Viviamo in un Pianeta letteralmente invaso dalla plastica. È tempo di ridurre l’uso di questo materiale a partire dalle nostre abitudini quotidiane. Il National Geographic ha lanciato un hashtag per raccogliere foto da tutto il mondo che testimonino lo scempio in corso.
Pianeta o plastica?#planetorplastic è l’hashtag con cui National Geographic sta puntando i riflettori sull’urgente tema dell’inquinamento da plastica. Per risolvere questo problema di portata globale è fondamentale la partecipazione di ognuno di noi.
Insieme allo slogan della campagna ONU #beatplasticpollution, tema della Giornata dell’Ambiente 2018, un altro grande richiamo collettivo su quest’emergenza.
Pianeta o Plastica: le buone prassi
Piccoli gesti e scelte quotidiane possono fare la differenza e favorire un necessario cambiamento di rotta.
Semplici abitudini, come ridurre il consumo di acqua in bottiglia o eliminare i sacchetti monouso per la spesa, favoriscono la riduzione della plastica. Si può, inoltre, contribuire evitando l’uso di stoviglie in plastica e cannucce.
Ciò va a beneficio della salute del nostro Pianeta e di tutti i suoi abitanti, umani compresi.
Pianeta o Plastica: 10 cose scioccanti da sapere secondo il National Geographic
Per comprendere pienamente la portata del fenomeno, basta dare uno sguardo ai numeri. Ecco 10 cose scioccanti da sapere a proposito della plastica.
1) Oltre 5 trilioni di pezzi di plastica stanno già fluttuando nei nostri oceani.

2) Il 73% dei rifiuti sulle spiagge sono costituiti da plastica. In particolare, troviamo gli involucri dei pacchetti di sigarette, bottiglie, tappi, confezioni per il cibo, sacchetti per la spesa e contenitori di polistirolo.
3) La produzione mondiale della plastica è aumentata in modo esponenziale da 2,3 milioni di tonnellate nel 1950 a 162 milioni nel 1993. Entro il 2015 è stata raggiunta quota 448 milioni di rifiuti in plastica.
4) Entro il 2050 si prevede che ogni specie di uccelli marini ingerirà residui in plastica.

5) A partire dal 2015 sono stati prodotti oltre 6,9 bilioni di tonnellate di rifiuti in plastica. Circa il 9% di essi è stato riciclato, il 12% è stato incenerito e il 79% è stato raccolto nelle discariche o disperso nell’ambiente.
6) Nel mondo vengono vendute circa 1 milione di bottiglie di plastica al minuto.

7) Si stima che il tempo necessario per smaltire le plastiche disperse nell’ambiente si collochi tra 450 anni e un tempo indefinito.
8) Attualmente la principale fonte da cui proviene la plastica è il mercato degli imballaggi. Questa plastica ammonta a circa la metà di tutta quella prodotta a livello globale. La maggior parte di essa non sarà mai riciclata o incenerita.
9) All’incirca 700 specie di animali marini sono state segnalate per aver ingerito o essersi impigliate in materiali di plastica.
10) Oltre il 40 % della pratica è usa-e-getta: dopo averla utilizzata una sola volta, viene gettata.
Conoscere l’inquietante realtà in cui stiamo vivendo è il primo passo per mettere in moto il cambiamento.
[Cover Image: @National Geographic]

La pigrizia e la maleducazione vanno perfettamente d’accordo.
Un vecchio proverbio serbo dice che la gente va schiaffeggiata sulla tasca per imparare Se ci fossero multe salate e applicate forse qualcuno imparerebbe (però é è pura utopia) . In ogni caso una tassa significativa sulla plastica all’origine della filiera potrebbe essere usata per pagare la ripulitura di mari e fiumi Forse il problema è che la tassa verrebbe raccolta ma non usata per lo scopo.
Rimane il fatto che alcune città italiane sono più pulite delle altre e anche la raccolta differenziata viene utilizzata dai cittadini in maniera differenziata