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Siamo 8 miliardi, ora o mai più: stop alle emissioni di CO2 per arginare la crisi climatica

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Siamo 8 miliardi, ora o mai più: stop alle emissioni di CO2 per arginare la crisi climatica ultima modifica: 2022-11-15T15:02:21+01:00 da Davide Zarri
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La crisi climatica è sempre più preoccupante, urge un’azione collettiva e responsabile per sventare l’inevitabile.

In questi giorni sta andando in scena in Egitto la COP27, ossia la 27^ edizione della Conferenza annuale sul clima. Secondo le stime ONU, oggi 15 novembre la popolazione mondiale ha raggiunto 8 miliardi di persone ma urge un’azione collettiva per arginare la crisi climatica che diventa sempre più preoccupante.

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In base ad un rapporto di ottobre dell’UNFCCC, l’agenzia Onu per il clima, che ha analizzato gli impegni sul clima sottoscritti dai 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, questi piani non sarebbero affatto sufficienti per contenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5°C come concordato con l’Accordo di Parigi nel 2015. Tutt’altro, con le politiche attuali dei governi internazionali l’aumento di temperatura previsto entro il 2100 si aggira sui 3°C. 

L’aumento previsto è di circa 3°C, il doppio di quanto concordato a Parigi nel 2015

«3 gradi non è poi così male» dirà qualcuno. E invece no, sarebbe una catastrofe. 1,5°C non è un target arbitrario. 1,5°C è un cosiddetto planetary boundary, ossia un limite planetario entro al quale riusciremo a garantire uno spazio operativo sicuro per l’umanità. Superare questa soglia significherebbe sconvolgere a cascata il precario equilibrio terrestre che ha reso questo pianeta un luogo ospitale. 1,5°C fa la differenza come tra la notte il giorno, insomma. 

Come avvertito più e più volte dalla Scienza, e come confermato dalla sempre più evidente crisi climatica che ci circonda, a questo ritmo fra meno di 80 anni vivremo su un pianeta di gran lunga più ostile, tra riscaldamento globale e gli effetti diretti e indiretti di tale aumento di temperature. Ora, io nel 2100 con ogni probabilità non ci sarò più, ma non per questo mi sento di fare sogni tranquilli. 

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Fra 80 anni vivremo su un pianeta di gran lunga più ostile

Oggi, 15 novembre, sfondiamo idealmente il tetto degli 8 miliardi di persone, un quarto delle quali ha meno di 14 anni. Il loro futuro, il futuro dei nostri figli e nipoti, sarà sicuramente e inevitabilmente peggiore di quello che abbiamo vissuto noi. Questo a causa principalmente delle politiche di crescita dei decenni passati, orientate alla massimizzazione dell’output, e dall’incapacità – oggi – di arrestare questo treno sparato alla massima velocità. 

Stiamo disboscando e deforestando in lungo e in largo per fare spazio a insediamenti urbani e allevamenti intensivi. Stiamo deviando il corso dei fiumi, sottraendo risorse idriche a comunità, bacini e fauna locale, per irrigare campi sempre più assetati. Stiamo rendendo l’aria irrespirabile per la mostra smanie di viaggiare e muoverci sempre più velocemente. Stiamo esaurendo le risorse per il nostro desiderio insaziabile di avere sempre di più. Siamo spinti a ricorrere all’ingegneria genetica per continuare a coltivare su terreni sempre più sterili. Siamo costretti a tirare su muri per stoppare migliaia di persone dal fuggire da territori resi inospitali dalla nostra stessa azione. 

In questa prospettiva, dunque, tagliare le emissioni del 45% entro il 2030, come raccomando dalle Nazioni Unite, assume senza dubbio i contorni di una questione di sopravvivenza. 

Tagliare le emissioni in maniera netta e immediata è l’unica strada percorribile

Già oggi “l’autunno più caldo”, “la tempesta più violenta”, “la siccità più lunga”, “l’alluvione più potente”, “il distacco di ghiaccio più grande” sono all’ordine del giorno. 

A pagarne le conseguenze non sarà il pianeta. Con questi suoi nuovi equilibri continuerà ad esistere, lui.

Noi no. 

Siamo 8 miliardi, ora o mai più: stop alle emissioni di CO2 per arginare la crisi climatica ultima modifica: 2022-11-15T15:02:21+01:00 da Davide Zarri
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Siamo 8 miliardi, ora o mai più: stop alle emissioni di CO2 per arginare la crisi climatica ultima modifica: 2022-11-15T15:02:21+01:00 da Davide Zarri

Classe 1992, di origini bolognesi, ha vissuto i suoi ultimi cinque anni con la valigia in mano. Ambasciatore italiano all’estero, è innamorato della sua terra, con i suoi colori, i suoi odori, i suoi sapori. Laureato in Food System Management all’Università di Bologna, ha una passione per il cibo, le lingue e la politica. Creativo, dinamico, affascinato dall’innovazione ed il cambiamento, nutre un interesse genuino per tutti i temi relativi alla sostenibilità. Alla continua ricerca della meraviglia, sostiene con forza che solo la conoscenza renda le persone davvero libere.

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