Casa mia è la canzone con cui Ghali partecipa al Festival di Sanremo 2024: parla di guerre, di uguaglianza ma anche di ambiente. Come conferma l’artista ai microfoni di eHabitat
«Se vogliamo salvarci, come genere umano, dobbiamo ispirarci alla Natura»: così Ghali, ai microfoni di eHabitat, spiega il significato profondo della sua canzone Casa mia, con cui è in gara al Festival di Sanremo 2024.
Il testo con cui il rapper italo-tunisino è salito sul palco del teatro Ariston si apre con una chiara immagine bucolica:
Il prato è verde, più verde, più verde
Sempre più verde (sempre più verde)
Il cielo è blu, blu, blu
Molto più blu (ancora più blu)
Marco Mengoni ambasciatore italiano di National Geographic per dire basta alla plastica monouso
Ghali risponde alle domande di eHabitat.it
Nel tuo brano -in cui ti rivolgi a un alieno appena arrivato sulla Terra- parli di guerre e di discriminazioni come i mali che affliggono il nostro Pianeta ed è proprio l’ambiente naturale a fare da contraltare positivo. Cosa vuoi comunicare?
«Il mio messaggio è che la Natura è viva ed estremamente intelligente. Anzi, riesce anche a riparare i nostri errori di esseri umani».
In che senso?
«Giusto per fare un esempio, pensiamo all’azione degli enzimi naturali che “mangiano” la plastica, ripulendo i mari che noi abbiamo inquinato, e che stiamo continuando a inquinare…».
In altre parole, le soluzioni ci sono, si trovano sotto i nostri occhi e basta forse solo fermarsi a guardare per trovarle?
«Esatto: dobbiamo farci ispirare dalla Natura per capire come risolvere i nostri problemi. Anzi: proprio il prosperare della Natura è il vero progresso».
La conferenza stampa di Ghali a Sanremo 2024
Nel corso della sua prima conferenza stampa ufficiale a Sanremo 2024, Ghali si è presentato affiancato da Rich Ciolino, l’extraterrestre che lo sta affiancando nell’esperienza alla kermesse canora e a cui l’artista si rivolge nel testo di Casa mia.
«Da dove viene lui non esistono questo cielo blu e questi prati verdi di cui parlo: è affascinato e attratto dal nostro Pianeta», ha ribadito il rapper ai giornalisti presenti nella sala stampa “Lucio Dalla”, al Palafiori.
Proprio Rich Ciolino ha quindi sussurrato qualcosa nell’orecchio di Ghali, che ha poi proseguito al microfono: «nonostante tutto quello che succede, lui pensa fermamente che abbiamo tutte le risorse per stare bene tutti insieme e vivere una vita serena e in pace».
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Guerre e migrazioni nel testo di Casa mia
La canzone di Ghali ha il focus sull’attualità, a partire dalle guerre che insanguinano svariate regioni della Terra, a partire dall’attuale conflitto in Palestina: un messaggio indubbiamente compreso anche dall’alieno, che si è presentato in conferenza stampa indossando una kefiah.
Ma, come fate a dire che qui è tutto normale
Per tracciare un confine
Con linee immaginarie bombardate un ospedale
Per un pezzo di terra o per un pezzo di pane
Non c’è mai pace
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Si è parlato anche di migrazioni, tema quanto mai caro all’artista. «È un argomento ricorrente per me, avendo avuto vicino persone che hanno attraversato il mare, amici che hanno perso amici e parenti nelle acque del Mediterraneo o, ancora prima, nei deserti, perché non dobbiamo dimenticare che il mare è solo l’ultimo ostacolo per chi cerca di arrivare qui».
Sogni che si perdono in mare
Figli di un deserto lontano
[…]
Vorrei andare via però
La strada non porta a casa
Se la tua casa non sai qual è
«Nella tradizione tunisina c’è una musica popolare che come argomento principale, al pari dell’amore nelle canzoni latine, racconta il dolore del distacco dalla propria famiglia, la tratta, la voglia di scappare verso un futuro migliore: è qualcosa che ho sempre vissuto».
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La scorsa estate il rapper ha anche agito direttamente a favore dei migranti sulla rotta nordafricana, acquistando la nave Bayna (dal titolo di una sua canzone) donata all’ONG Mediterranea a supporto delle missioni di soccorso tra la Tunisia e l’Italia.
«La vita mi ha dato la fortuna di poter stare bene e, quindi, ho ritenuto doveroso fare qualcosa di concreto a favore degli altri», ha concluso Ghali.
Ricordando -come fa nel finale della sua canzone, che riecheggia una famosa frase di Yuri Gagarin– che da un’astronave non si vedono quelle presunte differenze che tanto ci dividono sulla Terra:
Casa mia,
Casa tua,
Che differenza c’è? Non c’è
Ma qual è casa mia
Dal cielo è uguale, giuro