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Royale Union Saint-Gilloise, la squadra di calcio belga dall’anima sostenibile

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Royale Union Saint-Gilloise, la squadra di calcio belga dall’anima sostenibile ultima modifica: 2023-03-12T07:35:54+01:00 da Marco Grilli
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La piccola squadra di calcio di Bruxelles Royale Union Saint-Gilloise, che l’anno scorso ha sfiorato il titolo belga dopo anni di declino, vuole diventare il club più sostenibile d’Europa

In un quartiere di Bruxelles ha sede un piccolo club calcistico dal lontano passato glorioso, il Royale Union Saint-Gilloise (Usg), tornato agli onori della cronaca non solo per le recenti imprese sportive ma anche per il suo forte impegno nella sostenibilità.

Il club

Seppur meno prestigioso e vincente del più noto Anderlecht, il Royale Union Saint-Gilloise si è ritagliato uno spazio importante nella capitale belga a partire dal 1897, anno della sua fondazione.  Le 11 vittorie nel campionato nazionale risalgono però agli anni dal 1903 al 1935, quando la squadra seppe realizzare pure un record rimasto imbattuto di 60 partite consecutive senza sconfitte (1933-1935). Il maggior successo in ambito internazionale si registrò nel 1959-60, con l’accesso alle semifinali della Coppa delle Fiere dopo aver sconfitto la Roma. Dal 1963, anno della retrocessione in seconda divisione, ebbe inizio un lunghissimo periodo di buio nelle serie minori che fu spezzato solo nel 2020-21, quando l’Usg ha fatto ritorno nella massima serie, la Jupiler Pro League.

È l’inizio della favola per la squadra che dal 1919 gioca nello stadio Joseph Marien sito all’interno di un parco (Dunden Park). Rilevata nel 2018 dal proprietario del Brighton Tony Bloom, questa piccola realtà, costruita con il rigoroso metodo dell’analisi delle statistiche dei giocatori, è riuscita a stupire anche dopo la storica promozione firmata dall’allenatore di origini italiane Felice Mazzù.

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L’anno scorso ha chiuso al primo posto la stagione regolare, arrendendosi solo ai playoff che assegnano il titolo e riconquistando l’accesso alle competizioni europee. Attualmente si ritrova al secondo posto in campionato e ha raggiunto addirittura gli Ottavi di finale dell’Europa League, dove sfiderà l’Union Berlino. Davvero non male per un team che nel calcio dei fondi sovrani rappresenta ancora i valori genuini dello sport, come dimostra anche la sua tifoseria nota per la sua correttezza ed il suo forte attaccamento ai colori gialloblu. In fondo, la domenica al Joseph Marien è semplicemente un giorno di sana passione condivisa.

L’impegno nella sostenibilità ambientale

Al di là dei successi sul campo, l’Usg merita di esser conosciuto anche per il suo impegno extra-calcistico in favore della sostenibilità ambientale.  L’obiettivo è quello di diventare la squadra più green d’Europa grazie ad un team di esperti che lavora quotidianamente per elaborare progetti a basso impatto. La società ha aderito alla “Belgian Alliance for Climate Action” ed al programma delle Nazioni Unite Sport for Climate Action”, impegnandosi a “compiere sforzi sistematici per promuovere una maggiore responsabilità ambientale; diminuire il suo impatto sul clima, in particolare riducendo le sue emissioni di gas a effetto serra di almeno il 45% entro il 2030; educare all’azione per il clima; promuovere un consumo sostenibile e responsabile; sostenere l’azione per il clima attraverso la sua comunicazione”, si legge sul sito ufficiale del club nella sezione dedicata ai progetti per la sostenibilità ambientale.

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La strategia Union inspires ha portato il club a guardare anche al di fuori dei propri confini, tanto da avviare un progetto di rimboschimento in Magadascar con la piantumazione di ben 125mila mangrovie, che possono arrivare a sequestrare 25.460 tonnellate di CO2 in 20 anni.

Restando in Belgio, dopo aver misurato la sua impronta di carbonio, l’Usg si è posta l’obiettivo di dimezzare le proprie emissioni entro il 2030 per arrivare ad essere carbon neutral entro il 2040. La società ha inoltre scelto un fornitore di energia elettrica verde consigliato da Greenpeace per il suo stadio, affidandosi ad un’azienda che investe in progetti sostenibili. Sempre in materia di energia, per il Joseph Marien non poteva mancare un sistema di illuminazione a led ad altissima efficienza energetica, valido anche per i pannelli pubblicitari a bordo campo. La superficie di gioco è stata realizzata in erba ibrida, una soluzione più ecologica rispetto a quella naturale, mentre il sistema di irrigazione è basato sul riciclo e riutilizzo dell’acqua.

Perfino la manutenzione dello stadio è rispettosa verso il clima. In tutte le sue strutture la società ha scelto prodotti per la pulizia ecologici, grazie ad un accordo stipulato con un’azienda locale a gestione familiare che può vantare l’etichetta europea Ecolabel grazie al suo processo produttivo, teso a ridurre la produzione di rifiuti, l’inquinamento dell’acqua ed il consumo di energia. “Ci impegniamo inoltre a ridurre l’uso di prodotti ad alto contenuto di sostanze chimiche, tossiche e pericolose per proteggere il nostro ambiente”, comunica la società.

All’interno dello stadio tutta la carta è riciclata al 100%, priva di cloro, cloranti e profumo, mentre i dispenser utilizzano la tecnologia MasterBio per accelerare il tempo di biodegradazione della plastica del 99%. Durante le partite l’area di ristoro dello stadio mette al bando la plastica monouso e offre ai tifosi gustosi burger vegani e bevande nelle ecocup, ovvero bicchieri multiuso in plastica riciclata, riciclabili al 100% e riutilizzabili grazie al sistema di deposito. La società è stata anche la prima in Belgio a dotarsi di stazioni di riciclaggio dislocate in tutte le aree dello stadio: tifosi e visitatori sono invitati a servirsene per realizzare l’obiettivo del 100% di bottiglie riciclate.

Molto più di un semplice club, l’Usg cerca di sensibilizzare i suoi tifosi alla sostenibilità con numerose iniziative, incoraggiandoli ad esempio ad acquistare i biglietti elettronici al posto di quelli cartacei ed a ricorrere al trasporto pubblico, al car sharing od all’utilizzo della bicicletta di proprietà o a nolo per raggiungere lo stadio, dotato di un parcheggio custodito per le bici nei giorni delle partite e di una fermata di autobus nei suoi pressi.

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Se poi vogliamo dirla tutta, l’eccezionalità del club riguarda non solo l’impegno ambientale ma anche quello sociale. Davvero encomiabile il lavoro della Union Foundation, che conduce numerosi progetti riguardanti educazione, inclusione e salute, in favore delle comunità locali di Forest e Saint Gilles. Una Fondazione che si considera costruttrice di ponti e che pone il concetto di diversità al centro delle sue attività. Chapeau!

[Credits foto @Royale Union Saint-Gilloise]

Royale Union Saint-Gilloise, la squadra di calcio belga dall’anima sostenibile ultima modifica: 2023-03-12T07:35:54+01:00 da Marco Grilli

Laureato in Lettere moderne, giornalista pubblicista e ricercatore in storia contemporanea, è consigliere dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea. Nei suoi studi si è occupato di Resistenza, stragi nazifasciste e fascismi locali, tra le sue pubblicazioni il volume “Per noi il tempo s’è fermato all’alba. Storia dei martiri d’Istia”. Da sempre appassionato di tematiche ambientali, ha collaborato con varie testate online che trattano tali aspetti. Vegetariano, ama gli animali e la natura, si sposta rigorosamente in mountain bike, tra i suoi hobby la corsa (e lo sport in generale), il cinema, la lettura, andar per mostre e la musica rock.

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