Cifre record per la plastica negli Oceani. I dati illustrati in uno studio
Ospiti poco graditi occupano il fondo degli Oceani: i rifiuti plastici, ben 11 milioni di tonnellate. Lo evidenzia un recente studio che getta luce per l’ennesima volta su una delle problematiche ambientali più urgenti del nostro millennio.
Plastica negli Oceani: un incubo per la salute del Pianeta
I dati sulla contaminazione da rifiuti plastici degli ambienti oceanici sono stati raccolti nello studio Plastics in the Deep Sea – A Gobal Estimate of the Ocean Floor Reservoir, pubblicato su Deep Sea Research Part I: Oceanographic Research Papers da Xia Zhu e Chelsea Rochman dell’Università di Toronto, Britta Denise Hardesty del Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (CSIRO) e Chris Wilcox dell’Università della Tasmania.
In base alle stime degli esperti, ogni minuto negli Oceani finisce un quantitativo di plastica pari a un camion di spazzatura. I rifiuti plastici presenti nelle grandi masse di acque terrestri finiscono per decomporsi in pezzi più piccoli e si mescolano nei sedimenti. Un vero e proprio “serbatoio per l’inquinamento da plastica”, come lo hanno definito i ricercatori.
In precedenza è già stata realizzata una stima delle microplastiche ospitate nei fondali oceanici. La nuova ricerca ha compiuto un ulteriore passo in avanti, esaminando oggetti più grandi, dalle reti fino ai bicchieri plastica.
L’importanza di dati raccolti per la prevenzione e la bonifica
Per stimare la quantità e la distribuzione della plastica sui fondi oceanici, i ricercatori hanno sviluppato modelli predittivi, utilizzando dati provenienti da robot sottomarini telecomandati e reti a strascico.
I modelli indicano che la plastica si accumula soprattutto attorno ai continenti, con circa la metà della massa al di sopra dei duecento metri di profondità.
Si prevede che l’uso di questo materiale raddoppi entro il 2040. Per proteggere gli ecosistemi marini, è cruciale avere una visione globale sulla destinazione di ciò che non viene smaltito correttamente.
I risultati dello studio aiutano a colmare alcune lacune nella comprensione del comportamento dei materiali plastici negli Oceani. L’analisi permetterà di ridurre i rischi che questa forma di inquinamento comporta per la vita marina, guidando gli sforzi di riduzione delle fonti di contaminazione e le strategie di bonifica ambientale.
Ci auguriamo che nel tempo altri approfondimenti scientifici porteranno a risultati ancor più promettenti.
