, l’alta montagna, si sta degradando come conseguenza dei cambiamenti climatici. Un quadro che rende le popolazioni di stambecco sempre più deboli, favorendo la diffusione di epidemie nella specie.
Le pressioni della lobby venatoria
A inizio Luglio, l’eco mediatica derivante dall’azione delle Associazioni ambientaliste e animaliste ha permesso di arrestare la quasi totalità degli emendamenti pro-cacciatori disposti dalla Commissione Agricoltura del Senato.
Ora il Governo sta subendo un’enorme pressione da parte delle Associazioni venatorie. Tale contesto, evidenzia il WWF, “mette in luce un sistema in cui vige uno scambio di favori che non tiene in alcuna considerazione l’interesse della collettività“.
I danni non si limitano all’impoverimento della biodiversità ma si ampliano fino a compromettere l’immagine dell’Italia in Europa, con l’apertura di procedure di infrazione.
Ricordando le parole di Mahatma Gandhi, viene spontaneo commentare: “come può definirsi civile un popolo che non rispetta i suoi animali“?
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La caccia selvaggia è una barbarie che si estende a macchia d’olio, oltrepassando le questioni relative alla salvaguardia ambientale. Con quali conseguenze? Ogni scelta insensata compiuta in questo ambito finirà per ripercuotersi sul benessere delle generazioni presenti e future. A quel punto, sarà troppo tardi per fare dietrofront.
