Befana

La Befana, simbolo dell’Epifania tra racconti e leggende

in Cultura
La Befana, simbolo dell’Epifania tra racconti e leggende ultima modifica: 2022-01-05T06:44:46+01:00 da Beatrice Spagnolo
da

Alla scoperta della magica figura della Befana che vien di notte con le scarpe tutte rotte e con le toppe alla sottana

La figura della Befana non ha certo bisogno di presentazioni, soprattutto in Italia. Infatti, all’interno della penisola, è una vera e propria “star” conosciuta ed amata da tutti. Simbolo iconico dell’Epifania, il suo arrivo è previsto come sempre tra la notte del 5 e del 6 gennaio.

Ormai manca sempre meno a tale evento e l’impazienza aumenta sia nel cuore degli adulti che in quello dei ragazzi.

Perché, se da un lato, il giungere della Befana rappresenta nuovi giocattoli e dolciumi per i bambini, dall’altro, porta con sé anche la fine delle feste natalizie. Ma adesso non pensiamo a questo e concentriamoci sui preparativi per accoglierla al meglio.

Infatti, è tradizione lasciare calze appese al camino o vicino alle finestre di modo tale che lei possa riempirle con i suoi doni: dolciumi e giocattoli per i bambini buoni e carbone e aglio per quelli cattivi. Inoltre, per ringraziarla della sua generosità, è consuetudine lasciarle un mandarino o un’arancia e un bel bicchiere di vino.

Ma chi è davvero la Befana? E da dove nasce la sua leggenda?

Come riempire la calza della Befana? Ecco qualche suggerimento

Tra storia e leggenda

La Befana non ha nulla a che vedere con il significato religioso della festa dell’Epifania, dalla quale prende il nome. Infatti, si ritiene che la sua storia abbia avuto inizio all’incirca tra il X e il VI secolo a.C. La sua figura era connessa a un insieme di riti propiziatori pagani che riguardavano in modo specifico il ciclo delle stagioni, l’agricoltura e il raccolto. Successivamente, anche i Romani adottarono tali pratiche. Essi cominciarono a celebrare la fine dell’anno solare e il Sol Invictus come simboli di rinascita e di nuova vita. La dodicesima notte dopo il Solstizio d’inverno si festeggiava il ritorno tanto atteso della natura.

Durante questo periodo, i Romani ritenevano che delle figure femminili si levassero in volo sui campi coltivati per propiziarne il raccolto. All’inizio si pensava che queste misteriose creature fossero guidate da Diana, la dea della caccia e della vegetazione, oppure da Sàtia, la divinità della sazietà, oppure ancora da Abùndia, la dea della prosperità e dell’abbondanza. Da qui deriva appunto il mito della “donna volante”.

Spostandoci invece verso il centro e il nord Europa, sono diverse le correnti di pensiero che pongono la Befana in relazione con figure celtiche particolari. Nelle antiche culture germaniche, la più nota è senza dubbio Perchta, o Berchta. Conosciuta anche come la “Signora delle Bestie”, Perchta era una divinità con piedi giganti e abiti logori, il cui compito era di custodire la natura e gli animali.

Solstizio d’inverno 2021, che cos’è e quando si verifica

La Befana secondo la tradizione cristiana

Nella tradizione cristiana, la storia della Befana, che porta dolciumi e carbone la notte dell’Epifania, si unisce a quella dei Re Magi. Infatti, si racconta che questi, essendosi persi lungo il tragitto per andare a Betlemme, chiesero informazioni a un’anziana signora, la quale indicò loro la strada corretta da seguire.

Allora, i Re Magi, per sdebitarsi, la invitarono ad unirsi al viaggio, ma la vecchietta rifiutò e loro proseguirono.

Pentitasi della sua decisione, la vecchina preparò un sacco pieno di dolci e si mise a cercarli, senza però avere successo. Iniziò quindi a bussare di porta in porta, regalando ad ogni bambino che incontrava dei dolcetti, sperando che uno di questi fosse Gesù Bambino.

La Befana si fa green!

Aspetto fisico e simbologia

L’aspetto della Befana, oltre ad essere unico nel suo genere, contiene anche tanti significati. È una donna anziana irrigidita dall’età e dal freddo, con un volto rugoso e un naso molto prominente.

I suoi vestiti sono logori e pieni di toppe colorate.

Al posto del cappello a punta utilizza un fazzolettone di stoffa che lega sotto al mento per ripararsi dal gelo. Sempre per lo stesso motivo, usa calzettoni di lana e scarpe comode e mette sulle spalle uno scialle dai colori allegri e vivaci.

Per alcuni, questa sua immagine rappresenta l’anno passato, che è quindi vecchio, vissuto e consumato. Infatti, in molti paesi europei vi è la tradizione di bruciare fantocci di stracci come segno di benvenuto per l’anno che sta per cominciare. Per altri, invece, il suo aspetto è la manifestazione della povera natura invernale.

La Befana, simbolo dell’Epifania tra racconti e leggende ultima modifica: 2022-01-05T06:44:46+01:00 da Beatrice Spagnolo

Beatrice Spagnolo, studentessa presso il dipartimento di Scienze della comunicazione. Ha conseguito la maturità classica presso il Liceo Classico Vittorio Alfieri di Torino. Curiosa e puntuale. Appassionata di storie e racconti. Ama il cinema e la musica. Viaggiare è la sua passione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verra pubblicato

*

Ultimi articolo di Cultura

Go to Top