L’Unione Europea propone una bozza di regolamento contro la deforestazione alla Commissione: le aziende dovranno dimostrare che i loro prodotti non hanno legami con chi distrugge le foreste. Un grande passo avanti, ma per gli ambientalisti non basta
Regolamento europeo sulla deforestazione, carne bovina, legno, olio di palma, soia, caffè e cacao. Ecco la lista della spesa dei prodotti dietro ai quali può nascondersi l’abbattimento delle foreste. La Commissione Europea ha quindi presentato una bozza di regolamento che ne impedirà la vendita sui mercati europei nel caso in cui siano collegati alla deforestazione. La barriera alle importazioni sarà valida anche per i prodotti derivati, quali pelle e cioccolato. In questo modo si garantirà ai consumatori europei che i loro acquisti non contribuiscono al degrado delle foreste mondiali.
I commenti sulla proposta contro la deforestazione
È la prima volta che l’Unione Europea prova a regolamentare i beni venduti sul mercato comunitario per proteggere le foreste. “Ciò che proponiamo è un’iniziativa pionieristica”, afferma Virginijus Sinkevičius, commissario europeo per l’ambiente. “Se ci aspettiamo politiche climatiche più ambiziose dai paesi partner, dobbiamo smettere noi per primi di esportare l’inquinamento e supportare le deforestazione”. Con i suoi 450 milioni di consumatori, l’Unione può costituire una massa critica capace di riorientare gli sforzi globali verso la protezione ambientale. Non è sufficiente richiedere lo stop alla deforestazione entro il 2030 alla COP26, se poi i consumi quotidiani la alimentano.
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Gli ambientalisti hanno accolto con favore l’iniziativa, evidenziandone però le carenze. Tra i prodotti monitorati non risulta infatti la gomma, che da sola ha causato il degrado di 5 milioni di ettari di foreste negli ultimi anni. Inoltre il regolamento non tutela altri ecosistemi fragili, come il Cerrado brasiliano e le torbiere asiatiche. Il rischio è che, con l’inasprirsi delle regole contro la deforestazione, il danno venga semplicemente traslato su altri ambienti.
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Come funzionerà nella pratica il regolamento europeo sulla deforestazione? Le compagnie importatrici dovranno dimostrare che i loro beni non sono stati prodotti su terreni deforestati dopo il 2020. Ciò significa tracciare la propria catena del valore, raccogliere le coordinate geografiche di provenienza delle materie prime e rendere tutte queste informazioni disponibili. Saranno poi le autorità doganali degli stati membri a condurre verifiche a campione e a multare chi non rispetta le regole.
L’Unione Europea stabilirà inoltre un proprio sistema di benchmarking per definire quali Stati siano a rischio di deforestazione “basso”, “medio” o “elevato”. Spesso gli Stati esportatori hanno infatti regole di protezione ambientale talmente lasse da permettere ai produttori di deforestare in piena legalità. Con questo sistema invece l’Unione rafforzerà i controlli sui beni provenienti da Stati a elevato rischio di degrado forestale.
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I prossimi passi
La proposta di regolamento è la risposta a un’iniziativa dei cittadini europei (ICE). Con questa, 1.2 milioni di persone hanno richiesto all’Unione Europea di agire contro l’abbattimento indiscriminato delle foreste. Vi è una crescente consapevolezza del problema: negli ultimi 30 anni il mondo ha perso 420 milioni di ettari di foreste, un’area più grande dell’Unione stessa.
La palla passa ora al Parlamento e al Consiglio Europeo, che devono approvare la bozza di regolamento contro la deforestazione. Anche in caso affermativo, occorrerà prevedere un periodo di transizione alle nuove regole. Per ora si parla di 12 mesi, ma è possibile si opti per un paio di anni così da dare alle imprese il tempo di adattarsi al cambiamento. L’attesa, insomma, sarà ancora lunga.