Larve di tarme della farina

Le tarme della farina essiccate sono commestibili: il via libera dell’Efsa

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Le tarme della farina essiccate sono commestibili: il via libera dell’Efsa ultima modifica: 2021-02-04T08:00:15+01:00 da Fabiana Re
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L’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare dichiara adatte al consumo umano le tarme della farina: i mercati comunitari sono pronti alla vendita degli insetti?

Finora le abbiamo scovate con fastidio in pacchetti di farina e pasta incautamente dimenticati nel buio della dispensa. Tra poco potremmo trovarle sugli scaffali del supermercato, pronte all’acquisto. Stiamo parlando delle tarme della farina (Tenebrio molitor), i primi insetti a essere dichiarati alimenti sicuri per i mercati europei. A certificarlo è l’Efsa, Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, in un recente parere scientifico.

Tarme della farina essiccate, lo snack del futuro?

L’Efsa ha avviato la procedura di valutazione su richiesta di Agronutris, azienda francese interessata al business della produzione di larve delle tarme. Come ogni cibo non consumato sulle tavole europee prima del 1997, gli insetti sono stati analizzati come “nuovi alimenti” sotto il profilo tossicologico, il potenziale rischio di allergie e il processo di allevamento e trasformazione. L’esito è positivo: le tarme della farina sono adatte al consumo umano. Una volta essiccate, si prestano a una gran varietà di preparazioni: intere come snack o, polverizzate, come ingrediente di biscotti, barrette proteiche e pasta.

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I vantaggi ambientali del consumo di insetti

Dal punto di vista nutrizionale, l’Efsa sottolinea che il nuovo alimento ha “un elevato contenuto proteico”. Sostituire, almeno parzialmente, le fonti tradizionali di proteine animali con gli insetti porterebbe chiari vantaggi ambientali ed economici. Siamo ormai consapevoli dell’impatto degli allevamenti intensivi e della loro insostenibile pressione sugli ecosistemi. L’allevamento di tarme della farina comporterebbe una riduzione delle emissioni di gas climalteranti e della quantità di acqua necessaria. Anziché utilizzare come mangime la soia – magari importata dal Brasile – si potrebbe ricorrere agli scarti di frutta e verdura. Inoltre, come sottolinea la FAO, gli insetti convertono il cibo in proteine in modo molto più efficiente rispetto al bestiame tradizionale. Secondo Mario Mazzocchi, esperto di statistica economica, la nuova domanda di prodotti a base di insetti “creerà nuove opportunità economiche, che potrebbero però interferire con i settori esistenti”.

Le barriere culturali

Non è forse quindi del tutto neutrale la posizione di Coldiretti, che in risposta al parere dell’Efsa sulle tarme della farina pubblica un’indagine congiunta con l’Istituto Ixè. “La maggioranza degli italiani (54%) considera gli insetti estranei alla cultura alimentare nazionale e non porterebbe mai a tavola la larva gialla della farina, afferma l’associazione di rappresentanza. “Una corretta alimentazione non può prescindere dalla realtà produttiva e culturale locale”, prosegue nel comunicato stampa. “A questo principio non possono sfuggire neanche bruchi, coleotteri, formiche o cavallette a scopo alimentare che, anche se iperproteici, sono molto lontani dalla realtà culinaria nazionale”.

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Ad allontanare i consumatori dagli insetti non è solo il sospetto che questi possano essere dannosi per la salute umana – tant’è che milioni di persone nel mondo li consumano già abitualmente. Il vero ostacolo è il fattore disgusto, ribattezzato con l’onomatopeica “yuck-factor” sulle colonne del Guardian. Secondo il ricercatore sociale Giovanni Sogari sono le nostre esperienze sociali e culturali a rendere “il pensiero di mangiare insetti repellente per molti europei”. Con il tempo, però, tali atteggiamenti possono mutare.

Tarme della farina: a quando l’entrata in commercio?

I mercati europei sono quindi pronti ad accogliere snack e biscotti con tarme della farina? Non esattamente. Quello dell’Efsa è un parere squisitamente tecnico: ora la discussione si sposta sul piano politico. La Commissione Europea ha sette mesi di tempo per presentare una proposta di autorizzazione alla commercializzazione degli insetti, che dovrà poi essere votata dai Paesi membri. Intanto sul tavolo dell’Efsa sono in attesa altre dieci richieste di valutazione di insetti come alimenti, tra cui grilli e cavallette essiccate.

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Studentessa torinese di Economia dell’Ambiente, della Cultura e del Territorio, trascorre il suo tempo a districarsi tra molteplici passioni e a rincorrere mille sogni. Tra lettura, disegno, scrittura creativa ed esperimenti di cucina vegana di alterno successo, i giorni di sole 24 ore finiscono sempre troppo in fretta.

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