Bella l’immagine che arriva dalla pista ciclabile di Copenhagen e che raffigura un poggiapiedi per ciclisti urbani che dice: “Hey ciclista grazie per usare la bici“
Super-condivisa in rete l’immagine, postata da Bikeitalia e che potete vedere in copertina, che arriva dalla pista ciclabile di Copenhagen e che raffigura un atto gentile, un ringraziamento rivolto ai ciclisti.
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Un gesto del genere in Italia è arrivato dritto al cuore di quei cittadini che nonostante tutto, imperterriti, utilizzano la bicicletta per i loro spostamenti quotidiani. Alla vista di tanta cortesia, le reazioni che si sono scatenate sul web sono state svariate, ironiche e colorite: c’è chi si è commosso, chi si ostina a fare paragoni, chi invoca civiltà anche per noi… almeno un po’.
Successo e stupore dimostrano come Italia e Danimarca siano paesi molto diversi tra loro e, per quanto riguarda il trasporto a pedali, possiamo con tutta tranquillità affermare che i due contesti stanno agli antipodi.
Anche in questi casi, sono i piccoli particolari che fanno la differenza. L’Italia appare del tutto impreparata e, molto probabilmente, da noi una struttura simile verrebbe scambiata per una pensilina dei carrelli della spesa. E invece no. Per chi non l’avesse compreso, si tratta di un comodo poggiapiedi per ciclisti urbani. Una coccola che riporta il seguente messaggio: “Hey ciclista, appoggia il tuo piede qui e grazie per usare la bici in città”.
Ma non sono solo i cittadini a non essere pronti, neppure le istituzioni sono all’altezza. A Copenhagen, molte iniziative a favore dell’utilizzo della bicicletta sono portate avanti dalle istituzioni, sia pubbliche che private. Questa in particolare è stata promossa da “I bike CPH”, una campagna che mira a diffondere la cultura della bicicletta, da poco diventata un APP per ottimizzare gli spostamenti su due ruote in città.
Se attraverso questa istantanea, diventata immagine virale, la capitale danese si conferma un luogo, o meglio, un paradiso per ciclisti, in realtà anche su al Nord non è tutto oro quello che luccica. Come direbbe Shakespeare nell’Amleto: “Something is rotten in the state of Denmark” (“C’è del marcio in Danimarca”): secondo un articolo del Guardian, pare infatti che negli ultimi anni a Copenhagen la situazione ciclistica sia fuori controllo. La quantità di ciclisti è aumentata talmente tanto che le piste ciclabili stentano a contenerla.
L‘intenso traffico delle due ruote e i disagi che questo comporta fanno desistere le famiglie a spostarsi con i propri figli durante le ore di punta, pur avendo a disposizione piste ciclabili che ai nostri occhi appaiono come autostrade. A quanto dice l’articolo, tutto questo caos finisce per generare nervosismo, comportamenti maleducati, scontrosi e arroganti da parte dei ciclisti nei confronti dei ciclisti stessi. Se vogliamo aggiungere la ciliegina sulla torta, dopo i tragitti nel traffico, il ciclista non trova parcheggio.
Preso atto della situazione, non so voi, ma io continuo a invocare una “dittatura culturale delle piste ciclabili”. Per conquistare spazi e diritti della mobilità sulle due ruote, ne diverrei volentieri suddita. E anche se a Copenhagen regna il malumore tra i ciclisti, farei volentieri cambio con la nostra situazione in Italia. Speriamo di vederci presto tutti in fila, sorridenti, sulle piste ciclabili.