Copernicus, programma di monitoraggio del clima, presenta dei dati allarmanti: il 2023 potrebbe diventare l’anno con le temperature più alte di sempre.
Il 2023 si appresta a diventare l’anno più caldo della storia in base ai dati Copernicus, il programma di osservazione della Terra dell’Unione europea, dedicato a monitorare il nostro pianeta e il suo ambiente a beneficio di tutti i cittadini europei.
Il progetto è coordinato e gestito dalla Commissione europea ed è attuato in collaborazione con gli Stati membri e altre organizzazioni.
Il servizio relativo ai cambiamenti climatici di Copernicus (C3S) fornisce informazioni autorevoli sul clima passato, presente e futuro in Europa e nel resto del mondo.
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I dati preoccupanti
Anche novembre è stato “straordinario” dal punto di vista delle temperature, infatti è diventato il sesto mese consecutivo a battere i record: con una media di 14,22°C sulla superficie terrestre, ha superato di 0,32 gradi il record precedente del 2020.
“Il 2023 ha ora sei mesi e due stagioni da record. Questo novembre straordinario fa sì che il 2023 sarà l’anno più caldo mai registrato nella storia” ha detto Samantha Burgess, vice capo dell’Ufficio Dipartimento per i cambiamenti climatici di Copernicus (C3S).
“La temperatura potrà solo aumentare finché il mondo continuerà a riversare gas serra nell’atmosfera”, ha aggiunto. Ciò significa che fenomeni come inondazioni catastrofiche, incendi, ondate di caldo e siccità continueranno, a meno che non si agisca per risolvere la dipendenza da combustibili fossili.
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Inoltre, il direttore di C3S, Carlo Buontempo, ha aggiunto “Finché le concentrazioni di gas serra continueranno ad aumentare non possiamo aspettarci risultati diversi da quelli visti quest’anno. La temperatura continuerà ad aumentare, così come gli impatti delle ondate di caldo e della siccità”.
Novembre 2023 è stato circa 1,75°C più caldo rispetto a una stima della media di novembre per il periodo 1850-1900, il periodo di riferimento preindustriale indicato.
Per quanto riguarda la temperatura media della superficie del mare di novembre 2023, è stata la più alta mai registrata per questo periodo, con 0,25° C in più rispetto al secondo novembre più caldo (nel 2015).
Gli effetti
“L’anno più caldo di sempre è stato accompagnato fino ad ora in Italia da una media di oltre nove eventi estremi al giorno lungo la Penisola, tra grandinate, trombe d’aria, bombe d’acqua, ondate di calore e tempeste di vento”, afferma Coldiretti.
Secondo l’associazione, siamo di fronte alla tropicalizzazione con l’aumento delle temperature che, in Italia, si manifesta attraverso fenomeni violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il passaggio rapido dal caldo al maltempo.
Il cambiamento climatico ha effetti notevoli anche sulle attività economiche, a partire dall’agricoltura, che in Italia ha fatto registrare nel 2023 un’annata critica con danni che superano i sei miliardi di euro.
Tutto questo ha portato un taglio del 20% della produzione di vino, mentre il calo per la frutta arriva al 30% per le pesche e al 63% per le pere. Ma ad essere praticamente dimezzato è il raccolto di miele, con le api che sono vere e proprie sentinelle dello stato di salute dell’ambiente.
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Coldiretti conclude dicendo che il 2023, in Italia, è stato segnato prima da una grave siccità che ha compromesso le coltivazioni, poi dal crescente numero di eventi meteo estremi: come le precipitazioni abbondanti che si sono alternate al caldo torrido, caratterizzando un autunno mite ma con violenti nubifragi, che hanno devastato città e campagne.