buoni propositi 2024 plastica

Buoni propositi per il 2024 e plastica, la guida di sopravvivenza del WWF

in Lifestyle
Buoni propositi per il 2024 e plastica, la guida di sopravvivenza del WWF ultima modifica: 2024-01-04T06:25:32+01:00 da Redazione eHabitat.it
da

Buoni propositi 2024: ridurre l’impatto della plastica nelle nostre vite. Il WWF ci viene incontro, suggerendoci alcune azioni da adottare nel nuovo anno

Buoni propositi 2024 e la plastica: a volte basta poco per essere meno impattanti. Il WWF ha creato e diffuso alcune linee guida che permettono agli individui di essere più sostenibili e rispettosi nei confronti del nostro pianeta.

Vivere senza plastica: guida per principianti per una vita plastic-free (o quasi)

Le “guide alla sopravvivenza“, così le hanno chiamate i loro ideatori, toccano più ambiti: di seguito riportiamo l’ultima campagna lanciata, che è dedicata all’utilizzo della plastica e che si chiama “Life in plastic, it’s not fantastic”.

Buoni propositi per il 2024, evitare i combustibili fossili per arginare l’emergenza climatica

La denuncia che fa il WWF ormai da tempo è che siamo circondati dalla plastica: “Le azioni quotidiane possono avere ripercussioni sulla nostra stessa salute, partendo dai prodotti che acquistiamo o da come facciamo la raccolta differenziata -afferma il WWF-  Si stima che ognuno di noi ingerisca circa 5 grammi di plastica a settimana. La dispersione di plastica in natura e la nostra esposizione alle sostanze chimiche ad essa associate –e da essa rilasciate– sono principalmente dovute ai nostri sistemi di consumo, produzione e gestione dei rifiuti di plastica. La plastica è oggi il terzo materiale prodotto dall’uomo più diffuso sulla Terra, dopo acciaio e cemento“.

Zero plastica: guida per esperti per una vita plastic-free

Sopravvivere alla plastica in cucina

1. Per non bere la plastica, attenzione a bicchieri e bottiglie

Eliminare l’uso dei bicchieri in plastica significa risparmiarsi le 25mila microplastiche che possono rilasciare nell’acqua in 15 minuti. Se scegli una bottiglia di vetro o di acciaio al posto di una in plastica, eviti di ingerire fino 550 microplastiche ogni litro di acqua.

Pianeta o plastica? 10 cose scioccanti da sapere sulla plastica secondo il National Geographic

2. Usa moderatemente il sale

Utilizzare meno sale è consigliato non solo per l’ipertensione ma anche perché il condimento può contenere oltre 1600 microplastiche per chilo.

3.Consuma più cibo sfuso e di stagione e meno nelle confezioni

Gesti semplici come aprire una confezione di plastica, stappare una bottiglia, stropicciare una bustina, possono generare fino a 250 microplastiche. Altrettanto i teli di plastica usati nei campi o nelle serre esposti a vento, sole e acqua rilasciano nel terreno 475 microplastiche per centimetro quadrato, che possono essere assorbite dalle piante e finire nella frutta e nella verdura che mangiamo.

E io mi mangio il piatto! In arrivo i packaging commestibili

4. Niente più plastica in tè o tisane con gli infusi sfusi o filtri in carta

Quando i filtri in plastica per infusi entrano a contatto con l’acqua bollente (95°C) possono rilasciare oltre 11 miliardi di micro e 3 miliardi di nanoparticelle di plastica per ogni bevanda.

Ridurre la plastica in bagno

1. No ai make-up in plastica, scegli cosmetici biodegradabili

I glitter sono minuscole particelle di plastica presenti in molti cosmetici “illuminanti”, come fondotinta, creme, eyeliner, mascara, rossetti, ombretti e smalti per unghie. Addosso sono molto belli, ma quando ci laviamo il viso e il corpo finiscono nello scarico e da lì nell’ambiente marino, dove vengono ingeriti dagli organismi acquatici che non li possono distinguere dalle particelle di cibo. Questo determina una contaminazione della rete alimentare che arriva fino alle nostre tavole.

Un mare di plastica a tavola

2. Prendiamoci cura dell’ambiente e della nostra pelle

Le spugne vegetali, al contrario di quelle sintetiche (realizzate in plastica), non rilasciano microplastiche e sono anche più delicate sulla pelle e biodegradabili. Quindi al posto della spugna in plastica, scegli guanti di fibre vegetali e spugne di luffa. No invece alle spugne animali. Anche per le salviette monouso umidificate, meglio scegliere materiali naturali biodegradabili o ancora meglio quelle riutilizzabili, per esempio in fibre di cotone o bambù, che sono anche senza sostanze chimiche irritanti per noi e dannose per l’ambiente.

Luffa: cos’è e come si può utilizzare questa spugna naturale e biodegradabile

3. No a plastiche e additivi aggressivi per la pelle e l’ambiente

Scegli assorbenti in cotone biologico compostabili o riutilizzabili, senza plastiche e additivi. Fino a 17 miliardi sono infatti le nanoplastiche che possono essere rilasciate da un assorbente femminile tradizionale. Ricorda però che tamponi e assorbenti anche se compostabili, una volta usati vanno gettati ad oggi nell’indifferenziata per ragioni igieniche e comunque mai nel WC!

4. Impariamo a leggere le etichette: lavare inquinando di meno si può con i detersivi ecologici

I comuni detersivi per il bucato, per le superfici e per le stoviglie possono contenere microplastiche che vengono aggiunte di proposito nella formula come agenti abrasivi o per controllare l’aspetto e la stabilità di un prodotto. La presenza di plastica nel prodotto è indicata da nomi come butylene, ethylene, styrene, polystyrene, polyethylene, polyacrylamide, nylon o polyurethane ecc. Tutte le plastiche contenute nei prodotti di pulizia che usi ogni giorno finiscono negli scarichi, arrivando poi a fiumi e mari.

Buoni propositi 2024, le buone azioni per noi e il Pianeta cominciano dalla dieta

Niente plastica nell’armadio

1.  Vestire con stile in modo naturale e biologico

Lo sapevi che poliestere, poliammide/nylon, acrilico, poliuretano, elastan sono fibre di plastica? Significa che, dalle sneakers ai giubbotti imbottiti, siamo praticamente spesso vestiti di plastica. Durante l’uso e il lavaggio rilasciano microplastiche nell’aria e nell’acqua. Scegli invece tessuti naturali come cotone, canapa, lino, juta, ramiè. Anche i tessuti di origine animale che derivano dalla tosatura, come lana di pecora, di capra o di alpaca possono andare bene, purché siano cruelty-free e provenienti da allevamenti biologici.

In Europa l’8% delle microplastiche negli oceani deriva dal tessile, il briefing dell’Agenzia europea dell’ambiente

2. Facciamo il bucato meno e facciamolo meglio

Meglio lavare meno e fare lavatrici a pieno carico, a basse temperature, con centrifuga lenta e lasciare asciugare i panni all’aria. Il lavaggio ad alte temperature, con centrifuga forte e asciugatrice rovina i capi e determina il rilascio fino a 6 milioni di microfibre di plastica per chilo di tessuto sintetico lavato, che vanno poi a finire nel mare.

3. Qualità al posto della quantità

Il fast fashion è spesso amico della plastica. Per fortuna esistono anche tanti brand di abbigliamento che producono capi sostenibili e di alta qualità. Inoltre, quando acquisti, pensa a come abbinare i singoli capi tra loro e con quelli che già hai nel guardaroba: sembrerà di spendere di più ma con il tempo avrai acquistato meno capi e di qualità migliore che dureranno di più.

Cos’è la fast fashion, la moda economica dagli altissimi costi ambientali e sociali

4. Vestiti usati, la vera moda ecologica

Ogni capo di abbigliamento che acquistiamo, per essere prodotto e arrivare nel nostro armadio, ha causato emissioni di CO2, richiesto tantissime risorse naturali e prodotto impatti sul pianeta. Gli abiti usati, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, sono una risorsa incredibile per il nostro ecosistema. L’abito più sostenibile è quello che hai già nell’armadio o che qualcuno non usa più e a cui poter donare una seconda vita! Visto in grande significa: meno vestiti nuovi da produrre e, dunque, meno rifiuti e inquinamento.

Uno sport plastic free

1. Activewear responsabile, l’allenamento diventa green

Dal running allo yoga, passando per il pilates e la danza, gli sportivi sanno che l’abbigliamento tecnico è essenziale. Ma oggi è per lo più realizzato con materie plastiche come poliestere e nylon e subisce trattamenti chimici, ad esempio, per poter essere impermeabile. Scegli abbigliamento sportivo in cotone bio, da materie prime rinnovabili (es. bambù o altre fibre vegetali) o realizzato con materiali riciclati e che sia possibile far riparare e riciclare riportandolo in negozio.

World Plogging Championship, eco-runner di tutto il mondo contro i rifiuti

2. Attrezzature sportive naturali si può

Tutti gli attrezzi sportivi in plastica, quando si rovinano, non sono riciclabili e vanno gettati nell’indifferenziata. Ma la natura offre tante risorse utili e a costo zero! Al posto di mattoni, elastici, palle, tavolette e pedane scegli supporti in sughero, corde e fibbie di cotone, oppure puoi utilizzare alberi, scalini naturali e cuscini riempiti con i semi. Anche il tappetino per lo yoga o il tatami sono disponibili in fibra di bambù o in sughero.

3. Lo spuntino del campione non ha packaging

Quando fai attività fisica meglio avere con te una borraccia e bere l’acqua di rubinetto! E se vuoi uno snack, al posto di quelli confezionati in plastica, puoi portare frutta fresca, essiccata o semi: ne guadagnerai anche in salute!

4. Niente plastica negli spogliatoi

Per shampoo e doccia, utilizza saponi solidi naturali (meglio se certificati biologici) invece di quelli liquidi,  in pesanti e ingombranti flaconi di plastica che diventano presto rifiuti. Non sono altro che formulazioni senza la componente liquida, con però un’alta concentrazione di principi attivi: rispettano l’ambiente e anche la salute della nostra pelle.

Shampoo solido, la saponetta-macaron per lavare i capelli rinunciando alla plastica

Buoni propositi per il 2024 e plastica, la guida di sopravvivenza del WWF ultima modifica: 2024-01-04T06:25:32+01:00 da Redazione eHabitat.it
Tags:
Buoni propositi per il 2024 e plastica, la guida di sopravvivenza del WWF ultima modifica: 2024-01-04T06:25:32+01:00 da Redazione eHabitat.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verra pubblicato

*

Ultimi articolo di Lifestyle

Go to Top