Sempre più realtà anche in Italia organizzano la Notte dei pupazzi in biblioteca, un’iniziativa per avvicinare alla lettura i bambini piccolissimi (0-6 anni)
La Notte dei pupazzi in biblioteca diventa sempre più amata anche nel nostro Paese, come forma originale e tenera di avvicinare i più piccoli al mondo della lettura.
Si tratta di una tradizione ormai diffusa in molte parti del monto ma tutto sommato recente: nasce nel 2007 in una biblioteca della Pennsylvania, negli Stati Uniti, con il nome di Stuffed Animals Sleepover e trova subito terreno fertile soprattutto in Giappone, dove è conosciuta come Nuigurumi Otomari Kai.
La pratica è anche stata descritta nel volume illustrato “Una notte in biblioteca” di Kazuhito Kazeki e Chiaki Okada, pubblicato da Kira Kira Edizioni nel 2022.
Di cosa si tratta? In un giorno prestabilito, i bambini e le bambine -soprattutto in età pre scolare, da zero a sei anni- sono invitati a portare il proprio pupazzo del cuore in biblioteca, affidandolo per una notte alle amorevoli cure dei bibliotecari.
Al mattino possono andare a riprenderlo, per scoprire cosa ha fatto durante la notte e, soprattutto, per conoscere quale libro ha scelto da portare con sé a casa.
Sarà infatti compito dei piccoli lettori, magari con il supporto di mamma o papà, leggere il libro al pupazzo, scoprendo o aumentando così il piacere della lettura e imparando a prendersi cura degli altri.
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Durante la notte, inoltre, molte biblioteche –anche in Italia, dall’Emilia Romagna al Piemonte, dal Friuli al Lazio- si impegnano a creare dei simpatici set fotografici, facendo giocare i peluche a nascondino tra gli scaffali, ritraendoli mentre scelgono un libro o ne chiedono uno in prestito, mentre leggono tutti insieme ma anche quando si preparano e vanno a nanna o fanno colazione.
Le immagini vengono poi mostrate al mattino ai bambini, aumentando così il fascino di questa notte così particolare, stimolando ulteriormente la fantasia e facendo associare fin da subito il concetto di biblioteca a quello di un luogo familiare, in cui si è ben accolti e dove si sta bene.
La reazione da parte dei piccoli a questo insolito pigiama-party letterario è in genere molto entusiastica, anche se non sempre è facile convincerli -almeno inizialmente- a separarsi dal loro pupazzo, bambola o personaggio preferito per una notte intera.
Come ben sintetizza il piccolo Boston Kelley, 7 anni, che ha partecipato a una Notte dei pupazzi in biblioteca negli Stati Uniti e ha così dichiarato al Washington Post: «Ero triste perché il mio avocado peluche Evi non avrebbe dormito con me, ma ero anche felice per lui, perché si sarebbe divertito».
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[Immagini: Kodomonotoshokan, San Josè Public Library, Klara @ Flickr, Biblioteche di Bologna, Kuraso Miyashiro, J-Cast, Toyooka City Library]