bandiere nere 2023

Bandiere nere 2023, bocciate da Legambiente 11 realtà montane

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Bandiere nere 2023, bocciate da Legambiente 11 realtà montane ultima modifica: 2023-07-11T07:14:29+02:00 da Gabriele Olivo
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Scarsa attenzione alla crisi climatica e sguardo ostinatamente rivolto al passato. Legambiente assegna 11 bandiere nere 2023 per i danni arrecati all’ecosistema alpino.

Dopo i promossi è il turno dei bocciati. Se quest’anno ben 19 località montane si sono distinte per il loro virtuosismo, altre 11 sono state invece bocciate da Legambiente a causa degli sfregi alla natura e di un’economia che guarda costantemente al passato. Sono le bandiere nere 2023: 11 storie che raccontano quel pervicace impulso a voltare le spalle all’ambiente.

Regioni e istituzioni pubbliche: ecco le bandiere nere 2023

Sono in totale 10 le bandiere nere 2023 assegnate alle istituzioni pubbliche. La regione con più demeriti è il Friuli Venezia Giulia, che quest’anno si aggiudica ben 3 bandiere nere, a cui seguono la Lombardia e il Trentino con 2. Chiudono la classifica Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto e Alto Adige con 1 bandiera nera ciascuno.

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Delle 3 bandiere nere 2023 assegnate al Friuli Venezia Giulia, la Regione è chiamata in causa in ognuna di esse (insieme ai comuni di Ampezzo, Forni di Sopra, Sappada e Sauris, alla società che gestisce l’oleodotto transalpino SIOT – TAL e al Comitato Organizzatore della Tappa del Giro d’Italia Tarvisio – Monte Lussuri).

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Anche in Lombardia l’amministrazione regionale si assicura uno dei due vessilli neri, mentre l’altro va al comune di Bormio (SO) “per la decisione – si legge sul report di Legambiente – di portare avanti progetti obsoleti che prevedono investimenti importanti sulla viabilità della Valtellina, in assenza di un vero piano della mobilità regionale, solo in vista dei cospicui finanziamenti previsti per l’imminente appuntamento olimpico“.

Particolarmente attuale, dopo il caso dell’orsa JJ4, la bandiera nera 2023 assegnata alla giunta provinciale del Trentino, ammonita per la cattiva gestione della convivenza con gli orsi e poiché non ha saputo gestire in modo scientificamente fondato le situazioni problematiche.

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Bocciati infine il consiglio comunale di Pergine Valsugana (sempre in Trentino), la giunta regionale della Valle d’Aosta, la Provincia di Bolzano e il Comune di Cortina, in Veneto, che si è distinto in negativo per “l’inconcepibile ostinazione nel voler costruire ex novo la pista da bob a Cortina, nonostante la palese disponibilità da parte della vicina Innsbruck a ospitare le gare olimpiche del 2026“.

Vessillo nero anche a un privato

L’unico caso di bandiera nera 2023 assegnata a un privato è in Piemonte. Si tratta dell’azienda faunistica venatoriaLa Bianca”, che ha deciso di trasgredite al divieto imposto dal Comune di Marmora di circolare con le motoslitte per le strade comunali non ancora sgomberate dai mezzi spazzaneve.

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Ancora una volta le bandiere nere ci parlano di quella parte di mondo incistato su vecchi schemi di sviluppo, del tutto indifferente agli enormi cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni” denuncia infine Legambiente. “Si sa che non è facile abbandonare i tradizionali modelli sviluppisti, in montagna come in città, ma insistere su modelli anacronistici solo per il fatto che hanno funzionato nel secolo scorso al massimo può portare a successi effimeri, quelli che al più durano il tempo di una tornata elettorale“.

[Foto di Francesco Ungaro]

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Nato a Torino nel 1997, dopo la laurea in ingegneria aerospaziale decide di misurarsi con il mondo della scrittura e del giornalismo. Attualmente frequenta la Scuola Holden di Torino e collabora come articolista con diverse testate online. Il suo scrittore preferito è Thomas Bernhard.

1 Commento

  1. Facile assegnare le bandiere verdi dai comodi salotti cittadini. Se provaste a vivere in montagna, magari aprendo una partita iva, la bandiera la usereste per qualcos’altro… Per criticare bisogna vivere la realtà, non le favole.

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