Parco delle cascate di Molina, tra natura ed emozioni sul filo dell’acqua

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Parco delle cascate di Molina, tra natura ed emozioni sul filo dell’acqua ultima modifica: 2021-10-21T07:44:41+02:00 da Francesco Rasero
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Il Parco delle cascate di Molina (Verona), tra la Valpolicella e la Lessinia, offre escursioni nel verde per ammirare spettacolari salti d’acqua… anche da un’altalena sospesa nel vuoto.

Parco delle cascate di Molina ph. Francesco Rasero @ ehabitat.it
La visita al Parco delle cascate di Molina offre molteplici scorci panoramici nel corso di una piacevole e fresca escursione tra i boschi

L’acqua e la biodiversità danno spettacolo al Parco delle cascate di Molina, piccolo borgo di origini medievali in provincia di Verona (Veneto), dove è possibile trascorrere alcune ore, anche in famiglia con bambini, a stretto contatto con la natura, sperimentando insoliti punti di vista.

Lasciati alle spalle i celebri vitigni della Valpolicella, con il Lago di Garda sullo sfondo, si arriva a Molina, una frazione del Comune di Fumane che si trova sull’altopiano dei monti Lessini, a un’altitudine compresa tra i 400 e i 600 metri sul livello del mare.

Parco delle cascate di Molina ph. Francesco Rasero @ ehabitat.it
Nel corso dei millenni, i corsi d’acqua hanno modellato il paesaggio

Qui i boschi e i corsi d’acqua sono i dominatori incontrastati di un paesaggio ancora selvaggio, nel quale ci si può immergere pienamente grazie ai percorsi turistici che si snodano all’interno del Parco delle cascate.

Tre sono le proposte per i visitatori: un anello semplice (percorso verde), della durata di mezz’ora e di difficoltà facile, che permette di avere un primo “assaggio” di cosa offre la zona; un giro più approfondito (percorso rosso), di circa un’ora con difficoltà intermedia, che tocca gran parte delle attrazioni; il tragitto intero (percorso nero), da due ore e consigliato per escursionisti esperti, che aggiunge ulteriori panorami e luoghi da visitare, per un’esperienza completa.

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Parco delle cascate di Molina: cosa vedere e cosa fare

I grandi salti d’acqua sono i protagonisti assoluti del Parco, con diversi scorci altamente panoramici: dalla cascata detta “dell’orso” -la prima che si incontra dopo alcuni minuti di cammino- al “doppio covolo”, spettacolare opera naturale creata nei secoli dallo scorrere dei rii, passando per marmittoni, pozze d’acqua cristalline e torrenti impetuosi.

Nel corso della visita è anche possibile sfruttare alcune attrezzature acrobatiche messe a disposizione di grandi e piccini, come la carrucola-teleferica che sovrasta la cascata “del tombolo” e la spettacolare altalena sospesa con cui è possibile “volare” fino a sfiorare la maestosa cascata nera.

Parco delle cascate di Molina ph. Francesco Rasero @ ehabitat.it
L’altalena sospesa permette di avvicinarsi in modo unico a una cascata

Durante l’escursione si ammirano anche numerose varietà di piante, da fiori spontanei a imponenti alberi, e si può venire a contatto con diverse specie protette di animali, dalla Rana dalmatina all’Ululone dal ventre giallo, oltre a gamberi di fiume, gufi, falchi e salamandre. Non mancano mammiferi quali volpi, faine, donnole, lepri, caprioli, scoiattoli e ghiri.

Per raggiungere l’ingresso del Parco si attraversa il millenario borgo di Molina -interamente costruito in pietra, con mulini e antiche malghe- dove è anche possibile visitare alcune botteghe artigiane e fermarsi per una tappa ristoratrice a base di prodotti tipici locali, grazie alla presenza di bar e trattorie.

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Informazioni utili per organizzare la visita

Il borgo di Molina si raggiunge prevalentemente in auto, moto o bicicletta; vi sono anche alcuni collegamenti in pullman da Verona, che impiegano circa 45 minuti. Una volta in paese, occorre parcheggiare fuori dall’abitato, a circa 700 metri di distanza (e un centinaio di metri di dislivello) dall’ingresso del Parco.

I tre diversi percorsi di visita proposti -verde, rosso e nero- hanno una lunghezza rispettivamente di 1,2 km, 2,3 km e 3,6 km, con un dislivello totale variabile tra i 100 e i 300 metri. Tutti i sentieri sono ben segnalati, perfettamente mantenuti e puliti, con punti per la sosta lungo il tragitto.

ph Francesco Rasero @ ehabitat.it
All’interno del Parco sono disponibili tre diversi percorsi, di differente lunghezza e difficoltà, per consentire a tutti una visita adeguata

Si possono percorrere solo a piedi, preferibilmente con calzature e abbigliamento adatti alle escursioni. In caso di pioggia, alcuni tratti possono diventare molto scivolosi: occorre fare attenzione e indossare scarponcini da trekking. Non è purtroppo possibile la visita da parte di portatori di handicap motori.

Va inoltre ricordato che si tratta di un’area protetta, che fa parte del Parco naturale regionale dei Monti Lessini ed è inserita nella rete Natura 2000. Non si può pertanto uscire dai sentieri né, tanto meno, entrare in acqua; è vietato abbandonare i rifiuti e occorre rispettare la raccolta differenziata.

ph Francesco Rasero @ ehabitat.it
Tutti i sentieri all’interno del Parco sono ben segnalati e mantenuti; non è possibile entrare in acqua

Il costo del biglietto di ingresso al Parco delle cascate di Molina è di 7 euro a persona per gli adulti, senza limiti di tempo di permanenza, con sconti per convenzioni e riduzioni per gli under 12; gratis fino ai 5 anni. I cani sono ammessi, ma devono essere tenuti al guinzaglio.

Dal 1° aprile al 1° novembre è prevista l’apertura giornaliera, con orario variabile a seconda della stagione e del calare del sole; nei mesi più freddi il Parco delle cascate di Molina è visitabile soltanto la domenica e nei festivi; resta chiuso durante il periodo natalizio. È comunque consigliabile visitare il sito ufficiale per informazioni sempre aggiornate.

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Giornalista pubblicista, dal 1998 scrive su carta stampata e online. Oggi è direttore responsabile di una testata locale e gestisce Altrov*e, start-up che si occupa di copywriting e comunicazione. Ha lavorato per oltre un decennio nel settore ambientale, oltre ad aver organizzato svariati eventi culturali, in ambito artistico, cinematografico e teatrale. È appassionato di viaggi, in particolare nell’area balcanica e nell’Est Europa, dove ha seguito (e segue) alcuni progetti di volontariato. Ama conoscere, progettare, fotografare e stare a contatto con le persone. Ma ancora di più ama il rugby, i suoi gatti e la sua nuova famiglia.

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