Materia viva chiude le proiezioni del Clorofilla Film Festival a Festambiente

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Materia viva chiude le proiezioni del Clorofilla Film Festival a Festambiente ultima modifica: 2023-08-06T07:52:27+02:00 da Marco Grilli
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Materia viva, docu-film sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, è l’ultimo titolo in programma al Clorofilla Film Festival 2023, di cui eHabitat è media partner

Materia viva” è l’ultimo titolo del Clorofilla Film Festival, di cui eHabitat è media partner, all’interno della rassegna Festambiente di Legambiente, il festival di ecologia che si tiene ogni anno in Maremma (2-6 agosto, Rispescia – GR).

Materia viva
Materia viva sarà proiettato il 6 agosto 2023 nell’ambito del Clorofilla Film Festival

La scheda del film

Con un linguaggio semplice e l’apporto di testimonianze di esperti inframezzate a quelle di volti noti dello spettacolo e dello sport, “Materia Viva” mira a sensibilizzare il pubblico sull’importanza del corretto riciclo dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) e dell’economia circolare.

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Il docu-film [Italia, 2023, 80′], promosso da Erion WEEE e Libero Produzioni e diretto da Stefania Vialetto, Marco Falorni e Andrea Frassoni, ha ottenuto il patrocinio di due ministeri (Ambiente e  Sicurezza energetica e Cultura) ed è già disponibile sul catalogo di RaiPlay.

Materia viva” è protagonista di un vero e proprio tour estivo, sicuramente necessario perché c’è ancora tanta ignoranza sui rifiuti elettrici ed elettronici che comunemente si accumuliamo nelle case, vengono abbandonati davanti ai cassonetti o conferiti negli inerti, ma che sono in realtà un tesoro prezioso, perché se correttamente smaltiti aiutano l’ambiente e l’economia.

Due sono i messaggi chiave del docu-film secondo Stefano Arienti, il direttore generale di Erion WEEE, il consorzio del sistema Erion che si occupa della gestione dei Raee ed ha promosso la massiccia campagna di comunicazione #DireFareRaee: “Il primo è quello di provare a far capire che un cambiamento è necessario. Non possiamo più permetterci di vivere come se avessimo risorse illimitate. Abbiamo un Pianeta solo e dobbiamo essere consci del fatto che non è più possibile vivere come abbiamo fatto fino ad oggi. Il secondo messaggio è far capire che il cambiamento non è solo necessario, ma possibile, partendo dai tanti piccoli gesti quotidiani che ciascuno di noi compie senza pensare a quanto questi possano rendere il futuro più sostenibile”.

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Per arrivare alla platea più ampia possibile gli autori del documentario hanno deciso di ricorrere ad una narrazione semplice ed al coinvolgimento di personaggi noti, realizzando così un’opera facilmente accessibile che sarà trasmessa anche nelle scuole per sensibilizzare le giovani generazioni. Una sfida importante ed un lavoro di squadra, come ha ricordato uno dei registi, Marco Falorni: “Ci siamo immaginati che la tecnologia avesse una fisicità e che ricordasse alle persone come trarre benefici anche dal fine vita dei dispositivi elettrici ed elettronici. Noi pensiamo di risolvere la questione mettendo i Raee nei cassetti, ma il problema continua a esistere. Da qui la scelta di affrontare le varie tematiche parlando di traffici illeciti, cambiamenti climatici, terre rare e tanto altro. Abbiamo cercato di rendere popolare questo problema, raccontandolo in modo semplice e riuscendo addirittura ad emozionare”.

Un documentario necessario, aggiungiamo, perché i dati impietosi ci ricordano che la raccolta nazionale dei Raee nel primo trimestre 2023 è diminuita del 6,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (primo bollettino annuale del Centro di coordinamento Raee). Il tutto in un contesto generale in cui due persone su tre non sanno come conferire correttamente i propri rifiuti elettrici ed elettronici, il 55% degli italiani non conosce il ritiro uno contro zero da parte dei negozi, mentre solo il 36% dei nostri connazionali ricorre ai servizi di ritiro previsti dalla legge (dati della ricerca Erion WEEE-Ipsos).

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I Raee e l’economia circolare

Il grande dibattito sulla tecnologia anima tutta la pellicola. Amica o nemica? Ci ha semplificato e migliorato la vita (stupisce la casa domotica presentata dal content creator Marcello Ascani), ma al contempo può presentare pericoli.

Strappano un sorriso i vari prodotti ormai vintage mostrati da vari personaggi famosi all’occhio incredulo dei bambini (dal videoregistratore al telefono con la cornetta): oggi la tecnologia ha fatto passi da gigante, i cittadini reclamano elettrodomestici professionali per le loro case e nel complesso il film fa capire che si tratta di una rivoluzione continua e inarrestabile che può fare il nostro bene se sappiamo come governarla. Come ogni strumento (perfino un coltello può essere utilizzato per tagliare il pane od uccidere, ricorda lo scultore Jago)  la tecnologia non è pericolosa in sé se utilizzata in modo corretto e consapevole.

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Il documentario non ha una voce narrante di riferimento ma incrocia parti più leggere basate sulle testimonianze dei personaggi famosi (tra questi Susan Sarandon, Carlo Conti, Federica Pellegrini, Alessandro Del Piero, Francesca Fialdini, Irene Grandi, Tormento ecc.), ad approfondimenti altrettanto accessibili demandati agli esperti. Quest’ultimi fanno capire quanto sia importante la corretta filiera dei Raee – che prevede la loro raccolta, il riciclo  e l’utilizzo delle materie prime seconde – per evitare problemi di inquinamento e rischi per la salute umana, poiché questi rifiuti contengono sostanze pericolose quali mercurio, cadmio e piombo.

Una pagina vergognosa è quella del traffico illecito di rifiuti, compresi quelli tecnologici, che per il vantaggio economico di aziende operanti al di fuori della legalità provoca danni enormi soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, con lavoratori privi di diritti chiamati ad operare in discariche a cielo aperto che rappresentano vere bombe ad orologeria. Nel nostro ordinamento giuridico è stato per fortuna inserito il reato specifico di traffico illecito ed organizzato di rifiuti, considerato a tutti gli effetti un reato di mafia, come ricorda il pm Francesco De Tommasi.

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Con tono leggero ed ironico, il documentario fa capire quanto il corretto smaltimento dei Raee sia un tema ancora in larga parte sconosciuto alla cittadinanza. Una mano la danno quindi gli esperti, qui chiamati in causa per spiegare le modalità già previste dalla legge (isole ecologiche, ossia aree attrezzate per la raccolta; ritiro uno contro uno, ovvero possibilità di lasciare al negoziante l’apparecchio non più utilizzato al momento dell’acquisto di uno equivalente, e ritiro uno contro zero, che permette di consegnare ai grandi negozi specializzati piccoli Raee anche senza acquisti).

Materia viva” insiste inoltre sulla rilevanza dei rifiuti tecnologici, che rappresentano un settore strategico di fondamentale importanza per la nostra economia, anche perché il mercato tecnologico è in continua crescita. “Nei Raee troviamo preziose materie prime critiche, che grazie ad un riciclo di qualità possiamo reinserire nei cicli produttivi della nostra industria”, spiega Danilo Bonato del Comitato materie prime Ue.

Materie prime critiche (ad esempio cobalto e litio) che sono fondamentali per le moderne industrie, per i microprocessori e per realizzare la transizione digitale e quella ecologica. Ancora più necessarie se pensiamo che  l’Italia ne è povera e dipende dalle importazioni extra-europee per il 90-95%. Il mercato per l’accaparramento dei metalli rari è infatti dominato dalla Cina e la loro estrazione comporta un altissimo costo economico, ambientale e umano, basti pensare al terribile sfruttamento dei lavoratori ed al lavoro minorile nelle miniere dei Paesi in via di sviluppo.

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Oltre a ridurre le importazioni di materie prime dall’estero, il recupero dei prodotti tecnologici apporta notevoli vantaggi ambientali, con un risparmio di ben un milione di tonnellate di anidride carbonica. Da mille tonnellate  di apparecchiature domestiche riciclate si possono ricavare ben 900 tonnellate di materie prime seconde, pronte a rientrare in gioco nel processo produttivo. Un esempio? Dal riciclo di un frigorifero si ottengono 15 kg di ferro utili a realizzare due city bike.

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Oggi l’Italia è pero ancora troppo indietro nella raccolta dei Raee, attestatasi a 6 kg a persona rispetto ai 10 della media europea. Se il Bel Paese si allineasse alle medie di raccolta degli Stati più virtuosi potrebbe coprire l’11% delle importazioni di metalli rari dalla Cina, spiega Lorenzo Tavazzi, esperto di energia ed economia circolare.

Dai Raee “Materia viva” allarga quindi lo sguardo alle buone pratiche ecologiche, al rapporto con la natura e alle grandi questioni ambientali, dalla crisi climatica al sovrasfruttamento delle risorse. Sprizzando ottimismo per il risveglio delle giovani generazioni con i loro movimenti di protesta globali, per l’eco-design che mira a progettare prodotti tecnologici destinati a durare di più e ad essere facilmente riparabili e riciclabili, per l’innovazione green dell’industria hi-tech volta ad ottenere apparecchi ad alta efficienza energetica e poco impattanti dal punto di vista ambientale, non da ultimo per le prospettive dell’economia circolare, quella del produco, uso, riutilizzo o riciclo, che non contempla il buttare e si ispira alla stessa natura a spreco zero.

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Lo sviluppo tecnologico può conciliarsi con la tutela ambientale e ognuno di noi può fare la differenza. “Materia Viva” insegna, con le parole di Susan Sarandon, “che il cambiamento verrà solo dal basso verso l’alto e dalle nuove generazioni”.

“Materia Viva” verrà proiettato al Clorofilla Film Festival il 6 agosto.

Materia viva chiude le proiezioni del Clorofilla Film Festival a Festambiente ultima modifica: 2023-08-06T07:52:27+02:00 da Marco Grilli

Laureato in Lettere moderne, giornalista pubblicista e ricercatore in storia contemporanea, è consigliere dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea. Nei suoi studi si è occupato di Resistenza, stragi nazifasciste e fascismi locali, tra le sue pubblicazioni il volume “Per noi il tempo s’è fermato all’alba. Storia dei martiri d’Istia”. Da sempre appassionato di tematiche ambientali, ha collaborato con varie testate online che trattano tali aspetti. Vegetariano, ama gli animali e la natura, si sposta rigorosamente in mountain bike, tra i suoi hobby la corsa (e lo sport in generale), il cinema, la lettura, andar per mostre e la musica rock.

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