Valida alternativa alle spugne sintetiche, la luffa è una pianta essiccata da usare sia per l’igiene personale che per la pulizia delle superfici casalinghe.
La luffa è una spugna di origine vegetale, totalmente biodegradabile, che consente di limitare il proprio impatto ambientale attraverso scelte amiche dell’ambiente anche nell’igiene personale e domestica.
Consumata anche come alimento, diventa una spugna grazie ad un processo di essiccazione. Proviene, infatti, da un vegetale appartenente alla famiglia delle Cucurbitacee, molto simile per forma e colore alla comune zucchina.
Si trova in commercio nei negozi di prodotti biologici e naturali o presso le erboristerie. In alternativa è acquistabile on line, anche nel formato guanto.
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Luffa: proprietà
Grazie alle sue caratteristiche, questa spugna svolge un’apprezzata azione esfoliante delicata sulla pelle. Rappresenta pertanto un ottimo rimedio naturale per rimuovere le cellule morte durante il bagno o sotto la doccia. Inoltre, la sua ruvidità e l’efficacia abrasiva la rendono adatta per sollevare i peli incarniti prima della depilazione.
Essendo un prodotto ipoallergenico, non presenta delle particolari limitazioni di utilizzo per chi ha una pelle sensibile e più delicata.
Luffa: come si usa
Prima di utilizzarla, occorre ammorbidirla un po’ solo con acqua oppure aggiungendo anche qualche goccia di bagnoschiuma o di detersivo, in base agli usi.
Si può adoperare per detergere sia il corpo che il viso ma è una spugna utile anche per la pulizia delle stoviglie o per le superfici di casa.
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Dopo averla usata, è utile lasciare che si asciughi del tutto in modo da evitare l’eventuale formazione di muffe o la proliferazione dei batteri a causa dei ristagni di acqua.
Una volta esaurita la sua funzione, si può smaltire con i rifiuti organici o nella compostiera. La sua durata dipende dalla frequenza di utilizzo. Con l’uso tende a perdere il suo potere abrasivo solitamente dopo 3-4 settimane.