Il fiume Vjosa, che scorre nell’Albania meridionale, è stato ufficialmente proclamato Parco fluviale selvaggio, primo in Europa. In sua difesa si era mobilitato anche Leonardo DiCaprio.
Un tempo minacciato dalla possibile costruzioni di centrali idroelettriche, il fiume Vjosa -corso d’acqua che scorre nell’Albania meridionale– è ora salvo e tutelato, dopo essere stato ufficialmente proclamato nei giorni scorsi Parco fluviale selvaggio (Wild River National Park), il primo e finora unico in Europa.
La cerimonia si è svolta a Tepelena, Comune della Prefettura di Argirocastro, alla presenza del primo ministro albanese Edi Rama e del suo ministro dell’Ambiente e del Turismo, Mirela Kumbaro Furxhi.
«La dichiarazione del Vjosa come Parco nazionale (il massimo livello di protezione, ndr) rappresenta un momento storico del nostro rapporto con la natura e un’eredità speciale per le future generazioni -ha dichiarato Rama, che da sindaco fu artefice della rinascita della capitale Tirana- Ora il nostro Paese può fare un salto di qualità sulla carta turistica europea, aprendosi ulteriormente verso lo sviluppo sostenibile, dal punto di vista ambientale, economico e sociale».
Niente dighe, il fiume Vjosa in Albania continuerà a scorrere liberamente
Il Vjosa scorre dalle montagne della Grecia, dove si chiama Aoos, fino al mare Adriatico, sfociando poco a nord di Valona, nella laguna di Narta. Insieme ai suoi affluenti, forma un ecosistema fluviale di oltre 400 chilometri di lunghezza, con un livello di biodiversità di rilievo nazionale e globale.
Già negli ultimi anni, inoltre, l‘eco-turismo lungo il fiume risulta in continua crescita, con un vero e proprio boom per quanto riguarda attività quali il rafting e il trekking. La fama del Vjosa in tutto il mondo è stata anche rafforzata dal supporto fornito dall’attore Leonardo DiCaprio alle battaglie per difenderne l’unicità.
DiCaprio si schiera in difesa del Vjosa, il fiume selvaggio d’Albania
Oggi, infatti, esultano anche le associazioni ambientaliste che, per oltre un decennio, si sono impegnate per la conservazione di uno degli ultimi fiumi selvaggi d’Europa, soprattutto quando in passato il Governo guidato dallo stesso Rama propose la creazione di una serie di invasi per la produzione di energia idroelettrica, che lo avrebbero snaturato per sempre.
«Abbiamo lottato a lungo e duramente per questo giorno, con udienze in tribunale, petizioni e discussioni con i responsabili statali e con le Comunità locali -dichiara Annette Spangenberg, responsabile della conservazione di EuroNatur- Ora continueremo a batterci affinché tutti gli affluenti che scorrono liberamente e il delta del fiume vengano protetti, in modo da preservare per sempre l’intero ecosistema fluviale unico del Vjosa».
Per Ulrich Eichelmann, responsabile di Riverwatch, «questo Parco non è solo una pietra miliare per il Vjosa e per l’Albania, ma per la conservazione dei fiumi in tutta Europa -dichiara- L’augurio è che possa fungere da modello per altri corsi d’acqua selvaggi, come il Moraca in Montenegro e i fiumi Neretva e Una in Bosnia-Erzegovina».
Gli attivisti, inoltre, si augurano che a breve possa venire protetto anche tutto il tratto greco dell’Aoos/Vjosa: «La maggior parte del bacino in Grecia rientra nei confini dell’attuale Parco nazionale del Pindo settentrionale. Tuttavia, una parte di circa 70 chilometri a ridosso del confine con l’Albania resta ancora esposta a minacce, in primis quella dell’energia idroelettrica», spiega Alexandra Pappa, responsabile del programma Acqua Dolce di MedIna, augurandosi che possa presto nascere un Parco fluviale selvaggio transfrontaliero.
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[Cover image: ponte sul fiume Vjosa, Albania – foto di Goran Šafarek]
