EU for Animals benessere animale

EU for Animals, la campagna che chiede di istituire un commissario europeo per il benessere animale

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EU for Animals, la campagna che chiede di istituire un commissario europeo per il benessere animale ultima modifica: 2023-03-13T06:34:59+01:00 da Marco Grilli
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La campagna EU for Animals, sostenuta da varie organizzazioni animaliste, richiede l’istituzione di un Commissario europeo per il benessere animale

Voice of the voiceless (voce dei senza voce) è il motto di un’organizzazione animalista belga, Gaia, che insieme ad altri partner ha lanciato nel marzo 2021  EU for Animals, la campagna che promuove una petizione tesa a richiedere l’istituzione di un Commissario europeo per il benessere animale.

La petizione

Noi sottoscritti riteniamo che all’interno dell’UE il benessere degli animali vada costantemente rafforzato apportando ambiziose migliorie legislative e tramite lo stanziamento di risorse adeguate. Al fine di agevolare un simile progresso, domandiamo che venga riservata maggiore rilevanza al benessere animale rendendo esplicita tale responsabilità nel nome della Direzione generale competente e tra le mansioni del Commissario UE competente. Nel presente contesto, il Commissario diventerà responsabile per ‘la salute, la sicurezza alimentare e il benessere degli animali‘ ”, recita il testo della petizione.

Mentre stiamo scrivendo hanno già firmato 228.559 cittadini europei, quasi 200 anche gli europarlamentari sottoscrittori, tra cui 20 italiani. Alla campagna aderiscono al momento ben 55 organizzazioni animaliste del Vecchio Continente, comprese le italiane: Animal Equality, Animal Law Italia (ALI), Lega Antivivisezione (LAV), Federazione italiana associazioni diritti animali e ambiente (FIADAA), Lega italiana difesa animali e ambiente, Ente nazionale protezione animali (ENPA), Human Society International (HSI) Italia, Compassion in world farming (CIWF) Italia, Lumen, LEAL Lega antivisezionista ed Essere Animali.

Perfino il Parlamento europeo ha dimostrato una notevole sensibilità sul tema.  A fianco della campagna, su prima iniziativa dell’eurodeputato Niels Fuglsang (S&D, Danimarca) è stata lanciata la raccolta firme che ha portato a ben tre interrogazioni parlamentari per chiedere di votare in assemblea la risoluzione tesa ad istituire il Commissario per il benessere degli animali.

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I motivi e gli obiettivi della campagna

Il benessere degli animali pare un tema particolarmente sentito tra i cittadini dell’Unione europea. Lo dimostra anche un sondaggio Ipsos condotto nei 10 maggiori Paesi Ue (giugno 2021), che ha rilevato il favore di ben 7 persone su 10 al Commissario europeo per il benessere degli animali, siano essi d’affezione o destinati ad allevamenti o macelli.

Attualmente, come specificato nel testo della petizione, la responsabilità in materia è attribuita al Commissario per la salute e la sicurezza alimentare, ma tale competenza non è ancora stata messa nero su bianco e non rientra quindi tra le sue mansioni. Secondo i promotori della campagna, inserire esplicitamente il benessere degli animali tra le mansioni del commissario competente significherebbe non solo dare risposte adeguate alle sollecitazioni provenienti dai cittadini europei, ma anche migliorare la tutela degli animali.

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Enfatizzando tale responsabilità, il commissario competente sarebbe sollecitato infatti “ad adottare un atteggiamento più proattivo e progressivo riguardo al benessere degli animali a nome dell’intera Commissione Europea”, scrivono le organizzazioni promotrici della campagna, a loro volta convinte che tale competenza debba comunque rimanere separata dalle altre del Commissario per l’agricoltura, qualora in futuro fossero apportate modifiche ai ruoli dei commissari.

EU for Animals ribadisce che gli interessi settoriali non dovrebbero prevalere, perché i cittadini europei hanno a cuore il benessere animale e il Trattato europeo riconosce gli animali come esseri senzienti. Sarebbe giunta quindi l’ora di mettere in campo politiche, normative e risorse adeguate.

Gli organizzatori riconoscono i grandi passi in avanti svolti dall’Ue sul tema in questione, a partire dalle normative specifiche promulgate dal 1974 fino alle leggi dei primi anni Novanta che hanno messo al bando pratiche crudeli di allevamento, quali la stabulazione fissa e gli usi di recinti individuali per scrofe o di gabbie in batteria per le galline ovaiole. Se è pur vero che gli standard Ue per il benessere degli animali sono tra i più alti al mondo, resta però la lacuna normativa per alcune specie animali, che si ritrovano ancora oggi totalmente prive di protezione.

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Molto spesso poi il benessere animale finisce per essere trascurato in ambito europeo a causa dei conflitti di competenze tra i vari commissari, ad esempio quelli di ambiente, agricoltura, salute. “Come Essere Animali crediamo che le competenze in materia di benessere animale non debbano essere lasciate a chi concepisce gli animali come oggetti di produzione — ci riferiamo al settore agricolo e il Commissario competente per l’Agricoltura —, ma pensiamo che a livello istituzionale debbano essere esplicitamente attribuite agli organi che si occupano di salute, nel caso dell’Europa alla Commissione attualmente in capo alla Commissaria per la salute e la sicurezza dei consumatori Stella Kyriakides”, specifica l’organizzazione animalista bolognese che si è unita alla campagna.

Su questo fronte, alcuni Stati si sono mossi autonomamente per sottrarre il benessere animale dalle competenze dei ministeri dell’Agricoltura, ad esempio il Belgio, dove nei tre governi regionali è stata assegnata ai ministeri una denominazione specifica che rende chiara la competenza del benessere animale e di conseguenza la sua importanza. Solo in tal modo è possibile operare con maggiore trasparenza, normative mirate ed un adeguato stanziamento di personale e risorse.

I sottoscrittori della petizione denunciano pure l’eccessiva influenza degli interessi economici, che ha spesso ritardato la corretta applicazione della normativa vigente o il suo aggiornamento quando necessario. “Il trasporto di animali vivi è un esempio lampante di questo problema. Il Commissario responsabile del benessere degli animali dovrebbe avere maggiore influenza e maggiori poteri a riguardo all’interno delle istituzioni dell’UE”, scrivono le organizzazioni promotrici di EU for Animals.

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In conclusione, tramite un accorgimento legislativo questa campagna cerca di fornire un aiuto concreto per gli animali. Inserire il loro benessere tra le mansioni di un Commissario Ue competente “è possibile, è segno di sensibilità e contribuirebbe a garantire l’adozione di misure adeguate a riguardo ogniqualvolta gli animali vengono interessati dalla normativa UE”.

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Laureato in Lettere moderne, giornalista pubblicista e ricercatore in storia contemporanea, è consigliere dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea. Nei suoi studi si è occupato di Resistenza, stragi nazifasciste e fascismi locali, tra le sue pubblicazioni il volume “Per noi il tempo s’è fermato all’alba. Storia dei martiri d’Istia”. Da sempre appassionato di tematiche ambientali, ha collaborato con varie testate online che trattano tali aspetti. Vegetariano, ama gli animali e la natura, si sposta rigorosamente in mountain bike, tra i suoi hobby la corsa (e lo sport in generale), il cinema, la lettura, andar per mostre e la musica rock.

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