Singapore vuole imporre restrizioni al mondo crypto: ecco cosa sta succedendo
Mentre ci sono governi che adottano le monete digitali e il mondo crypto (come il governo della Repubblica Centrafricana), ci sono altri paesi che vogliono limitare e regolamentare le criptovalute. Queste misure, come quelle annunciate dallo Stato di Singapore, possono influenzare le mosse di chi vuole comprare Dogecoin o acquistare Bitcoin.
Singapore annuncia future restrizioni crypto
L’annuncio arriva direttamente dalla Banca Centrale di Singapore, l’Autorità Monetaria (MAS). La banca ha annunciato al Parlamento la sua volontà di applicare restrizioni e regolamentazioni al trading di crypto, che possono influenzare attività di mining, di investimento in monete digitali e il loro valore, come il valore Dogecoin.
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Le restrizioni includeranno limiti alla partecipazione al dettaglio e regole sull’uso della leva finanziaria durante le transazioni in criptovalute, secondo il ministro a capo della MAS, Tharman Shanmugaratnam che non crede che le monete digitali siano adatte agli investimenti dei consumatori.
Le prime misure della Banca Centrale di Singapore sono già state implementate a gennaio 2022, quando la pubblicità e la promozione di criptovalute in aree pubbliche è stata vietata. La MAS ha anche puntato il dito verso il marketing di trading crypto che minimizza i rischi per i cittadini che vogliono comprare Dogecoin e altre monete digitali. Nelle aree pubbliche sono anche vietati gli sportelli automatici di criptovalute e le pubblicità nei mezzi di trasporto.
Il prossimo round di restrizioni potrebbe includere misure come l’introduzione di altre sicurezze per i cittadini. Ad esempio, regole regole sull’uso della leva finanziaria durante le transazioni in criptovalute. Ovviamente, se implementate, tutti questi limiti possono avere un impatto sugli investitori di monete digitali e sul loro valore. Però, la Banca Centrale di Singapore non è l’unica a voler limitare il trading crypto.
Gli annunci della Federal Reserve americana
Si tratta della banca centrale degli Stati Uniti, che vuole imporre restrizioni al crypto e a chi desidera comprare Bitcoin e non solo, secondo la rappresentante Lael Brainard.
“L’innovazione ha il potenziale di rendere i servizi finanziari più veloci, più economici e più inclusivi e per farlo in modi che sono nativi dell’ecosistema digitale”, ha detto Brainard, “è importante che le basi per una sana regolamentazione del sistema finanziario siano stabilite ora prima che l’ecosistema crypto diventi così grande o interconnesso da poter mettere a rischio la stabilità del sistema finanziario intero”.
Le critiche principali di rappresentanti come Brainard e Shanmugaratnam sono la volatilità del mercato di monete digitali, il recente crollo del settore e del valore delle criptovalute e il rischio, che farà sempre parte del trading crypto. La situazione attuale delle criptovalute non è ancora così interconnessa con il sistema tradizionale, per cui non pone ancora un rischio sistemico. Secondo molte banche centrali, questo è il momento giusto per imporre regole e limiti. È ora o mai più.
Tecnologia, Internet e salvaguardia dell’ambiente possono convivere?
Insomma, due banche centrali lontane, ma due istituzioni che vedono le criptovalute come una minaccia al sistema “tradizionale.” Il successo di queste restrizioni potrebbe avere impatti sul mercato crypto globale.