Oggi 4 ottobre si celebra la Giornata Mondiale dell’Habitat, quest’anno focalizzata sulla creazione di città e paesi a emissioni zero
Come ogni primo lunedì di ottobre, oggi 4 ottobre si celebra l’habitat. La Giornata Mondiale dell’Habitat è stata indetta dalle Nazioni Unite nel 1985 per riflettere sullo stato dei nostri habitat e sul diritto fondamentale di tutti a un alloggio adeguato. L’obiettivo è anche quello di ricordarci che noi abbiamo il potere e la responsabilità di plasmare il futuro delle nostre città, dei nostri paesi e, in generale, dell’habitat umano.
Ma che cos’è l’habitat? In biologia, rappresenta l’insieme delle condizioni ambientali in cui vive una determinata specie di animali o di piante, o anche dove si compie un singolo stadio del ciclo biologico di una specie. In un senso più ampio, tuttavia, l’habitat è la culla di tutte le civiltà e la garanzia del nostro futuro.
La Giornata Mondiale dell’Habitat cerca di esplorare come i governi e le organizzazioni nazionali, regionali e locali, le comunità, le istituzioni, il settore privato e, in generale, tutte le parti, possono collaborare per creare città e paesi sostenibili, a emissioni zero e inclusive.
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Infatti, le città sono responsabili di circa il 70% delle emissioni globali di anidride carbonica prodotte da trasporti, edifici, energia e gestione dei rifiuti. Ripensare il suo funzionamento è un fattore chiave per la lotta contro i cambiamenti climatici. Per questo motivo, i governi sono incoraggiati a sviluppare piani attuabili a zero emissioni di carbonio, specialmente in vista del vertice internazionale sui cambiamenti climatici COP26 del novembre 2021.
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“L’urgenza di migliorare le condizioni di vita è stata messa in primo piano dal COVID-19, che ha devastato la vita di milioni di persone nelle città. L’accesso all’acqua pulita e ai servizi igienico-sanitari, insieme al distanziamento sociale, sono state dimostrate come le risposte chiave alla pandemia. Eppure, nelle baraccopoli si è rivelato difficile garantire queste misure”, ricorda il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.
La ricorrenza va in linea con la campagna globale Race to Zero, un’iniziativa atta a unire la leadership e il sostegno di aziende, città, regioni e investitori per una ripresa sana, resiliente e a zero emissioni di carbonio che sia in grado di prevenire minacce future, creare posti di lavoro dignitosi e sbloccare una crescita inclusiva e sostenibile.