Sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dello spreco alimentare: è questo l’obiettivo del movimento francese Disco Soupe, un progetto culinario/musicale nato a Parigi nel 2012 che propone un nuovo modello di convivialità e di stare insieme a tavola.
Secondo i dati Fao, nel mondo, ogni anno, vengono gettati 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, vale a dire che il 30% del cibo totale prodotto va sprecato. Un dato sconcertante che evidenzia quanto lo stile di vita dei paesi ricchi non sia più sostenibile né dal punto di vista etico, né dal punto di vista ambientale.
Il progetto Disco Soupe invita chiunque a organizzare riunioni collettive in cui si cucina solo ed esclusivamente con frutta e verdura di scarto, ossia con quei prodotti che non si comprano o non si vendeno perché non esteticamente perfetti, anche se qualitativamente buoni. In questo modo si vuole educare chi partecipa a un’alimentazione sana e gustosa, si vuole far riscoprire il piacere di cucinare insieme ad altre persone e, soprattutto, si sensibilizza chi partecipa sul tema dello spreco alimentare; il tutto, ovviamente, in un’atmosfera di festa dove la musica è protagonista.
Per organizzare una Disco Soupe bisogna assolutamente rispettare i cosiddetti “LES DISCO-MMANDEMENTS”: come già detto, bisogna utilizzare frutta e verdura di scarto purchè gustose e genuine, non possono mancare gruppi musicali, musicisti o più in generale musica, tutti i partecipanti vanno coinvolti e invitati a cucinare e degustare; l’evento deve essere organizzato in uno spazio aperto a tutti ed essere gratuito, non deve esserci propaganda politica o religiosa, ma solo la lotta contro lo spreco alimentare. Infine non devono essere presenti sponsor o pubblicità per marchi alimentari. Ovviamente è indispensabile rispettare le norme igieniche sanitarie e il tutto deve essere organizzato secondo lo spirito di convivialità.
La comunità Disco Soupe, in Francia, si compone di diverse centinaia di membri attivi e impegnati di tutte le età che lavorano secondo i principi d’autogestione, di valorizzazione dell’iniziativa individuale e dell’’intraprendenza dei suoi membri. Il calendario degli eventi è fittissimo e molto interessante. Il progetto Disco Soupe, ad oggi, si è diffuso in venticinque paesi (tra cui l’Italia) in ben quattro continenti (Africa, America, Europa e Asia), in particolare grazie alla rete Slow Food Youth Network, voluta appunto da Slow Food.
Dalla Disco Soupe è nata, nel 2014 , anche la Disco BÔCÔ. Il meccanismo è lo stesso della Disco Soupe ma, invece di mangiare ciò che si prepara, il cibo viene messo in barattoli per la lunga conservazione. L’autoproduzione di prodotti alimentari valorizza il saper fare, stimola la creatività e aumenta l’autostima. Vogliamo paragonare la gioia di mangiare una marmellata fatta con le proprie mani, piuttosto che una comprata sui banchi del supermercato? Sul sito si possono trovare anche interessanti ricette.
Per maggiori informazioni su questo progetto visitate la pagina Facebook o l’account Twitter di Disco Soupe.
Lo spreco alimentare è la più grande vergogna dei tempi moderni. Dobbiamo fare di tutto per combatterlo, iniziando dalla nostra quotidianità. A quando una disco soupe in Italia?
