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Silent walking, i benefici di camminare in silenzio

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Silent walking, i benefici di camminare in silenzio ultima modifica: 2024-04-27T06:40:45+02:00 da Valentina Tibaldi
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Camminare da soli, in silenzio, senza gli stimoli e le distrazioni dei dispositivi elettronici. I benefici del silent walking.

Camminare in silenzio, ascoltando se stessi e l’ambiente che accoglie i nostri passi. Il silent walking è una pratica che si sta diffondendo rapidamente tra chi sceglie di mettersi in marcia, alla ricerca di benessere psico-fisico e mentale. Non si tratta di un concetto nuovo, bensì di una disciplina praticata per secoli dai monaci buddisti Zen. Si basa sull’assenza di distrazioni, necessaria a liberare la mente per connettersi al meglio con la propria interiorità. Nel mondo contemporaneo significa uscire senza accompagnatori, e lasciare da parte dispositivi elettronici o qualunque forma di intrattenimento. Fondamentale la propensione a trasformare i pensieri negativi, concentrandosi sull’azione e sul tempo presente.

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Silent walking, come praticarlo

Basta poco per iniziare a praticare il silent walking. Non servono, infatti, attrezzature particolari: solo abbigliamento comodo, scarpe adatte e la disposizione mentale a lasciare a casa il superfluo.

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Ecco alcuni passi fondamentali da compiere:

  • Soddisfare i bisogni primari prima della partenza (sete, fame, andare in bagno). In questo modo, essi non diventano una distrazione durante la camminata.
  • Identificare il luogo più adatto per sé. È opportuno scegliere un luogo tranquillo, preferibilmente in mezzo alla natura. È comprovato, infatti, che immergersi in un ambiente naturale regali benefici impareggiabili, tra cui favorire la concentrazione e il senso di pace.
  • Isolarsi da dispositivi tecnologici, fonte di disturbo e distrazione per la pratica.
  • Attivazione dei cinque sensi per godere appieno dell’esperienza.
  • Sintonizzazione con le proprie emozioni e sensazioni, per ottenere i maggiori benefici.

Per i neofiti e per i più accaniti tech-addicted, può essere utile procedere per gradi. Iniziare con brevi passeggiate, di cinque o dieci minuti, da realizzare con regolarità, può essere il punto di partenza ideale.

Gradualmente, si aumenta la durata dell’uscita. L’obiettivo è camminare di buon passo per almeno 40 minuti, concentrandosi sul respiro, sulla natura e sulle emozioni che scaturiscono dall’esperienza.

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I benefici

I benefici che camminare ha sulla salute sono riconosciuti dalla scienza: combattere la sedentarietà, migliorare le funzioni respiratorie e cardio-vascolari e respiratorie, stimolare il metabolismo, produrre endorfine migliorando l’umore.

Vantaggi che si ottengono anche con il silent walking, che può vantare l’aggiunta di una serie di risvolti positivi legati al carattere “meditativo” della pratica:

  • Riduzione dello stress, offrendo una pausa dalla frenesia quotidiana;
  • Miglioramento dello stato mentale, contribuendo a tenere a bada gli stati depressivi e promuovendo il benessere generale;
  • Aumento di energia;
  • Incremento della resilienza;
  • Maggiore consapevolezza di sé;
  • Stimolo per la creatività;
  • Diminuzione dei pensieri negativi in favore di un atteggiamento positivo e proattivo.

Camminare fa bene sempre ma è passeggiare nella natura a dare il beneficio più grande

La scelta di un contesto naturale per il silent walking, inoltre, amplifica ulteriormente tali vantaggi, grazie al potere che il nature o forest bathing conserva sugli esseri umani, a dispetto di tutto. Provare per credere.

[Foto di Emma Simpson su Unsplash]

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Lettrice accanita e scrittrice compulsiva, trova in campo ambientale il giusto habitat per dare libero sfogo alla sua ingombrante vena idealista. Sulla carta è laureata in Lingue e specializzata in Comunicazione per la Sostenibilità, nella vita quotidiana è una rompiscatole universalmente riconosciuta in materia di buone pratiche ed etica ambientale. Ha un sogno nel cassetto e nella valigia, già pronta sull’uscio per ogni evenienza: vivere di scrittura guardando il mare.

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