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Life BEEadapt, il progetto europeo per migliorare la resilienza degli impollinatori ai cambiamenti climatici

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Life BEEadapt, il progetto europeo per migliorare la resilienza degli impollinatori ai cambiamenti climatici ultima modifica: 2023-06-12T06:37:38+02:00 da Marco Grilli
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Life BEEadapt è il progetto europeo che interverrà con azioni pilota in cinque aree target italiane per favorire l’adattamento degli insetti impollinatori ai cambiamenti climatici

In occasione della Giornata mondiale delle api è stato presentato a Roma il progetto europeo Life BEEadapt, che da qui al 2026 mira a definire misure efficaci di adattamento dei preziosi insetti impollinatori ai cambiamenti climatici, tramite azioni pilota condotte in cinque aree target italiane.

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Gli effetti del cambiamento climatico sugli impollinatori

Tra le innumerevoli conseguenze del cambiamento climatico sull’ambiente naturale e antropizzato vi è lo squilibrio tra i tempi di fioritura delle piante e l’azione svolta dagli insetti impollinatori, un fattore che provoca impatti notevoli sugli ecosistemi, la biodiversità e le stesse attività agricole.

“Uno studio, condotto su 2027 specie di insetti europei, ha messo in luce come la maggior parte degli impollinatori abbia anticipato il proprio periodo di attività di quasi una settimana in risposta ai cambiamenti climatici, con la data media del volo anticipata di 6 giorni negli ultimi 60 anni e la durata del loro volo diminuita di 2 giorni, riferiscono gli organizzatori del progetto.

I voli anticipati e più brevi dipendono dalle note conseguenze del cambiamento climatico, che comporta un notevole incremento delle temperature medie stagionali, periodi di siccità prolungati alternati a precipitazioni particolarmente intense, oltre a gelate tardive sempre più frequenti.

Il cambiamento climatico non rappresenta però l’unica minaccia per gli impollinatori, oggi particolarmente a rischio a causa dell’agricoltura industriale dominata dai pesticidi e dalle monocolture, della diffusione di malattie e parassiti e della sempre più notevole riduzione degli habitat.

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Il paradosso salta subito all’occhio: il nostro modello di produzione sta creando problemi notevoli ad un qualcosa di prezioso che dovremmo proteggere, ovvero le api e gli altri insetti impollinatori che con il loro servizio di impollinazione svolgono un ruolo cruciale per gli ecosistemi. Vogliamo davvero rinunciare ad oltre un terzo del cibo che arriva sulle nostre tavole proprio grazie a questa importante operazione?

Non bisogna poi dimenticare che solo alle api domestiche e selvatiche dobbiamo il 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali della Terra, mentre la stessa impollinazione animale è alla base della riproduzione sessuale dell’87% delle piante selvatiche in fiore. Stando alle cifre, il valore economico di questo servizio è stimato in circa 153 miliardi di euro all’anno, una somma pari al 9,5% del valore totale della produzione mondiale agricola di alimenti.

Oggi purtroppo oltre il 40% delle specie di invertebrati che garantiscono l’impollinazione è considerato a rischio. Situazione non ottimale pure nel Vecchio Continente, dove il declina riguarda quasi il 10% delle circa 2mila specie di api europee. In Italia, la IUCN (International Union for Conservation of Nature) Red List ha valutato 151 specie di api native, classificandone in pericolo ben 34, ovvero il 22%. Per quanto riguarda invece le farfalle diurne, 18 specie su 289 (6,3%) sono considerate a rischio estinzione.

Azioni, obiettivi e luoghi del progetto

Life BEEadapt è un progetto cofinanziato dalla Commissione europea tramite il programma LIFE, nell’ambito del sottoprogramma orientato alle azioni per l’adattamento climatico. Le azioni pilota si svolgeranno in cinque aree dislocate in tre regioni: in Toscana nel Parco dell’Appennino tosco-emiliano; nelle Marche nella Riserva naturale montagna di Torricchio; nel Lazio nelle Aree naturali protette nel Comune di Roma, nell’Agro Pontino e nel Comune di Aprilia.

Il progetto è coordinato dall’Ente Parco nazionale Appennino tosco-emiliano e coinvolge pure nove partner: l’Università di Camerino, la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, il CNR – Istituto per la BioEconomia, Confagricoltura Latina, l’Università Roma Tre, RomaNatura, Legambiente, il Comune di Aprilia e U-Space srl.

Gli interventi progettati si pongono l’obiettivo di “preservare ed incrementare la connettività ecologica e l’eterogeneità degli habitat tramite l’implementazione di infrastrutture verdi pollinator-oriented all’interno di aree urbane, periurbane e rurali”, nonché “definire sistemi di governance multilivello per la migliore gestione dei territori a favore degli impollinatori”, scrivono gli ideatori del progetto.

Il progetto LIFE BEEadapt riconosce che la crisi climatica, nonché gli effetti negativi che da essa discendono, può essere superata solo se si costruisce un modello di azione unitario, condiviso da stakeholder pubblici e privati, dai cittadini, a livello locale, regionale e nazionale. Questo è possibile solo se si creano sempre più occasioni in grado di trasmettere consapevolezza e sensibilizzare sull’importanza dell’integrità strutturale e funzionale dei sistemi naturali” ha commentato Willy Reggioni, responsabile Servizio conservazione della natura del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano.

Per migliorare e riqualificare la funzionalità e la connettività ecologica nelle aree target verranno realizzate infrastrutture verdi, aree buffer e corridoi ecologici, cercando al contempo di identificare tutte le possibili soluzioni agli ostacoli che possono impedire la loro messa in opera. La definizione di un modello di governance multilivello nell’ambito dell’adattamento climatico degli impollinatori sarà invece essenziale per rafforzare le capacità dei soggetti pubblici e privati coinvolti, responsabili della pianificazione e gestione del territorio. Inoltre, per promuovere e garantire la sostenibilità nel tempo e la replicabilità del modello di intervento BEEadapt, saranno attivati un Tavolo per l’adattamento degli impollinatori al cambiamento climatico ed una serie di patti territoriali.

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Last but not least, per massimizzare l’efficacia del modello messo a punto nelle cinque aree target è prevista l’elaborazione di un Protocollo a favore degli impollinatori, che potrà esser adottato proficuamente in altre zone d’Italia per la progettazione, creazione e gestione delle aree verdi. Più in generale, il quadro di riferimento resta quello della Politica agricola comune (Pac) e la definizione e realizzazione di pratiche agronomiche e di gestione territoriale all’interno del progetto dovranno esser coerenti con questo strumento fondamentale.

Difendere gli impollinatori è un impegno che riguarda il nostro benessere e quello degli ecosistemi.

[Credits foto: Life BEEadapt, lifebeeadapt.eu]

Life BEEadapt, il progetto europeo per migliorare la resilienza degli impollinatori ai cambiamenti climatici ultima modifica: 2023-06-12T06:37:38+02:00 da Marco Grilli

Laureato in Lettere moderne, giornalista pubblicista e ricercatore in storia contemporanea, è consigliere dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea. Nei suoi studi si è occupato di Resistenza, stragi nazifasciste e fascismi locali, tra le sue pubblicazioni il volume “Per noi il tempo s’è fermato all’alba. Storia dei martiri d’Istia”. Da sempre appassionato di tematiche ambientali, ha collaborato con varie testate online che trattano tali aspetti. Vegetariano, ama gli animali e la natura, si sposta rigorosamente in mountain bike, tra i suoi hobby la corsa (e lo sport in generale), il cinema, la lettura, andar per mostre e la musica rock.

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