Sicuri che per aiutare un bambino ad affrontare serenamente la lettura sia necessario saper leggere?
I cani notoriamente non ne sono capaci, eppure sopperiscono a questa mancanza con qualità di cui spesso lamentiamo l’assenza nei più edotti fra i nostri simili: prima fra tutte, la capacità di ascolto.
Ed ecco, dunque, che proprio i cani sono da anni al centro di R.E.A.D.© (Reading Education Assistance Dog), un programma di alfabetizzazione lanciato nel 1999 dall’organizzazione non profit americana Intermountain Therapy Animals, che si sta via via diffondendo allo scopo di formare cani che assistano i bambini con problemi di lettura.
Prestano attenzione senza criticare, stanno vicino senza intimidire e non impongono ritmi incalzanti: la silenziosa presenza degli uditori canini, accuratamente educati e selezionati per particolari caratteristiche di docilità e propensione al contatto con i bambini, permette ai piccoli studenti di rilassarsi perché, davanti alla loro completa assenza di giudizio, spariscono le inibizioni.

A cavallo tra la pet therapy, l’opportunità educativa e il momento di svago, le entusiaste testimonianze sul metodo non mancano. Qualche mese fa ha fatto il giro del web la storia di Johanna, bambina di nove anni che, nell’ambito di un programma di sperimentazione per affrontare i problemi di dislessia, durante le ore di lettura alla Saint Joseph Primary School di Poole in Gran Bretagna, è stata affiancata da Monty, un esemplare di Golden Retriever.
Alla presenza di un insegnante che fa da supporto quanto più possibile invisibile, nelle ore stabilite Johanna abbandona la classe e si siede accanto al suo silenzioso compagno a quattro zampe, leggendogli storie ad alta voce: la consapevolezza di non essere sola la costringe a impegnarsi e concentrarsi su ogni parola, senza però percepire lo stress causato dalla presenza dei coetanei e di adulti pronti a correggere o intervenire.

Attualmente, sono presenti squadre R.E.A.D.© in Spagna, Gran Bretagna, Irlanda, Slovenia, Croazia, Francia, Belgio, Germania, Finlandia, Svezia Sud Africa, Canada e, da qualche tempo, anche in Italia. E se per ora, all’interno dei confini nazionali, non sono ancora stati attivati programmi consistenti e mirati nelle scuole, l’organizzazione promuove tuttavia progetti di aiuto alla lettura che coinvolgono biblioteche, centri culturali o contemplano occasionali visite dimostrative nelle classi.
Stessi ingredienti, ma carattere leggermente diverso per il progetto tutto torinese “La fortuna di leggere con il cane”, pensato per i bimbi disabili, down, autistici ed esteso, in generale, a tutti i piccoli fra i 2 mesi e i 10 anni. In alcune biblioteche e librerie della zona, le educatrici leggono ad alta voce favole e racconti mentre Lucky, un incrocio tra un labrador e un golden retriever, si accuccia loro accanto, lasciandosi accarezzare dai bambini e interagendo dolcemente con loro. L’iniziativa è stata ideata e avviata dal gruppo “LuckyLeo”, composto da un’equipe di educatrici, psicologi, veterinari e pediatri della città di Torino e provincia, che medita di allargare a breve lo “staff animale” includendo altri cani, gatti e presto anche un coniglio.

A fronte di un sempre maggiore interesse e utilizzo della pet therapy a sostegno di tecniche medico-terapiche a vari livelli, stiamo a vedere cosa succederà in futuro: certo è che l’esperimento di mettere Fido (e perché no, Fufi, Bunny o altri animali) accanto a un bambino al momento della lettura sta mietendo da più parti buoni risultati. E se per favorire l’alfabetizzazione, lenire gli effetti di ostacoli psico-fisici, rafforzare l’autostima e le capacità cognitive di grandi e piccini non servisse altro che occhi pazienti, orecchie penzolanti e una coda in movimento?

Voglia di mamma …
Anche se non ha la coda!
[…] più socievole e fiducioso; allo stesso tempo il bambino, leggendo ad alta voce con l’animale, migliora le proprie capacità di lettura in totale libertà, senza giudizi o prese in giro di genitori e […]