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Vote for Animals, le richieste per le elezioni europee

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Vote for Animals, le richieste per le elezioni europee ultima modifica: 2024-04-29T06:04:52+02:00 da Marco Grilli
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Vote for Animals 2024 è la campagna che raccoglie le richieste per garantire maggiori tutele agli animali in vista delle elezioni europee

L’otto e nove giugno si terranno le elezioni europee, un’occasione per dimostrare la necessità di migliorare le condizioni degli animali nel Vecchio Continente. È nata così l’iniziativa Vote for Animals 2024 coordinata da Eurogroup for Animals: una campagna a cui aderiscono 10 organizzazioni animaliste italiane (Animal equality Italia, Animalisti italiani, Animal law Italia – Ali -, CIWF Italia, Ente nazionale protezione animali – Enpa -, Essere animali, Lega per l’abolizione della caccia – Lac -, Lega anti vivisezione -Lav-, Lega italiana difesa animali e ambiente, LNDC animal protection e Save the dogs and other animals).

Il contesto

I sostenitori di questa iniziativa ritengono che approntare una legislazione capace di assicurare i diritti ed il benessere degli animali sia uno dei cardini di una società europea civile.

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Il vento sta cambiando nel Vecchio Continente: l’Eurobarometro del 2023 ha dimostrato la centralità del benessere animale per l’opinione pubblica, mentre numerose Iniziative dei cittadini europei (Ice) hanno riscontrato una notevole partecipazione ed ottenuto il supporto della comunità scientifica e di ricercatori ed esperti di salute animale.

Non mancano, tra l’altro, gli appigli normativi sia a livello comunitario che nazionale. L’articolo 13 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) riconosce gli animali come esseri senzienti, l’articolo 9 della nostra Costituzione sancisce la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, sottolineando che “la legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.

Sono dunque scese in campo pure le associazioni animaliste italiane, che hanno chiesto ai principali partiti del Belpaese di aderire ai 10 punti programmatici stilati dalla campagna Vote for Animals. “Ad oggi però non tutti ci hanno dato una risposta definitiva sulle nostre richieste, che stanno a cuore a milioni di cittadini italiani. Il Parlamento europeo è l’espressione diretta delle volontà dei cittadini ed è fondamentale che i partiti, insieme a candidate e candidati, lavorino anche per migliorare la tutela degli animali e per favorire la transizione verso un sistema alimentare più sostenibile e giusto”, commentano le organizzazioni promotrici.

In una sezione apposita del portale della campagna, in continuo aggiornamento, è possibile consultare le posizioni dei partiti europei e di quelli italiani sulla questione dei diritti e della tutela degli animali.

I 10 punti di impegno

Abolizione delle gabbie negli allevamenti

Al primo punto delle richieste vi è l’eliminazione progressiva delle gabbie negli allevamenti, come proposto dall’Iniziativa dei cittadini europei (Ice) End the Cage Age, lanciata nel 2018 con il sostegno di ben 170 associazioni in 28 Paesi, per dare voce agli oltre 300 milioni di animali allevati in gabbia ogni anno negli allevamenti di tutta Europa.

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Dopo la raccolta di 1,4 milioni di firme certificate, la Commissione europea non ha però mantenuto la promessa di pubblicare (entro il 2023) una proposta normativa per mettere fine gradualmente all’uso delle gabbie negli allevamenti entro il 2027. Le associazioni animaliste accusano la Commissione Ue di aver ceduto alle pressioni delle lobby dell’industria zootecnica, come dimostrato dal ritiro della revisione della normativa nell’ottobre 2023, con l’eccezione delle sole proposte sui trasporti di animali vivi e sul benessere di cani e gatti.

Riforma della legislazione europea sul benessere animale

Il secondo punto invoca un’ambiziosa riforma della legislazione europea sul benessere animale con alti standard e specifici avanzamenti per tutte le specie terrestri negli allevamenti, che comprenda anche la fine della triturazione dei pulcini maschi, del debeccaggio delle galline ovaiole e lo stop all’uso di razze geneticamente selezionate come quelle a rapido accrescimento utilizzate per i polli ‘da carne’ ”.

Le associazioni fanno riferimento a due pareri scientifici emessi nel febbraio 2023 dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), che hanno evidenziato la necessità di evitare l’uso delle gabbie e impedire pratiche nocive quali le mutilazioni, il debeccaggio e la restrizione alimentare.

Nell’ambito della riforma la campagna Vote for Animals chiede pure di rendere obbligatorio lo stordimento pre-macellazione per tutti gli animali e di includere i pesci e gli invertebrati d’acqua nella normativa di tutela, vietando pure l’introduzione dell’allevamento dei polpi, con specifico riferimento a quello intensivo in via di realizzazione alle isole Canarie. Un vero e proprio inferno che causerebbe sofferenze immani a questi molluschi, per via degli spazi ristretti nelle vasche e della mancanza di arricchimenti, portandoli anche a casi di aggressione o addirittura cannibalismo.

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Divieto di trasporto degli animali a lunga distanza per allevamento e macellazione

La nuova proposta di Regolamento della Commissione prevede la fine del trasporto degli animali a lunga distanza per allevamento e macellazione ed i divieti di trasporto di animali gravidi e non svezzati e delle esportazioni di animali vivi verso Paesi extra Ue, noti per non fornire le protezioni legali garantite dalla legislazione comunitaria.

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C’è scontento però per la revisione della Commissione del 7 dicembre 2023, che consente ancora questa ultima opzione nonché il trasporto di animali in mare senza limiti di tempo. “Oltre all’esclusione di molti animali dal novero della disciplina – animali da compagnia, acquatici, per scopi scientifici – la nuova proposta non risulta in grado di assicurare idonea protezione agli animali vulnerabili, quali quelli gravidi e non svezzati, né misure adeguate per proteggere gli animali in condizioni di temperature e umidità estreme”, commentano le associazioni.

L’Efsa, d’altronde, raccomanda di concedere più spazio agli animali, abbassare le temperature massime e ridurre al minimo i tempi di viaggio, mentre la proposta della Commissione prevede un termine massimo di: 9 ore per gli animali trasportati per la macellazione; 42 ore nell’arco di tre giorni per quelli trasportati per fini riproduttivi e di ingrasso.

Transizione verso un’alimentazione vegetale

I promotori di Vote for Animals chiedono una moratoria sull’apertura di nuovi allevamenti intensivi a partire dal 2030 ed il sostegno ad politica europea sull’alimentazione che favorisca il cibo ad alto contenuto di benessere animale, le produzioni vegetali ed un’etichettatura che riporti i metodi di produzione.

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Revisione della Politica Agricola Comune e aiuti alla riconversione delle aziende zootecniche

Il punto 5 prevede invece la revisione della Politica Agricola Comune, con l’adozione degli opportuni strumenti per riconvertire le aziende zootecniche in modo più sostenibile, ad esempio eliminando l’uso della gabbie e riducendo il numero dei capi allevati.

Metodi sostitutivi della sperimentazione animale

Altra transizione richiesta è quella verso la ricerca scientifica senza uso di animali anche nei test regolatori e formativi. Nel 2013 è entrato in vigore il divieto assoluto di vendere o importare prodotti e ingredienti cosmetici sperimentati sugli animali. Restano però eccezioni che riguardano i test sugli animali per la commercializzazione di ingredienti creati per fini non cosmetici – alimentari, farmacologici – ma poi utilizzati anche in campo cosmetico, e la sperimentazione animale ai fini del controllo delle sostanze chimiche con cui vengono a contatto gli operatori dell’industria o che possono essere rilasciate nell’ambiente, ai sensi del Regolamento REACH.

Cosmetici europei testati sugli animali nonostante il divieto

Nonostante l’Ice Save Cruelty Free Cosmetics (2021), che ha raccolto oltre 1,2 milioni di firme per  rafforzare il divieto di sperimentazione sugli animali per i prodotti cosmetici ed eliminare gradualmente tutti i test sugli animali, nel novembre 2023 la Corte di giustizia europea ha dichiarato che gli ingredienti cosmetici possono essere sperimentati sugli animali ai fini del REACH.

Tutela degli animali selvatici e sostegno ai Centri di recupero della fauna

I sottoscrittori della campagna reclamano l’adozione di una “lista positiva” a livello europeo contro il commercio e la detenzione di animali esotici, come quella già realizzata dall’Italia ed altri Stati membri. Vote for Animals si batte inoltre per: il rispetto delle direttive europee “Habitat” ed “Uccelli”; l’estensione della protezione di specie nuovamente in pericolo; il sostegno ai Centri di recupero della fauna selvatica con la disincentivazione di zoo e acquari e l’eliminazione degli animali da circhi e delfinari; il divieto di import-export dei trofei di caccia da animali protetti e della crudele pratica dello “spinnamento”, che comporta l’importazione, l’esportazione ed il transito delle pinne di squalo all’interno dell’Ue, con l’uccisione di ben 73milioni di questi predatori ogni anno.

Divieto di produzione e commercio di pellicce animali

In questo ambito si punta al divieto dell’allevamento di animali per la produzione di pellicce (già istituito dall’Italia e da altri Paesi membri) ed all’estensione di quello riguardante la commercializzazione dei prodotti realizzati con pellicce animali, in adesione all’Ice Fur Free Europe che ha già  raggiunto 1,5 milioni di firme certificate.

Stop alle pellicce in Europa, raccolte oltre un milione di firme

Oggi nell’Ue sono attivi circa 1.000 allevamenti da pelliccia con 7,7 milioni di animali. Dopo aver chiesto il parere dell’Efsa sul benessere degli animali da pelliccia, che arriverà entro marzo 2025, la Commissione europea valuterà, specie per specie, se proporre un divieto di allevamento di animali da pelliccia e/o della commercializzazione delle pellicce nell’Unione europea dopo un periodo transitorio.

Lotta al randagismo e all’abbandono di cani e gatti

Nella nuova proposta normativa sul benessere di cani e gatti, presentata dalla Commissione Ue, Vote for Animals chiede la realizzazione di una politica europea per prevenire il randagismo e gli abbandoni, contrastare il traffico dei cuccioli e migliorare le condizioni di allevamenti, canili e rifugi.

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I promotori della campagna notano invece gravi carenze riguardanti: il mancato divieto di vendita di cani e gatti nei negozi di animali; l’abuso dell’inseminazione artificiale; l’assenza sia del termine “maltrattamento genetico” – e quindi di misure adeguate per controllare la selezione estrema che può provocare il deterioramento del patrimonio genetico – sia di norme per contrastare il fenomeno crescente del traffico illegale online.

Integrazione del benessere degli animali nella qualifica del relativo Commissario europeo (Salute e Sicurezza Alimentare). Istituzione di una Commissione attenta alla protezione degli animali nel Parlamento europeo

Con quest’ultima richiesta normativa si chiudono i punti di impegno di Vote for Animals, che ricorda il successo della petizione #EUforAnimals, sostenuta da oltre 60 organizzazioni di vari Paesi Ue con l’adesione di circa 310.000 cittadini europei e più di 190 europarlamentari, tesa a rendere esplicita l’attribuzione della competenza alla tutela degli animali al commissario alla Salute e Sicurezza alimentare.

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Alle prossime elezioni europee sarebbe utile dar voce anche a chi non ne ha.

[Credits foto: Skitterphoto su Pixabay]

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Laureato in Lettere moderne, giornalista pubblicista e ricercatore in storia contemporanea, è consigliere dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea. Nei suoi studi si è occupato di Resistenza, stragi nazifasciste e fascismi locali, tra le sue pubblicazioni il volume “Per noi il tempo s’è fermato all’alba. Storia dei martiri d’Istia”. Da sempre appassionato di tematiche ambientali, ha collaborato con varie testate online che trattano tali aspetti. Vegetariano, ama gli animali e la natura, si sposta rigorosamente in mountain bike, tra i suoi hobby la corsa (e lo sport in generale), il cinema, la lettura, andar per mostre e la musica rock.

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