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Impollinatori a rischio estinzione a causa dell’inquinamento atmosferico che li confonde

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Impollinatori a rischio estinzione a causa dell’inquinamento atmosferico che li confonde ultima modifica: 2022-02-14T06:58:05+01:00 da Beatrice Spagnolo
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L’inquinamento atmosferico ha gravi conseguenze sull’attività e sull’esistenza degli insetti impollinatori in natura.  Gli ultimi studi confermano che l’impollinazione è diminuita del 30%

Api, falene, e farfalle. Questi sono gli insetti impollinatori maggiormente colpiti dall’inquinamento atmosferico.

Un  studio condotto dall’Università di Reading ha dimostrato che non serve una contaminazione particolare per produrre effetti devastanti.

Infatti, è sufficiente anche una minima quantità di sostanze nocive nell’aria per procurare disastri irreparabili agli ecosistemi naturali.

Nello specifico, la categoria degli insetti impollinatori, cioè quelli responsabili del trasferimento di polline da una pianta all’altra, è particolarmente vulnerabile.

Ma vediamo più nel dettaglio che cosa ha rivelato la ricerca degli scienziati e quali sono le sue implicazioni.

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Lo studio dell’Università di Reading

Il crollo della produttività degli insetti impollinatori è pari al 30%. Un dato davvero significativo e molto preoccupante, che i ricercatori dell’Università di Reading hanno ricondotto agli agenti inquinanti presenti nell’aria che confonde l’attività di questi preziosi animali.

Ciò significa che l’inquinamento e il calo dell’attività degli impollinatori in natura sono strettamente collegati tra loro.

Ma cosa succede agli insetti in questione? Essi non sono più in grado di riconoscere i diversi odori delle piante, in quanto modificati dagli elementi nocivi presenti nell’atmosfera.

Per giungere a tale conclusione, gli scienziati hanno svolto un esperimento.

Per prima cosa, hanno rilasciato nell’ambiente una certa quantità di agenti inquinanti, tra cui il NOx, cioè l’ossido di azoto, e l’ozono. Successivamente hanno monitorato gli atteggiamenti degli impollinatori.

Durante il periodo di osservazione, gli studiosi hanno notato una mutazione nel comportamento di alcuni insetti. In particolare, le api, le farfalle, e le falene non hanno visitato il 62-70% delle piante situate nei luoghi dove i gas erano stati rilasciati.

Infatti, per questi specifici animali i livelli di impollinazione hanno subito un calo dell’83-90%. Un numero decisamente elevato considerando che la diminuzione generale era in media del 14-31%.

In relazione a questi dati, James Ryalls, coautore dello studio pubblicato dall’Università di Reading, ha affermato: “I risultati sono preoccupanti perché questi inquinanti si trovano comunemente nell’aria che molti di noi respirano ogni giorno. Sappiamo che essi sono dannosi per la nostra salute, ma non solo. Le riduzioni significative che abbiamo visto nel numero e nell’attività degli impollinatori mostrano che ci sono anche chiare implicazioni per gli ecosistemi naturali da cui dipendiamo”.

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Gli impollinatori a rischio

Il declino degli impollinatori è un fenomeno che, specialmente negli ultimi anni, ha assunto proporzioni molto preoccupanti.

Infatti, questi particolari insetti sono fondamentali per la sopravvivenza di molteplici ecosistemi terrestri.

Essi sono i principali operatori nel trasferire il polline da un pianta ad un’altra, permettendo così la creazione dei frutti. Un lavoro molto impegnativo, senza il quale anche il nostro sistema economico sarebbe soggetto ad un crollo devastante.

In conclusione, se questi impollinatori venissero meno, ci sarebbe una crisi globale che toccherebbe da vicino tutti gli individui esistenti.

È necessario quindi agire tempestivamente nella protezione e nella salvaguardia di animali come le api, i bombi, le falene, e le farfalle.

Bisogna imporre dei limiti sempre più severi e cercare risorse alternative che portino ad una riduzione degli agenti inquinanti nell’aria.

Solo in questo modo si potrà garantire un futuro per gli ecosistemi e per la biodiversità, da cui noi stessi siamo condizionati.

Impollinatori a rischio estinzione a causa dell’inquinamento atmosferico che li confonde ultima modifica: 2022-02-14T06:58:05+01:00 da Beatrice Spagnolo

Beatrice Spagnolo, studentessa presso il dipartimento di Scienze della comunicazione. Ha conseguito la maturità classica presso il Liceo Classico Vittorio Alfieri di Torino. Curiosa e puntuale. Appassionata di storie e racconti. Ama il cinema e la musica. Viaggiare è la sua passione.

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