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Foreste circolari giapponesi, tra scienza e curiosità

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Foreste circolari giapponesi, tra scienza e curiosità ultima modifica: 2024-08-15T05:58:50+02:00 da Beatrice Spagnolo
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Da esperimento ad attrazione turistica, le foreste circolari del sud del Giappone incantano tutti, quando la scienza incontra la fantasia

Due occhi di civetta. Questo è l’aspetto che assumono le foreste circolari della prefettura di Miyazaki, nel sud del Giappone, se osservate dall’alto. Un insieme di cerchi concentrici che si infittisce sempre di più procedendo verso il centro. Tale accostamento geometrico crea delle figure particolari che risultano ben visibili nel complesso del bosco circostante.

Esse restituiscono un’atmosfera suggestiva ed un’immagine intrisa di magia. Tuttavia, il mistero di queste composizioni non risiede in una spiegazione soprannaturale, ma, bensì, in una molto più logica e razionale. Invero, le foreste circolari sono il frutto di uno studio sperimentale volto a determinare le condizioni migliori per la crescita degli alberi.

Ciò nonostante, nel tempo, tali impianti, proprio per la fantasia dei disegni emersi, hanno suscitato una sempre maggiore curiosità nelle menti di coloro che si imbattevano nelle loro immagini. In questo modo, le foreste circolari sono diventate delle importanti attrazioni turistiche per il territorio.

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Ben visibili persino su Google Maps digitando “Circular Forest”, le foreste circolari giapponesi sono il risultato di un esperimento di silvicoltura iniziato circa cinquant’anni fa.

Questo progetto aveva il compito di studiare come la disposizione ravvicinata delle piante incidesse sul loro sviluppo. A tal fine, i ricercatori decisero di disporre dei cedri lungo dei cerchi concentrici con incrementi radiali di dieci gradi. In questo modo, si può notare come gli alberi abbiano sempre un maggiore “spazio vitale” procedendo dal centro verso l’esterno.

I risultati della sperimentazione non lasciano spazio a dubbi: l’accesso alla luce e all’aria hanno un’incidenza significativa sulla crescita della singola pianta. Tant’è vero che la circonferenza più esterna della foresta, ovvero quella dove i cedri sono più distanti, presenta una grandezza ed un’altezza maggiori rispetto a quelle verificabili nel punto più interno dove gli alberi risultano più ammassati.

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Invero, a parità di variabili inerenti al suolo e alla temperatura, le foreste circolari hanno dimostrato che le piante maggiormente distanziate si sviluppano meglio. Tuttavia, la loro funzione non si è estinta con la conclusione degli studi. Precisamente, proprio per le particolari figure geometriche che hanno creato, le foreste circolari sono ad oggi un’importante attrazione turistica per l’amministrazione locale.

[Immagine Circular Forest da Google Maps

Foreste circolari giapponesi, tra scienza e curiosità ultima modifica: 2024-08-15T05:58:50+02:00 da Beatrice Spagnolo

Beatrice Spagnolo, studentessa presso il dipartimento di Scienze della comunicazione. Ha conseguito la maturità classica presso il Liceo Classico Vittorio Alfieri di Torino. Curiosa e puntuale. Appassionata di storie e racconti. Ama il cinema e la musica. Viaggiare è la sua passione.

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