Il chilometro zero e l'agricoltura biologica

Il chilometro zero e l’agricoltura biologica, due scelte ecologiche

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Il chilometro zero e l’agricoltura biologica, due scelte ecologiche ultima modifica: 2022-02-22T14:20:08+01:00 da Alessia Ferrero
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Il chilometro zero e l’agricoltura biologica sono elementi fondamentali per un prodotto di qualità, salutare e a basso impatto ambientale.

Il chilometro zero e l’agricoltura biologica sono garanzia per il consumatore di una migliore qualità dal punto di vista organolettico e di freschezza dei prodotti il cui acquisto e utilizzo permettono di vivere in armonia con la natura rispettando il normale ciclo della biodiversità e della stagionalità.

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Il chilometro zero o a filiera corta

I prodotti etichettati a chilometro zero indicano beni alimentari che non superano le distanze di 70 km dall’area di produzione a quella di consumo. Si parla invece di filiera corta quando vi è una linea produttiva con pochi passaggi.

I due termini, dunque, non sono sempre sinonimi. Se, ad esempio, un prodotto del Sud Italia come il Pomodoro di Pachino, coltivato in Sicilia nelle provincie di Siracusa e Ragusa, viene trasportato e venduto al Nord dal produttore con i propri mezzi, si potrà definire Filiera corta ma non Km0.

Acquistare questo tipo di prodotti significa, in ogni caso, effettuare una precisa scelta ecologica e sostenibile in quanto si tratta di beni che hanno un minor impatto ambientale vista la ridotta produzione di emissioni inquinanti: si riducono imballaggi e lunghi trasporti che, oltre ad inquinare, alterano le funzioni organolettiche del prodotto ripercuotendosi sulla qualità e sul gusto dell’alimento. 

I marchi che certificano la qualità sono DOP, IGP, STG, BIO; mentre per i vini DOC, DOCG e IGT.

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Acquistare alimenti biologici 

È anche importante integrare nella propria alimentazione scelte biologiche, rivolgendosi ad esempio a un’agricoltura che dia garanzia di salubrità e che non si avvalga di fertilizzanti e di antiparassitari, comunemente utilizzati invece per la frutta e la verdura non stagionali prodotte con l’agricoltura intensiva.

La maggior parte degli antiparassitari utilizzati sugli alimenti possono infatti essere un pericolo per la salute. Inoltre acquistare prodotti  basati sull’agricoltura biologica significa portare sulle tavole cibi più gustosi e profumati. 

La legislazione europea -attraverso il Regolamento CE n. 834/2007 e il Regolamento CE n. 889/08– stabilisce che “un prodotto risulta biologico solo se sottoposto al certificato di conformità”

In tutti i casi, una linea produttiva che rispetta il normale ciclo delle stagioni e l’ambiente salvaguarda le risorse naturali.

[Foto in copertina @AlessiaFerrero]

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