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Città più inquinate d’Europa, quattro italiane nella top ten

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Città più inquinate d’Europa, quattro italiane nella top ten ultima modifica: 2021-10-04T07:45:13+02:00 da Carla Clúa Alcón
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L’Agenzia europea dell’Ambiente ha rivelato quali sono le città più inquinate d’Europa dopo aver studiato la loro aria urbana. Nelle prime dieci posizioni si trovano Cremona, Vicenza, Brescia e Pavia

Buona posizione per l’Italia nella classifica delle città più inquinate d’Europa, ma niente da festeggiare. L’Agenzia europea dell’Ambiente ha pubblicato una mappa classificando 323 centri urbani europei dal più pulito al più inquinato. Tra i primi dieci con una qualità d’aria “molto scarsa”, quattro città italiane: Cremona, Vicenza, Brescia e Pavia.

Lo studio si è svolto nel periodo 2019-2020 e ha analizzato i livelli medi di concentrazione di particolato sottile (PM 2,5). Delle 323 città, 127 hanno una qualità dell’aria “buona”, ovvero sotto i 10 μg/m3, l’orientamento sanitario per l’esposizione a lungo termine fissato dall’OMS. La qualità dell’aria è invece “molto scarsa” quando i valori sono pari o superano i 25 μg/m3 di PM 2,5.

Secondo la mappa, le città più pulite sono Umeå (Svezia), Tampere (Finlandia) e Funchal (Portogallo), mentre le più inquinate sono Nowy Sacz (Polonia), Cremona (Italia) e Slavonski Brod (Croazia). La differenza è abissale: Umeå ha soltanto una concentrazione del 3,7 μg/m3 mentre che Nowy Sacz supera i 27,3 μg/m3.

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La città italiana più pulita nello studio è Sassari nella posizione 14 con una concentrazione del 5,8 μg/m3, seguita da Genova nella posizione 26 e un valore medio di 7,1 μg/m3. Roma nel posto 214 accumula 12,9 μg/m3 di particolato sottile e Torino scala fino alla posizione 298 con un valore di 19,8 μg/m3.

Gli effetti del PM 2,5 sulla salute

Il PM 2,5 rappresenta le particelle con un diametro inferiore a 2,5 micron, ed è quindi una unità di misura molto più precisa rispetto al PM 10 -particelle con un diametro di 10 micron- utilizzata fino ad oggi. Il PM 2,5 è l’inquinante con un maggiore impatto sulla salute in termini di morti premature e malattie. Un’esposizione a lungo termine è stata storicamente associata alle malattie respiratorie come la bronchite, ma più recentemente sono stati dimostrati anche i loro effetti sulle malattie cardiovascolari e sul crescente sviluppo di asma e allergie dei bambini.

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L’origine del PM 2,5 viene principalmente da fonti antropiche come le emissioni dei veicoli diesel, mentre le particelle più grandi possono avere un’importante componente di tipo naturale, come la polvere del vento del Nord Africa.

Le piccole dimensioni delle PM 2,5 le rendono più pericolose, dato che viaggiano in profondità nei polmoni, penetrando nel sistema respiratorio e potendo anche raggiungere il flusso sanguigno. Inoltre, esse sono composte da elementi più tossici, ad esempio metalli pesanti e composti organici.

Città più inquinate d’Europa, quattro italiane nella top ten ultima modifica: 2021-10-04T07:45:13+02:00 da Carla Clúa Alcón

Laureata in giornalismo, vive a cavallo tra l'Italia e la Spagna. Nata nel 1996 a Tarragona (Catalogna), sta conseguendo una Laurea Magistrale in Scienze Internazionali all'Università di Torino. Ha lavorato in diversi media spagnoli, televisione, radio e giornali. Le sue passioni sono viaggiare, scrivere, conoscere la politica e imparare le lingue –ne parla sei!-. Amante del buon cibo, è sempre alla ricerca del sole e del mare.

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