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Mario Kart, la sfida per ridurre la povertà globale insegnata dal famoso videogioco

in Agricoltura|Tecnologia e scienza
Mario Kart, la sfida per ridurre la povertà globale insegnata dal famoso videogioco ultima modifica: 2021-04-20T14:37:38+02:00 da Carla Clúa Alcón
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Uno studio della Boston University afferma che i valori alla base del famoso videogioco Mario Kart potrebbero essere la chiave per ridurre la povertà e migliorare la sostenibilità nell’agricoltura

Sicuramente sono poche le persone nate dopo gli anni ’90 che non abbiano giocato, almeno una volta, a Mario Kart. Sviluppato da Nintendo nel 1992, il videogioco sulle gare automobilistiche del famoso idraulico Mario fu un vero successo. Vent’anni e undici edizioni dopo, Mario Kart continua ad essere uno dei più venduti.

Ma non si tratta soltanto di un intrattenimento divertente. Secondo uno studio recente della Boston University, i principi di Mario Kart potrebbero aiutare a migliorare la sostenibilità nell’agricoltura. E questo si vede nel funzionamento del gioco, proprio quello che lo rende avvincente e adatto a tutti.

In Mario Kart, i giocatori in ritardo ricevono bonus e potenziamenti migliori, mentre quelli in testa hanno ricompense molto meno potenti. Questo accade perché il gioco utilizza un principio di potenziamento chiamato elastico (rubber banding), un sistema per rendere il gioco divertente e interessante, dando a tutti la possibilità di andare avanti.

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L’autore dello studio, Andrew Bell, sostiene che questa lettura può servire come guida utile per creare programmi sociali ed economici più equi che aiuterebbero gli agricoltori nelle regioni rurali e con scarse risorse del mondo. Politiche elastiche, come nel gioco di Mario Kart, fornirebbero assistenza agli agricoltori nelle regioni povere in via di sviluppo, contribuirebbero a ridurre la povertà e ad aumentare le pratiche sostenibili e rispettose con l’ambiente.

Nel gioco di Mario Kart, ci sono degli oggetti che complicano la gara al giocatore che sta vincendo mentre altri oggetti aiutano l’ultimo giocatore ad andare avanti. Ad esempio, il Pallottolo Bill appare quando si è in posizioni basse e tenta di far recuperare distanze, guidando automaticamente il veicolo. Invece, il Guscio Alato esplode direttamente sul giocatore al primo posto ed esso perde tempo.

Introdurre un sistema elastico in un videogioco è semplice, però farlo nel mondo reale è estremamente più complicato. Una delle proposte di Bell è l’istituzione di programmi dai governi in modo che un attore terzo, ad esempio una società di energia idroelettrica, paghi gli agricoltori per adottare pratiche agricole che aiutino a prevenire l’erosione, in modo che l’azienda possa costruire una diga.

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Questo tipo di transazioni sono complesse e hanno funzionato soltanto in situazioni particolari, ma sistemi come questo -noti come Pagamenti per Servizi Ecosistemici– hanno avuto successo a vantaggio sia degli agricoltori che dell’ambiente. Una sfida importante è quella di trovare aziende private disposte a pagare e metterle in contatto con agricoltori disposti a cambiare le loro pratiche agricole.

Tuttavia, il più grande ostacolo da superare nella maggior parte dei luoghi in via di sviluppo è capire come indirizzare l’assistenza alle persone bisognose. Fino a poco tempo fa, molte persone vivevano essenzialmente fuori dalla rete e questo rende difficile sapere chi è rimasto in fondo. Comunque, la capacità di raggiungere queste persone è migliorata nell’ultimo decennio grazie all’adozione dei telefoni cellulari, e si spera che un’ulteriore espansione dell’accesso ai dispositivi mobili nelle regioni povere consenta di approfondire questi legami.

L’etica elastica di Mario Kart cerca costantemente di colmare il divario tra il primo classificato della gara e l’ultimo. Oggetti come il Fungo scatto dorato permettono a quest’ultimo di rimanere nel gioco e raggiungere le prime posizioni. Migliorare la gestione ambientale alleviando al contempo la povertà richiede che i ricercatori e i responsabili cerchino quale potrebbe essere il loro Fungo scatto dorato particolare.

[Photo by Ravi Palwe on Unsplash]

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Laureata in giornalismo, vive a cavallo tra l'Italia e la Spagna. Nata nel 1996 a Tarragona (Catalogna), sta conseguendo una Laurea Magistrale in Scienze Internazionali all'Università di Torino. Ha lavorato in diversi media spagnoli, televisione, radio e giornali. Le sue passioni sono viaggiare, scrivere, conoscere la politica e imparare le lingue –ne parla sei!-. Amante del buon cibo, è sempre alla ricerca del sole e del mare.

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