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Buoni propositi 2024, le buone azioni per noi e il Pianeta cominciano dalla dieta

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Buoni propositi 2024, le buone azioni per noi e il Pianeta cominciano dalla dieta ultima modifica: 2024-01-02T06:20:11+01:00 da Redazione eHabitat.it
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Buoni propositi 2024, cominciamo dalla dieta con l’aiuto della prima guida di sopravvivenza per un futuro sostenibile della campagna WWF Sustainable Future dedicata alle scelte da fare a tavola

Tra i buoni propositi per il 2024 c’è sicuramente la dieta alimentare. Complici i chili che abbiamo preso in più durante le feste, è importante darsi degli obiettivi. WWF -attraverso alcune semplici linee guida- vuole sensibilizzare sul fatto che esiste una dieta che fa bene alla nostra salute ma anche a quella del pianeta. E allora, perché rinunciarvi? Proviamoci!

In “C’è una dieta che fa bene a te e al pianeta“, la prima di tre guide di sopravvivenza per un futuro sostenibile, il WWF si rivolge ai singoli consumatori per suggerire come rendere il proprio impatto sul pianeta più leggero, attraverso le scelte a tavola.

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Gli spunti sono numerosi e molto semplici: da cosa mettere nel carrello ai consigli per un orto fai da te, senza tralasciare che anche nella scelta di quello che mangiamo al ristorante possiamo rispettare la natura.

Cosa mettere nel carrello

1. Più natura e meno sostanze chimiche

Solo il 5% dei pesticidi utilizzati nei campi raggiunge gli organismi nocivi per le colture. Il resto si disperde nell’ambiente, andando a colpire altri esseri viventi, tra cui noi, impoverendo i suoli e inquinando le acque. Se scegli alimenti biologici dai il tuo contributo a tutelare la biodiversità, a mantenere la fertilità dei suoli, a rispettare il benessere animale, ricevendo in cambio più salute.

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2. La dieta mediterranea, un patrimonio da custodire

Verdure, legumi, frutta, cereali freschi, poco lavorati, locali e di stagione costituiscono la base della nostra dieta mediterranea e di tutte le sue buone preparazioni. Se mangi cibo stagionale tutto l’anno ridurrai il consumo di acqua e di energia, nonché gli impatti sulla biodiversità, ottenendo il meglio delle sue proprietà nutrizionali. La provenienza locale, inoltre, riduce al minimo le emissioni di CO2 legate al trasporto degli alimenti e valorizza le colture tradizionali.

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3. Ridurre al minimo le proteine animali

Lo sapevi che la produzione di 1 kg di carne di manzo in media consuma circa 15.500 litri di acqua, produce 30 kg di CO2 equivalente e usa 300 metri quadri di suolo? A confronto, 1 kg di legumi consuma circa 8 volte meno acqua e produce circa 30 volte meno CO2, necessitando di molto meno terreno. Riduci il consumo di carne e delle altre proteine animali, adottando una dieta a base di alimenti di origine vegetale, una scelta che garantisce benefici sia per la salute sia per l’ambiente.

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4. Impariamo a leggere le etichette

Le etichette sono importanti. Imparare a leggerle è fondamentale perché ci dà la possibilità di scegliere consapevolmente quello che acquistiamo. Per riuscire a orientarci, oltre alle calorie e agli ingredienti, serve conoscere anche gli impatti ambientali dietro la realizzazione dei prodotti: emissioni di CO2, consumo di acqua, tipologia di allevamento della carne, uso di pesticidi, ecc. Avere etichette affidabili che spieghino tutta la storia di un alimento è un tuo diritto ma, sempre di più, anche un dovere verso il Pianeta.

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Quando il cibo entra in casa

1. La diversità è bella anche a tavola

Oggi oltre il 90% delle varietà agricole è scomparsa a causa di una selezione spietata di poche produzioni più vantaggiose (per estetica, dimensioni, resa, idoneità alla lavorazione industriale, ecc.). Questo declino non è però inarrestabile: basta scegliere locale e difendere le varietà tradizionali, di cui il nostro Paese è ricchissimo. Mele, cereali, pomodori, legumi antichi, acquistati possibilmente da piccoli produttori, devono tornare a essere protagonisti delle nostre tavole: hanno proprietà utili alla nostra salute e contribuiscono a tutelare la biodiversità.

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2. Meglio aggiungere un posto a tavola che fare il bis

Nonostante l’Italia sia il simbolo della dieta mediterranea, nota per essere salutare ed equilibrata, siamo il primo Paese in Europa per bambini XL, ma non ce ne rendiamo conto: quasi il 70% delle madri di bambini in sovrappeso ritiene che i propri figli assumano la giusta quantità di cibo. Quando cucini fai attenzione alle quantità. Una dieta sana dipende anche dalle giuste porzioni e un corretto stile di vita.

3. Sprecare non è cool

Circa 1/3 del cibo prodotto a livello mondiale viene buttato via. In Italia sprechiamo in media oltre 500 grammi (mezzo chilo!) di alimenti a settimana, principalmente perché facciamo scadere i cibi nel frigo e ne compriamo o cuciniamo in eccesso. Controlla bene le date di scadenza, ricordandoti che “consumare preferibilmente entro” è differente da “consumare entro”. Organizza correttamente il frigo (ogni alimento ha il suo posto), il freezer e la dispensa, imparando a conservare gli avanzi in contenitori chiusi per riutilizzarli con fantasia, e vai sempre con una lista del necessario quando fai la spesa.

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4. Aiutare il clima dalla nostre cucina

Il piano cottura ad induzione fa risparmiare emissioni ed è il più efficiente in termini di consumi energetici. È anche più sicuro da diversi punti di vista, non avendo fiamme libere e non potendo causare fughe di gas nocive. Puoi inoltre cimentarti in preparazioni che richiedano un basso impiego di energia, come le cotture verticali, quelle a basse temperature o la vasocottura.

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Un orto a casa tua

1. Coltivare sul balcone

Puoi far crescere molte specie vegetali in autonomia nel tuo orto, nel giardino o sui balconi di casa, per mangiare prodotti a chilometro zero, risparmiare sulla spesa, abbellire gli spazi aperti e coltivare in modo ecologico, creando una piccola oasi anche per la biodiversità urbana.

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2. Ridare valore alle erbe spontanee

Quando fai una gita nella natura puoi raccogliere facilmente molti fiori ed erbe spontanee,nel rispetto dei regolamenti regionali. Sarai così in grado di preparare piatti sfiziosi per arricchire e rendere sana e gustosa la tua dieta, ma anche di riavvicinarti alla natura, guardare con occhio diverso e meno distratto la varietà, la bellezza e la ricchezza che ci circonda.

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3. Regrowing, ortaggi a zero sprechi

Molte tipologie di frutta e verdura possono essere ri-coltivate a partire dagli scarti come, ad esempio, un cespo di lattuga, la parte inferiore di una cipolla, la parte superiore di una carota, il fondo di un finocchio. Senza dover acquistare nulla: bastano dei contenitori, come barattoli, ciotole e bicchieri, riempiti con un po’ di acqua e una buona illuminazione naturale. Qualche settimana e i tuoi scarti ti regaleranno ottimi nuovi ortaggi da utilizzare in cucina.

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4. Creiamo un B&B per gli animali selvatici

L’uso intensivo di pesticidi in agricoltura causa danni anche su organismi che non sono il loro diretto bersaglio, come insetti impollinatori e uccelli, ma anche piccoli mammiferi e rettili. La tua casa può diventare un’oasi per questi animali preziosi. Lascia che in un angolo del giardino attecchisca la vegetazione spontanea: attirerà diverse specie di farfalle. I rampicanti sulle pareti possono diventare luoghi di riproduzione di uccelli e rifugi per gechi e lucertole. Piccoli interstizi nei muri sono ottimi nidi per le api solitarie (che peraltro non sono aggressive).

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Quando mangi al ristorante

1. Proteggere le specie a rischio si può, anche al ristorante

Molte specie di animali si sono estinte o sono fortemente a rischio per colpa di quello che mangiamo. Dalla “polenta e osei”, agli “uccellini alla maremmana”, fino alla “pasta con le cieche” e ai datteri di mare: ricette tradizionali, attualmente frutto di bracconaggio e mercato nero, che continuano ad essere servite in tavola. Al ristorante, in Italia così come all’estero, quando sul menù trovi piatti contenenti specie selvatiche, chiedi sempre la provenienza e verifica che non siano specie sovrasfruttate o a rischio di estinzione.

2. All you can eat solo se con saggezza

L’idea di consumare oltre il dovuto (e sprecare tanto di quello che si ordina) è una forma di consumo, o meglio, di consumismo; insostenibile da ogni punto di vista. Al ristorante meglio ordinare solo quello che sei sicuro di mangiare: si può sempre aggiungere un altro piatto se non si è ancora sazi. Quando sei invece troppo pieno, chiedi un contenitore per portare gli avanzi a casa.

3. Scegliere menù che rispettino la natura

Sebbene spesso si vada al ristorante proprio con il desiderio di mangiare qualcosa di diverso da quello che cuciniamo a casa, meglio scegliere ristoranti con menù basati su prodotti locali, stagionali e freschi, che non abbiano quindi la stessa offerta tutto l’anno, ma adattino i piatti a ciò che la natura offre in ogni stagione. Anche questa è alta cucina.

4. Profumo di mare

Il 75% degli stock ittici del Mediterraneo è sovrasfruttato e anche a livello mondiale sono sempre di più le specie sottoposte a una forte pressione di pesca. Scegli i ristoranti con un menù di pesce sostenibile, in grado di garantire piatti con risorse ittiche non sovrasfruttate e pescate ‘bene’. I ristoranti devono garantire la tracciabilità dei prodotti e nella scelta è giusto evitare quelle specie che oggi rischiano di sparire, come l’anguilla, la cernia bruna, la verdesca, il pesce spada. Prediligi specie meno comuni, di provenienza locale, pescate dalla piccola pesca artigianale.

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