Trasporto di animali vivi a 40°C tra stress e sofferenze, la denuncia di Essere Animali

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Trasporto di animali vivi a 40°C tra stress e sofferenze, la denuncia di Essere Animali ultima modifica: 2022-08-02T07:21:43+02:00 da Fabiana Re
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L’organizzazione documenta una pratica inumana ma legale: il trasporto degli animali destinati al macello avviene a temperature oltre i 40°C

Non sono soltanto gli esseri umani a soffrire il caldo estremo di quest’estate 2022. Eppure, per la normativa italiana e europea è legale trasportare animali allevati a fini alimentari a temperature tali da metterli in condizioni di evidente sofferenza. Una sofferenza autorizzata e taciuta, nascosta dietro l’etichetta “Benessere Animale”. A portarne le prove è l’ONG Essere Animali.

Trasporto di animali a oltre 40°C

L’organizzazione ha monitorato alcuni camion che, nelle torride giornate di luglio, hanno trasportato dei maiali vivi sull’autostrada A1: Lodi-Bologna, ovvero allevamento-macello.  Utilizzando una pistola termica, gli operatori di Essere Animali hanno potuto rilevare la temperatura esatta all’interno del vano in cui erano trasportati gli animali. Risultato? 36° – 38°C all’esterno, oltre 40°C all’interno. A ciò si aggiunge la prossimità fisica degli animali, gli spazi angusti e l’assenza di acqua potabile lungo il viaggio.

Essere animali dimostra che il trasporto di animali avviene a oltre 40 °C

Per la legge italiana va tutto bene

Tale trasporto infernale, degno del peggior Caronte, è tuttavia conforme alla legge italiana. Il Regolamento N.1/2005, infatti, dà disposizioni solo per viaggi superiori alle 8-12 ore: se la durata è uguale o inferiore, i requisiti minimi per garantire il “benessere animale” si fanno sfumati. Si richiede che i mezzi di trasporto siano in grado di proteggere gli animali da ‘temperature estreme’, vietando di esporli a ‘lesioni o a sofferenze inutili’. È la fiera della libera interpretazione.

“La mancanza di parametri oggettivi di riferimento crea una vasta zona grigia non regolamentata, che di fatto non permette di intervenire in modo appropriato quando il benessere degli animali non è rispettato”, dichiara Simone Montruschi, presidente di Essere Animali.

I costi nascosti della carne, l’indagine di Lav

La scienza in realtà saprebbe indicare dei criteri più precisi. L’intervallo delle temperature entro cui l’animale è in grado di mantenere la sua normale temperatura corporea è compreso indicativamente tra 8°C e 25°C. Lo scorso giugno il Ministero della Salute ha (goffamente) provato a tamponare questa lacuna normativa. In una nota ha richiesto che il trasporto di animali vivi non venga effettuato con temperatura atmosferica superiore ai 30 gradi alla partenza o durante il tragitto. L’indagine di Essere Animali dimostra come questa indicazione sia clamorosamente disattesa dagli addetti ai lavori.

Un cambiamento a livello europeo

“È evidente che le attuali leggi europee a protezione degli animali sono incomplete e inadeguate”, continua Montruschi. “Per questo chiediamo all’Unione europea e al Governo italiano di allineare la nuova proposta legislativa alle conoscenze scientifiche ed etologiche attuali”.

La petizione di Eurogroup for Animals per cambiare gli allevamenti europei

Nell’Unione Europea qualcosa sembra muoversi. Lo scorso luglio, durante il Consiglio Agrifish tra i Ministri di Agricoltura e Pesca, 13 stati membri si sono espressi in favore di una revisione ambiziosa del regolamento sul trasporto degli animali vivi nel 2023.  L’Italia, tuttavia, non rientra nell’elenco.

“È inaccettabile il silenzio assordante del Ministro Patuanelli su un tema così importante come il benessere degli animali”, denuncia Eleonora Evi, co-portavoce di Europa Verde. “L’Italia mostra ancora una volta una totale indifferenza e, al contrario, un supporto incondizionato a un sistema alimentare basato sul profitto a tutti i costi”.

[Immagine in evidenza: Essere Animali]

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Studentessa torinese di Economia dell’Ambiente, della Cultura e del Territorio, trascorre il suo tempo a districarsi tra molteplici passioni e a rincorrere mille sogni. Tra lettura, disegno, scrittura creativa ed esperimenti di cucina vegana di alterno successo, i giorni di sole 24 ore finiscono sempre troppo in fretta.

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