Il WWF svela il vero impatto del cibo che mangiamo e lancia una Planet-Based Diet buona per noi e per il pianeta
Il segreto per mangiare bene e far bene al pianeta? Per il WWF è la Planet-Based Diet.
È quanto sostiene la massima associazione ambientalista nel recente rapporto “Bending the Curve: The Restorative Power of Planet-Based Diet” (i.e, Invertire il trend: il potere rigenerativo della Planet-Based Diet), dove viene presentata ciò che è una Planet-Based Diet.
Un nuovo modo di mangiare che offra elevati benefici alla salute umana e a basso impatto ambientale, permettendo di risolvere in un colpo la crisi climatica e quella alimentare.
Un pianeta malato
Le nostre scelte alimentari non sono sostenibili. Il cibo che consumiamo, nelle quantità e nelle modalità con cui lo produciamo, ha impatti devastanti sul pianeta e sugli ecosistemi.
L’intensificazione delle pratiche agricole avuta nel corso della metà del secolo scorso ha permesso di aumentare la produttività del settore agroalimentare a livelli mai raggiunti prima.
Ma se da un lato, questo ha consentito di sfamare sempre più persone in tutto il mondo, dall’altro lato, questo è avvenuto ai danni del patrimonio naturale del nostro pianeta. Per stare al passo con la sempre maggiore domanda di cibo, infatti, la produzione ha intravisto l’opportunità di dotarsi di pratiche industriali altamente produttive ma nocive per l’ambiente.
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Tant’è che, attualmente, il settore agroalimentare è responsabile di oltre un quarto delle emissioni di gas serra antropogeniche, del 70% del consumo totale di risorse idriche, e del 50% dell’uso di terra abitabile. Inoltre, è tra i principali responsabili dell’inquinamento dell’aria e del suolo, oltre che dell’eutrofizzazione delle acque, della perdita di biodiversità e della deforestazione nei paesi tropicali e subtropicali.
Senza contare che un tale sfruttamento naturale starebbe alla base di molteplici crisi globali convergenti, comprese le pandemie sempre più frequenti. Recenti studi hanno infatti individuato importanti legami tra l’occupazione di foreste vergini per la produzione alimentare e l’insorgere e la diffusione di pandemie, e perfino la recente pandemia di Covid-19 potrebbe aver avuto origine in questo modo.
Una popolazione malata
Non solo il pianeta, le nostre scelte alimentari stanno mettendo a rischio anche la nostra stessa salute. Mangiamo troppo o troppo poco, ma fondamentalmente mangiamo male. Tant’è che una persona su tre è in sovrappeso o obesa a causa di abitudini alimentari scorrette.
Ma non si tratta solo di peso, l’alimentazione squilibrata rappresenta uno dei principali fattori di rischio delle malattie non trasmissibili, quali patologie cardiovascolari, cancro, patologie respiratorie e metaboliche, che da sole causano 41 milioni di morti ogni anno.
Una Planet-Based Diet per salvare noi e il pianeta
Tutto questo dimostra che ciò che mangiamo è davvero importante, e che le nostre scelte quotidiane possono fare la differenza per proteggere l’ambiente e la nostra salute.
Da qui, ecco l’idea del WWF di una Planet-Based Diet. Una “dieta basata sul pianeta”, a basso impatto ambientale e buona per la nostra salute.
Ma, di preciso, che cosa si intende per Planet-Based Diet? Dallo stesso WWF arrivano cinque facili accorgimenti che possono aiutarci a adottarla:
1. Mangia sostenibile
In generale, non esistono cibi sostenibili o insostenibili a priori, molto dipende da come e dove questi vengono coltivati, allevati o pescati.
Sostenibili sono dunque quegli alimenti prodotti in modo responsabile, rispettando le comunità locali e la natura, e senza minacciare la riproduzione della specie.
Il modo migliore per essere certi della sostenibilità di un prodotto sarebbe conoscere chi l’ha prodotto, magari di persona. Ma si sa, non è sempre possibile acquistare dal contadino, ecco che al supermercato possiamo affidarci alle certificazioni di sostenibilità.

Tra le principali etichette troviamo MSC e ASC per il pesce, FSC per la carta e il cartone, RSPO per l’olio di palma, Bonsucro per lo zucchero di canna, Fairtrade e Rainforest Alliance per tantissimi prodotti, dalla carne, al cacao, al caffè, fino al tè e alla frutta.
2. Più frutta e verdura, meno carne e derivati
È però innegabile che alcuni prodotti abbiano un impatto ambientale più alto di altri. Carne, pesce, uova e latticini – tutte importanti fonti di nutrimento – hanno anche un più alto impatto ambientale rispetto ad altri alimenti di origine vegetale.
Ridurre gradualmente il consumo di carne e derivati in favore di frutta, verdura, cereali, legumi, frutta secca e semi può permetterci di ridurre la nostra impronta ecologica e di vivere una vita sana.
Niente di esagerato: già introducendo la cosiddetta giornata “meat-free” potreste scoprire il gusto di mangiare vario e vegetale. Non riuscirete più a fare a meno.
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3. Mangia vario
Oggi abbiamo tutti la cattiva abitudine di mangiare sempre gli stessi alimenti. Vuoi per una questione di semplicità, vuoi per una questione di abitudini, le nostre scelte alimentari ricadono sempre sullo stesso taglio di pesce, sulla stessa specie di carne, sulla stessa varietà di cereali, e via dicendo.
La Planet-Based Diet ci suggerisce invece che gli ecosistemi si mantengono più sani con una buona alternanza nei consumi, permettendo alle specie di riprodursi in maniera naturale, e ai terreni di difendersi meglio da parassiti e malattie.
Perché dunque non provare qualche alimento “dimenticato”, magari una varietà locale che ha solo il commerciante di fiducia. Nove volte su dieci, anche il portafoglio ringrazia.
4. Mangia semplice
Tendenzialmente, più un alimento è trasformato più il suo impatto ambientale è maggiore. Parliamo di alimenti che spesso richiedono molta energia per essere prodotti, e che, allo stesso tempo, perdono molto della loro qualità nutrizionale durante il processo di trasformazione.
Per una Planet-Based Diet sarebbe buona cosa mangiare il più possibile alimenti semplici, freschi e stagionali, così da ridurre al minimo il tragitto dal campo alla nostra tavola.
In assenza di alternative fresche, vada per i surgelati o gli alimenti in scatola, ma ricordatevi sempre di riciclare la confezione.
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5. Occhio allo spreco
Ogni anno nel mondo un terzo del cibo che produciamo viene gettato. Una frazione enorme pari a 1.6 miliardi di tonnellate e 1.200 miliardi di dollari.

Più della metà di questo spreco avviene tra le mura domestiche, spesso a causa di una cattiva gestione delle scorte o di abitudini alimentari “capricciose”.
Nella Planet-Based Diet non c’è spazio per lo spreco alimentare, e noi possiamo fare molto a partire dai nostri piccoli gesti quotidiani. Vi rimane della pasta avanzata? Conservatela nel frigorifero, vi tornerà utile per qualche ricetta del riciclo.
La prossima volta, quando dovrete decidere che cosa mangiare, pensate alla Planet-Based Diet e a come si può davvero mangiare bene e con gusto, senza dimenticarsi del pianeta su cui viviamo.
