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Gli storni e le loro misteriose coreografie aeree

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Gli storni e le loro misteriose coreografie aeree ultima modifica: 2022-01-15T06:49:06+01:00 da Beatrice Spagnolo
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Tra danza e mistero, le affascinanti coreografie degli storni tornano a colorare i cieli invernali

Con le loro straordinarie evoluzioni coreografiche, gli storni ci offrono la possibilità di assistere ad uno spettacolo unico nel suo genere.

In giornate autunnali o invernali come queste, è sufficiente alzare gli occhi verso il cielo per essere partecipi di un evento tanto ammaliante e piacevole. Migliaia di uccelli si muovono contemporaneamente in modo ordinato secondo precisi movimenti individuali, i quali confluiscono in un’armonia collettiva perfetta.

Ma, ancora oggi, non esistono risposte certe che chiariscano il significato intrinseco di questi disegni aerei.

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Gli stormi degli storni

Fenomeno che caratterizza molti volatili, lo stormo è particolarmente conosciuto in relazione alla specie degli storni.

Uccelli di piccole dimensioni, della famiglia dei passeriformi, questi animali si riuniscono a migliaia e insieme si esibiscono in incredibili coreografie aeree.

Creatura dalle forti capacità adattive, lo storno risiede un po’ in tutto il mondo. Originario dell’Europa, è stato introdotto negli Stati Uniti verso la fine del XIX secolo, dove si è riprodotto molto rapidamente. Ne esistono infatti moltissimi esemplari.

Lo storno è un uccello lungo all’incirca 20cm. Il colore delle sue piume è per lo più tendente al nero, con dei riflessi verdi e delle macchioline bianche sulle punte. Nidifica sia nelle campagne che nelle città. Si riunisce in stormi che contano diverse centinaia di individui per un motivo non ancora del tutto chiaro. Forse per avere un vantaggio nella ricerca di cibo oppure per difendersi dai predatori, come il falco pellegrino. Si nutre principalmente di insetti, semi e frutta che divora direttamente dai raccolti, provocandone così la rovina in poco tempo. Per questo motivo è stato inserito tra le 100 specie invasive più dannose al mondo.

Nell’emisfero boreale, tra novembre e dicembre, si possono osservare questi uccelli radunarsi in gruppi molto numerosi ed esibirsi in danze acrobatiche nei cieli delle città.

In questo periodo, durante la migrazione verso sud, gli storni si fermano fino a sei settimane per riposare.

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Coordinazione e sintonia

Spettacoli ipnotici e mozzafiato sono quelli in cui gli storni si esibiscono. Attirano il pubblico, anche quello più distratto, incantandone lo sguardo per tutta la durata della performance. Si crea un’atmosfera magica, quasi surreale.

Gli ornitologi hanno compiuto numerosi studi sul volo in stormi degli uccelli, fenomeno non così raro per questi animali.

Ma quello dello storno comune si distingue in modo significativo dagli altri. La coordinazione, la complessità dei suoi schemi e il gran numero di individui coinvolti, fino a 750000 esemplari, rendono gli stormi dello storno unici e ineguagliabili. Ma sebbene sia una specie molto diffusa, si conosce ancora poco sul suo conto e sui suoi comportamenti collettivi.

Con l’uso di più videocamere sincronizzate, i fisici dell’Università di Roma, Andrea Cavagna e Irene Giardina, hanno ricostruito le posizioni e la velocità degli singoli soggetti all’interno dello stormo. Essi riescono a mantenere formazioni fluide grazie al meccanismo di scale-free behavioral correlation, che consiste nel passare da una coordinazione individuale ad una collettiva.

stormo di uccelli a Roma
Stormo di uccelli a Roma

Gli uccelli si posizionano vicino ad altri sette esemplari prendendoli come riferimento per i loro movimenti. Ogni storno interagisce con quelli che gli stanno accanto. Tutti le movenze di ciascun animale influenzano l’intero gruppo e allo stesso tempo esso influisce sui comportamenti dei singoli.

Con queste interazioni reciproche, l’informazione si propaga molto velocemente da una parte all’altra dello stormo. Sintonia e sincronia sono i risultati finali che si ottengono grazie a questo metodo.

Strategia difensiva o espressione di pura gioia?

Ma perché gli storni si radunano in gruppi numerosi e si esibiscono in coreografie aeree?

Molti studiosi hanno cercato la risposta a questa domanda, ma tutt’ora rimane un mistero. Si pensa ad una strategia difensiva contro i predatori. In questo senso, la si collega alla logica “l’unione fa la forza”.

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Radunandosi insieme molti esemplari, si rende più difficile la cattura di un individuo. Ma tale corrente di pensiero non convince tutti gli scienziati. Alcuni, come l’ornitologo Frank Heppner, sostengono che gli uccelli potrebbero tornare ai propri rifugi per difendersi, invece di restare allo scoperto e di attirare l’attenzione con i loro voli coordinati.

Un’altra spiegazione possibile è legata all’idea “insieme si sta più caldi”. Ma recenti risultati di una ricerca hanno evidenziato che non esiste alcuna correlazione tra la temperatura e le dimensioni degli stormi.

A questo punto è lecito chiedersi se queste danze aeree non siano semplicemente manifestazione di gioia da parte degli uccelli stessi. E quindi costituiscano un mero atto di bellezza estetica.

Charlotte Hemelrijk, professoressa di scienza della biologia evolutiva presso l’Università di Groningen, afferma che: “ In assenza di un predatore, credo sia effettivamente possibile considerare queste manifestazioni collettive come una sorta di danza”.

Strategia di difesa o espressione artistica, le coreografie di questi danzatori dei cieli rimangono un fenomeno unico e affascinante anche nel loro mistero.

Gli storni e le loro misteriose coreografie aeree ultima modifica: 2022-01-15T06:49:06+01:00 da Beatrice Spagnolo

Beatrice Spagnolo, studentessa presso il dipartimento di Scienze della comunicazione. Ha conseguito la maturità classica presso il Liceo Classico Vittorio Alfieri di Torino. Curiosa e puntuale. Appassionata di storie e racconti. Ama il cinema e la musica. Viaggiare è la sua passione.

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