In Belgio, per un mese, la catena Decathlon si trasforma in Nolhtaced: il nome del brand viene scritto al contrario per promuovere riuso e riutilizzo delle attrezzature sportive, tramite il reverse shopping
Decathlon Belgio cambia temporaneamente il proprio nome in Nolhtaced, che non è altro che il brand scritto al contrario: un’operazione di comunicazione ideata per promuovere la cultura del riuso e del riutilizzo anche nel settore dell’abbigliamento sportivo, incoraggiando i propri clienti a consumare in modo diverso.
Oltre a essere il logo Decathlon sul sito e sui social network, la scritta Nolhtaced -identica a quella standard dal punto di vista grafico, sia a livello di font che come palette di colori- è presente anche fisicamente sulla facciata di tre negozi (Evere, Namur e Gand) al posto della tradizionale insegna.
«Vogliamo rendere evidente che oggi è possibile fare gli acquisti al contrario, il cosiddetto ‘reverse shopping’ -spiegano dalla filiale belga della nota catena francese- I clienti possono infatti vendere a Nolhtaced le proprie attrezzature sportive vecchie o inutilizzate [anche di altre marche, esclusi biancheria intima, costumi da bagno, calze e caschi, ndr]. Decathlon li ripara e poi li rivende come articoli di seconda mano in garanzia. L’obiettivo è quello di riutilizzare il più possibile, per ridurre l’impatto sull’ambiente ed evitare gli sprechi. I prodotti che non hanno successo nel mercato dell’usato vengono altrimenti donati o riciclati».
Il valore delle attrezzature sportive Decathlon rese viene tramutato in buoni acquisto, che restano validi per due anni e possono essere spesi per articoli nuovi, usati oppure a noleggio. Sul sito Decathlon è presente un simulatore per stimare il prezzo di riacquisto dei vari oggetti, anche se la valutazione finale viene fatta dagli addetti in negozio, una volta verificato lo stato del reso.
https://twitter.com/DecathlonBEL/status/1579396959303274496
L’operazione ha comunque anche l’obiettivo secondario di offrire prodotti a un prezzo inferiore, andando a intercettare i consumatori dal ridotto potere di acquisto: la domanda di articoli di seconda mano è infatti in crescita anche in Belgio e, con questa azione, la catena francese vuole rispondere alle esigenze del mercato.
«A prima vista, questo cambio di nome potrebbe sembrare una semplice azione di marketing, ma il nostro obiettivo è quello di far conoscere il nostro servizio di riacquisto, in modo da poter riutilizzare il maggior numero possibile di articoli e attrezzature -dichiara Arnaud De Coster, direttore di Second Life Nolhtaced Belgio- Allo stesso tempo diamo impulso al mercato dell’usato, per garantire a tutti la possibilità di praticare sport nel rispetto dell’ambiente».
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L’obiettivo della campagna 2022 è di ritirare 65.000 prodotti, con un risparmio di CO2 equivalente stimato in oltre 17 mila tonnellate.
«Le nostre abitudini di consumo devono cambiare: dobbiamo acquistare meno prodotti nuovi e rivendere, riparare o noleggiare quelli più vecchi. Non si tratta tanto di possedere quanto di usare -conclude il direttore della sostenibilità del brand, Joeri Moons– Questa transizione si inserisce perfettamente nella nostra strategia circolare, in cui vogliamo massimizzare il riutilizzo dei prodotti adottando un atteggiamento responsabile durante l’intero ciclo di vita dei nostri prodotti».
[Immagini: Decathlon Belgio]
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