In arrivo un’ondata di caldo anomalo per l’ultimo dell’anno, temperature fino a 14 gradi superiori alla media
Capodanno si avvicina. Ma a differenza degli anni passati, sarà diverso non solo per via delle precauzioni da prendere a causa della pandemia, ma anche per le temperature crescenti dovute ai cambiamenti climatici in atto.
Infatti, proprio in quei giorni, è previsto l’arrivo dell’anticiclone africano che colpirà con un’ondata di caldo anomalo l’Italia e gran parte dell’Europa.
Coloro che pensavano di trascorrere l’ultimo dell’anno in montagna immersi nella neve, con temperature fredde vicine allo zero, rimarranno delusi. Nessun cristallo di ghiaccio cadrà dal cielo allo scoccare della mezzanotte.
Al contrario, sembrerà di essere in estate con un sole caldo e un clima mite.
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Temperature in Europa e in Italia
In Europa, una bolla di calore insolita e fuori stagione si manifesterà dal 29 dicembre al 2 gennaio. In particolare, essa raggiungerà temperature anche di 12- 14 gradi sopra la media nelle aree dell’Italia del Nord, in Provenza e in Corsica.
D’altro canto, la parte centrale della penisola italiana riscontrerà un aumento di 10-12 gradi rispetto alla media della stagione. Lo stesso valore interesserà anche zone della Svizzera, della Slovenia, della Francia e della Spagna.
Per quel che riguarda il resto dell’Italia, si registrerà un po’ ovunque un aumento delle temperature, 4-5 gradi in più della norma, e una maggiore diffusione della nebbia nei territori pianeggianti.
Quest’ondata di caldo portata dall’anticiclone africano si farà quindi sentire principalmente negli ambienti montuosi. Infatti, in montagna, in quota, a 1500 metri di altitudine si potrà osservare il termometro raggiungere i 12-16 gradi. Una situazione che si è soliti vedere nei mesi di maggio e giugno, non di certo a dicembre e gennaio.
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Anticiclone africano
Questi elevati rialzi termici individuano il loro diretto responsabile nell’anticiclone africano. Esso ha attraversato la penisola iberica nei giorni scorsi e presto arriverà anche in Italia.
Ma di che cosa si tratta?
In meteorologia, l’anticiclone è una zona atmosferica caratterizzata da alta pressione sulla superficie terrestre. Questo elemento specifico provoca variazioni all’interno dei parametri che riguardano il clima dell’area coinvolta.
In particolare, l’anticiclone subtropicale africano interessa la zona occupata dal deserto del Sahara nell’Africa settentrionale.
Questa condizione permette l’instaurarsi di una stabilità atmosferica continua e persistente.
Tuttavia, a causa dei meccanismi dinamici messi in moto dall’alta pressione, l’anticiclone africano è portato a muoversi e ad espandersi verso nord. Grazie a questo movimento è in grado di raggiungere il Mediterraneo e l’Europa, provocando così l’aumento delle temperature che si sta registrando in questi giorni.
Anche se si tratta di fenomeni di breve durata, le loro conseguenze hanno effetti prolungati nel tempo, che risultano dannosi per la natura.
Al riguardo, Paolo Valisa, meteorologo presso il Centro Geofisico Prealpino di Varese, afferma che: “Rialzi così significativi possono avere effetto sullo scioglimento dei ghiacci in alta quota, ma anche sulla consistenza degli strati nevosi, con l’aumento del rischio di valanghe in montagna. E, soprattutto, se si verificano più avanti nella stagione, possono provocare molti danni agli alberi da frutto, perché stimolano un’accelerazione del risveglio vegetativo e le gelate tardive che arrivano sempre alla fine dell’inverno trovano le piante già attive”.
