Rendering della one-minute city svedese

La one-minute city svedese, dove i parcheggi si trasformano in luoghi di aggregazione

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La one-minute city svedese, dove i parcheggi si trasformano in luoghi di aggregazione ultima modifica: 2021-02-17T13:00:54+01:00 da Fabiana Re
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Parcheggi convertiti in spazi pubblici vivibili a beneficio di pedoni e ciclisti: così in Svezia si ripensa la città

Una città a misura d’uomo, in cui gli spazi dedicati ai parcheggi si trasformano in salotti urbani con divanetti, tavoli e aiuole. L’utopia diventa realtà in Svezia, dove è partita con grande successo la sperimentazione del modello “one-minute city”. A promuoverlo, all’interno del progetto Street Moves, il governo scandinavo e l’agenzia Vinnova, votata al ripensamento della vita urbana.

Ridisegnare la città, la one-minute city

La one-minute city svedese coniuga la celebre città dei 15 minuti parigina al concetto di isola pedonale, elevandolo a potenza. Alla base del progetto vi è una visione: rendere ogni strada vivibile, ecologica e pulita, allontanando le macchine per far spazio ai cittadini, alle loro interazioni e a una più vibrante vita comunitaria. Come? Convertendo i parcheggi in luoghi d’incontro dotati di tavoli, sedie, panche e aiuole in cui le persone possono vedersi in piena sicurezza all’aperto. Per incentivare la mobilità leggera vengono inoltre installate apposite griglie per parcheggiare biciclette e monopattini elettrici.

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La sperimentazione a Göteborg

I rendering sviluppati da ArkDes, museo dell’architettura capofila del progetto, fanno pensare alle strade di una città futuristica. Lo riconosce Kieran Long, uno dei progettisti, che al Guardian racconta di aver “iniziato a testare possibili versioni del futuro”. Eppure a Göteborg, celebre città universitaria svedese, la trasformazione in one-minute city è già cominciata. A far da cavia, i parcheggi antistanti un negozio di salsicce gourmet. Poco prima del via alla sperimentazione la proprietaria nutriva comprensibili timori: il suo giro d’affari sarebbe stato penalizzato dall’impossibilità di parcheggiare di fronte al punto vendita? I fatti hanno fugato ogni dubbio. “Venerdì e sabato c’erano moltissime persone a gustare un caffè e una salsiccia da asporto”, ha spiegato al Guardian. Le temperature sottozero non hanno fermato i fruitori dei salotti urbani. I nuovi spazi pubblici hanno conquistato il cuore degli svedesi: secondo i primi sondaggi, il 70% dei cittadini è favorevole alla trasformazione.

I vantaggi della one-minute city

Long è consapevole dell’importanza dell’opinione pubblica: questa non deve aver la percezione di perdere dei parcheggi, ma al contrario di guadagnare innovativi luoghi di aggregazione. Il progettista ha spiegato al Guardian che bisogna rimuovere dalle strade i posteggi, perché è ovvio che siano un cattivo uso di uno spazio pubblico cruciale. La one-minute city risponde anche alla necessità, sempre più pressante a causa della crisi climatica, di ridurre il ruolo dei mezzi a motore nella vita quotidiana. È una città da vivere con lentezza, a passo d’uomo, e facilita la creazione di una comunità coesa. “Lo spazio di fronte alla tua porta d’ingresso, che sia un condominio o una casa, è lì che puoi intrattenere relazioni autentiche e durature”, dichiara alla testata inglese il direttore di Vinnova, Dan Hill. “È il tuo quartiere”.

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Un modello replicabile

Dopo l’esperimento positivo di Göteborg, molte altre città svedesi sono pronte ad abbracciare il concetto di one-minute city, tra cui la capitale Stoccolma. “La Svezia ha circa 40mila km di strade già costruite, che se pensate come uno spazio di costruzione è davvero straordinario”, rimarca Hill immaginando il potenziale di espansione del progetto. La conversione dei parcheggi in isole di socializzazione è rapida e semplice, grazie ai moduli sviluppati dal designer Olle Lundberg. Un sistema simile ai Lego, costituito da sottili strisce di legno che vengono assemblate in meno di cinque ore per ricreare sedie e tavoli. Il design minimalista nordico va a segno, rendendo la città senza auto del futuro replicabile su larga scala già nel presente.

[Immagine di copertina: ArkDes]

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Studentessa torinese di Economia dell’Ambiente, della Cultura e del Territorio, trascorre il suo tempo a districarsi tra molteplici passioni e a rincorrere mille sogni. Tra lettura, disegno, scrittura creativa ed esperimenti di cucina vegana di alterno successo, i giorni di sole 24 ore finiscono sempre troppo in fretta.

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