La giovane ambientalista Marianna Muntianu ha vinto il premio UNEP Young Champions of the Earth grazie al suo innovativo videogioco per smartphone Plant the Forest, che combina il mondo virtuale con la realtà, contribuendo al rimboschimento della Russia.
Un videogioco educativo per smartphone, che combina il mondo virtuale con la realtà, contribuendo al rimboschimento della Russia, il cui patrimonio forestale è stato messo in ginocchio dagli incendi estivi in Siberia.
Questo è Plant the Forest, realizzato dalla giovane attivista Marianna Muntianu, 29 anni, che sarà presentato ufficialmente all’Expo mondiale di Dubai 2020.

Il videogame è già stato insignito del prestigioso premio Young Champions of the Earth, assegnato annualmente dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) a giovani e brillanti ambientalisti di età compresa tra i 18 e i 30 anni.
Marianna è una delle sette vincitrici dell’edizione 2019, su oltre mille candidati, in rappresentanza dell’Europa.
La cerimonia di premiazione si è tenuta in occasione dell’ultimo Climate Action Summit a New York.

In Russia il 19% delle foreste mondiali
Dall’UNEP, che ha premiato la giovane attivista, ricordano che la Russia ospita circa il 19 per cento delle riserve forestali mondiali per superficie e le foreste russe sequestrano tra i 300 e 600 milioni di tonnellate di anidride carbonica all’anno, anche se i recenti incendi dell’estate 2019 hanno gravemente minacciato questo ecosistema.

«Il ripristino degli habitat naturali è fondamentale per affrontare con successo la crisi climatica -ha sottolineato Inger Andersen, direttore esecutivo del programma ambientale delle Nazioni Unite– E più avviciniamo le persone alle possibili soluzioni, più avremo possibilità di tutelare e recuperare ecosistemi degradati e distrutti, ponendo fine alla perdita di biodiversità».
Plant the Forest: dal virtuale al reale

Con Plant the Forest (in russo Posadi Les), i giocatori coltivano la loro foresta virtuale, con tanto di insetti, animali e uccelli; parallelamente, nuovi boschi sono piantati da volontari.
Nell’ambiente virtuale del videogioco, gli utenti mentre giocano imparano come comportarsi per far crescere le foreste, aiutare gli animali a ripopolarle e ripristinare l’ecosistema, passo dopo passo.

Una piattaforma permanente di crowdfunding, intanto, viene utilizzata per raccogliere fondi destinati ad azioni di rimboschimento nel mondo reale.
Ai donatori viene rilasciato un certificato, che mostra anche le coordinate dei luoghi in cui sono stati piantati i loro alberi.
Esperti forestali locali consigliano quindi quali alberi piantare e dove, oltre ad occuparsi della successiva manutenzione; le piantumazioni avvengono grazie ai volontari delle associazioni ambientaliste locali coinvolte nel progetto.

Nelle regioni più calde della Russia vengono preferite specie decidue come la quercia, il pioppo e l’acero, mentre in Siberia si coltivano specie di conifere come l’abete rosso e il pino. Vengono inoltre scelte essenze arboree resistenti a calamità, parassiti e malattie.
In attesa del lancio mondiale a Dubai, il gioco è già stato testato proprio in Russia e, ad oggi, sono oltre 140 mila gli alberi finora piantati in 17 regioni attraverso la piattaforma online di Plant the Forest, sia da aziende che da privati.

Come è nata l’idea di Plant the Forest?
L’idea di realizzare un videogioco ispirato alle foreste è venuta a Marianna dopo aver vissuto l’esperienza degli incendi boschivi nella propria regione. «Ricordo le città coperte di fumo e la gente che camminava per le strade con le mascherine. L’immagine era davvero inquietante e io ero anche devastata dal fatto che stessimo perdendo un prezioso patrimonio naturale», ha dichiarato alle Nazioni Unite.

Ha quindi iniziato a impegnarsi, come attivista, in una Ong ambientalista russa che si occupava di rimboschimento.
Ma, presto, si è resa conto che gli sforzi non erano sufficienti per combattere la crescente deforestazione.

Da qui l’ispirazione: «Ci sono circa 1,3 miliardi di persone in tutto il mondo che giocano ai giochi per computer, circa il 18% della popolazione mondiale: l’impatto può essere enorme. Inoltre non tutti hanno la possibilità, per motivi di distanza o di tempo, per dedicarsi personalmente a piantare nuovi alberi -prosegue- Per questo ho iniziato a pensare a come usare la tecnologia per costruire, anziché distruggere, e ho scelto di creare un gioco a beneficio sia dei giocatori che del nostro Pianeta».

Ora, incassato il riconoscimento all’Onu, Marianna spera che Plant the Forest possa diventare un vero strumento di sensibilizzazione e azione.
«Il mio sogno è che tutti coloro che giocano al videogame si godano l’esperienza e si rendano conto che ognuno di noi può svolgere un ruolo attivo nel preservare la natura e il nostro pianeta. Per le persone che vivono nelle città, gli incendi boschivi sono spesso preoccupazioni remote: la realtà virtuale può avvicinare a questioni ambientali critiche, come il ripristino delle foreste, e la piantumazione di alberi è un bel modo per creare un futuro migliore».
