Uno studio spagnolo riabilita l’uso dell’olio extravergine di oliva per la cottura di aglio e cipolla.
Soffritto alla riscossa.
Pilastro di numerose ricette italiane, l’arte di far imbiondire le verdure in olio extravergine di oliva sembrerebbe essere il vero segreto della dieta mediterranea. Secondo un recente studio, infatti, non sarebbero solo i suoi ingredienti caratteristici, ma anche la modalità con cui questi sono preparati, a rendere la dieta mediterranea un vero toccasana per la nostra salute.
Pubblicato sulla rivista Molecules, lo studio condotto da un team di scienziati della facoltà di Farmacia dell’Università di Barcellona ha dimostrato come la combinazione di olio extravergine di oliva con altri ingredienti quali pomodoro, cipolla e aglio, aumenti la capacità del nostro corpo di assimilare alcuni composti bioattivi contenuti in questi vegetali.
Aglio e cipolla, infatti, sono ricchi di vitamine e polifenoli benefici per la salute dell’uomo, ma la loro biodisponibilità dipende in larga parte dal metodo di cottura utilizzato.
Lo studio ha quindi cercato di svelare in quale misura questi benefici siano dovuti agli ingredienti in sé ed allo specifico metodo di cottura.
Dai risultati del lavoro risulterebbe che l’elemento chiave della nostra dieta sia il modo con cui questi ingredienti sono preparati, e, in particolare, la cottura con olio extravergine di oliva.
È per questa ragione, hanno spiegato gli scienziati, che il tentativo di integrare la dieta mediterranea in realtà culturalmente e geograficamente distanti non ha mostrato i medesimi vantaggi di salute.
I ricercatori hanno scoperto che questo metodo di preparazione aiuta a rilasciare almeno quaranta composti fenolici differenti ed alti livelli di carotenoidi, utili a mantenere il cuore sano ed a prevenire il rischio di insulino resistenza. È stato dimostrato inoltre come all’assunzione di carotenoidi, quali il licopene e il betacarotene, precursori della vitamina A, siano legate importanti proprietà anticancro ed antietà.
«Lo studio dimostra come la cottura con olio extravergine di oliva favorisca la biodisponibilità dei composti bioattivi, come carotenoidi e polifenoli, presenti nelle verdure che troviamo nel soffritto, aumentandone l’assorbimento da parte del corpo umano» ha spiegato Rosa Lamuela-Raventós, responsabile dello studio e direttore dell’Istituto di Ricerca per la nutrizione e la sicurezza alimentare dell’Università di Barcellona.
Sulla stessa linea di questo lavoro, un precedente studio di poche settimane fa, condotto da un comitato di scienziati tra i quali la stessa Lamuela-Raventós, ha messo in luce come la combinazione di pomodoro, olio, aglio e cipolla abbia un forte ed immediato potere antiossidante, benefico per la salute.
Da oggi, il classico soffritto della nonna ha ancora più gusto.