Trovate l’intruso: Fido, Micio, Kitty, Lilly, una poltrona di design. Non è difficile per chiunque distinguere fra un animale domestico e un oggetto di arredamento, ancor meno lo è per quei 25 milioni di italiani (oltre quattro su dieci) che condividono la loro vita con amici a quattro zampe, a tutti gli effetti membri adoranti e adorati della famiglia.
Eppure, per il codice di procedura civile italiano gli animali domestici possono finire nelle liste di pignoramento dei beni suscettibili di valutazione economica da sottrarre ai debitori insolventi, aumentati esponenzialmente dall’inizio della crisi. Esattamente come un pc, cani e gatti corrono il rischio di finire all’asta per soddisfare un creditore.
Per cancellare questo paradosso, è stata da poco lanciata la campagna #giulezampe, promossa da Tessa Gelisio (conduttrice tv, ambientalista e Presidente di ForPlanet Onlus) con il patrocinio della Lega nazionale per la difesa del cane. L’iniziativa si rivolge a tutti coloro che pensano che tra prezzo e valore ci sia una differenza enorme, e che i sentimenti reciproci scaturiti dal rapporto con un animale domestico non siano quantificabili con il linguaggio dei numeri. Può sembrare una banalità, ma equiparare un compagno di vita a un bene materiale implica un colossale, inequivocabile errore di unità di misura. L’amore non si compra, non si vende, non si reclama per riscuotere un debito semplicemente perché non si stima in soldi.
Se siamo d’accordo su questo punto, ecco cosa possiamo fare: firmare la petizione sul portale change.org e partecipare alla campagna social ad essa collegata, pubblicando una foto in compagnia del nostro animale domestico sui canali Twitter, Facebook e Instagram, corredandola dell’hashtag #giulezampe. Una volta raggiunti i numeri necessari, l’iniziativa mira a coinvolgere le alte sfere politiche, rivolgendosi direttamente al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, al Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, al Ministro della Giustizia Andrea Orlando.
Il divieto di sequestro per gli animali domestici non sarebbe un fatto inedito, ma un allineamento con quanto già accaduto in Austria e in Germania, dove è già stato stabilito per legge che gli animali non sono cose e quindi non sono pignorabili. Per quanto riguarda l’Italia, in tempi recenti sono stati fatti alcuni progressi sul tema dei diritti degli animali grazie all’introduzione di norme che vanno dalle pene per il maltrattamento, l’uccisione e il traffico illecito degli animali, fino all’inasprimento delle sanzioni per chi abbandona animali domestici. Sciogliere il nodo sul pignoramento sarebbe un ulteriore passo avanti, soprattutto alla luce del fatto che la presenza nel codice dell’articolo 514, che tutela i beni dall’alto valore affettivo (un esempio su tutti, la fede nuziale), non ha impedito fino ad ora la dolorosa separazione fra migliaia di animali domestici e rispettivi nuclei familiari.
In questo caso come in altri, insomma, alla legge italiana serve chiarezza: la definizione di una norma precisa che espliciti testualmente che gli animali domestici non sono oggetti da mettere all’asta basterebbe a evitare una zona d’ombra che consente il potenziale perpetrarsi di un’assurda forma di violenza ai danni di bipedi e quadrupedi.
questa legge è sbagliata perchè tutti gli animali che vivono in famiglia sono ormai cosiderati come figli per i padroni perche gli danno tutto l’amore come un figlio umano
come si fa per firmare ????
Grazie a tutti per i commenti e la partecipazione. Si può firmare la petizione sul sito change.org, ecco il link: https://www.change.org/p/no-al-pignoramento-degli-animali-domestici-firma-giulezampe-4
Questa legge e’ una vergogna……….gli animali in generale non sono cose…….Sono creature viventi e come tali meritano anche loro ogni forma di rispetto…….GLI ANIMALI DOMESTICI NON SONO OGGETTI DA PIGNORARE………..!!!!!!!!!!!!