In Norvegia, grazie a Telenor, le vecchie cabine telefoniche dismesse sono diventate piccole biblioteche
La Telenor, la compagnia statale di telecomunicazioni della Norvegia, ha deciso di trasformare le vecchie cabine telefoniche dismesse -da anni ormai in disuso a causa dell’avvento dei telefoni cellulari e delle tecnologie digitali- in piccole biblioteche e spazi per il book-crossing.
Le cabine, di colore rosso, sono state progettate nel 1933 dall’architetto Georg Fredrik Fasting e ricordano, innanzitutto cromaticamente, quelle iconiche del Regno Unito, sebbene il loro design sia più lineare e funzionale rispetto al modello britannico, in linea con lo stile funzionalista scandinavo.
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All’apice della loro diffusione, nei decenni scorsi, vi furono fino a 6000 cabine telefoniche pubbliche diffuse in tutto il territorio norvegese, dalla capitale Oslo fino ai più remoti villaggi dei fiordi del nord.
Il progetto di conservazione e recupero parte da lontano. Nel 2007 le cabine telefoniche, telefon kiosk in norvegese, sono state dichiarate parte del patrimonio culturale della Norvegia. Circa un decennio dopo, nel 2016, la Telenor ha deciso di conservarne circa cento esemplari, per trasformarli in mini-librerie.
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“Anche se il segnale telefonico è scomparso per sempre le nostre cabine telefoniche possono ancora raccontare tante importanti storie. Storie di un tempo in cui non potevi portarti il telefono in tasca. Storie che raccontano di tutti noi“, si legge all’interno delle cabine-librerie oggi rimaste.
Queste cabine trasformate in piccole librerie pubbliche, dove le persone possono prendere o lasciare libri gratuitamente, rappresentano una pratica che ben si addice alla mentalità sostenibile e alla passione per la lettura che caratterizzano molte comunità del Nord Europa.
Le cabine telefoniche dismesse sono ormai diventate anche veri e propri vettori di cultura in miniatura. Ad esempio, durante la pandemia di Covid, in una di queste strutture, nei sobborghi di Oslo, è stato organizzato il più piccolo festival letterario al mondo.
A Tromso, così come in altre città del nord della Norvegia, le cabine sono considerate un vero e proprio spazio inclusivo e ci sono anche testi in lingua Sami. I turisti sono a loro volta invitati a lasciare libri nelle loro lingue.
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Nel nord della Norvegia le cabine conservate sono in gran parte posizionate lungo il percorso dell’Hurtigruten, il famoso “postale dei fiordi“. L’idea è che alla partenza si possa prendere un libro per poi lasciarlo alla tappa successiva, dedicandosi così alla lettura durante la navigazione.
La mappa delle cabine è pubblicata sul sito della Telenor e in molti fanno dei veri e propri tour, considerandole attrazioni turistiche contemporanee a tutti gli effetti.
[Foto di Francesco Rasero]