La Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition (BCFN), in collaborazione con The Economist Intelligent Unit, ha pubblicato a dicembre 2016 il Food Sustainability Index (FSI). Questo indice è volto a misurare la sostenibilità del sistema alimentare di 25 differenti Paesi, rappresentanti oltre i 2/3 della popolazione mondiale e l’87% del PIL globale, sulla base di 58 distinti parametri raggruppati in tre categorie: agricoltura sostenibile, che comprende l’analisi dell’impatto delle attività agricole su acqua, suolo e aria, senza dimenticare il benessere animale e l’innovazione; sfide nutrizionali, collegate a qualità, aspettativa e stile di vita della popolazione; spreco di cibo, nel percorso che va dal campo alla tavola del consumatore, e tutte le misure adottate per contrastare il fenomeno.
Francia, Giappone e Canada sono risultati essere i Paesi più virtuosi, fra quelli analizzati, nella produzione, distribuzione e consumo di cibo. Sono cioè i Paesi dove l’agricoltura è maggiormente sostenibile, si spreca meno cibo e si mangia in modo più equilibrato, senza eccessi né carenze. La Francia, in particolare, si piazza al primo posto soprattutto grazie alle sue innovative politiche volte a combattere lo spreco alimentare e per il suo approccio equilibrato all’alimentazione.
In fondo alla classifica troviamo India, Arabia Saudita ed Egitto, che si trovano a dover affrontare la doppia sfida dell’obesità e della malnutrizione. Inoltre, tali Paesi mostrano ancora gravi carenze relativamente all’uso sostenibile delle risorse idriche e allo spreco di cibo nella fase della produzione agricola.
E l’Italia? Il nostro Paese guadagna il sesto posto. È il Paese europeo che registra la performance migliore per quanto riguarda le emissioni di gas serra in agricoltura, e figura inoltre fra i primi 10 Paesi per agricoltura sostenibile, grazie alla diversificazione della produzione agricola e alla buona gestione dei consumi idrici. Inoltre, l’Italia è indicata fra i Paesi che stanno facendo di più per contrastare lo spreco di cibo, come dimostrato dalla legge promulgata lo scorso agosto. Più ombre che luci, tuttavia, per quanto riguarda gli aspetti nutrizionali. Gli Italiani frequentano troppo i fast food, mangiano molti cibi zuccherati e fanno poca attività fisica. Siamo infatti il terzo Paese per ipernutrizione e al secondo posto per sovrappeso e obesità infantile. Nonostante la consapevolezza dell’importanza del seguire una dieta equilibrata come quella mediterranea, i dati mostrano inoltre che gli Italiani – soprattutto i più giovani – la stanno abbandonando.
Per mantenere viva l’attenzione sui paradossi del sistema alimentare, la Fondazione BCFN ha inoltre lanciato il Food Sustainability Media Award, un concorso giornalistico internazionale che si pone l’obiettivo di sensibilizzare i media sui grandi temi globali riguardanti il cibo: dallo spreco alimentare, ai cambiamenti climatici, ai diritti degli agricoltori. Il premio prevede tre categorie (giornalismo scritto, video e fotografia), e sarà assegnato a chi saprà meglio rappresentare i paradossi del cibo, oltre a proporre soluzioni su come combatterli. Il concorso aprirà il 9 gennaio e si chiuderà il 31 maggio 2017.