Da qualche tempo si sta sviluppando un nuovo modo di lavorare per i nomadi digitali: si tratta dello smart working a contatto con la natura, una modalità adatta a chi è stanco della città e sogna di smanettare al computer con viste mozzafiato.
Una nuova modalità di lavoro a stretto contatto con la natura è sempre più possibile per chi sogna di svolgere l’attività quotidiana di smart working tra vette innevate, campi agricoli e brezza marina, senza dover necessariamente rinunciare alle comodità di un ufficio: ampia scrivania, connessione internet ad alta velocità e stampante.
Sviluppatosi soprattutto con l’avvento della pandemia da Covid-19, lo smart working al di fuori delle mura domestiche sta conquistando sempre più lavoratori di città. E nei mesi di lockdown chi, tra questi, non avrebbe desiderato fare qualche passeggiata nei boschi?
Perché scegliere uno smart working nella natura
Tranquillità in primis, ideale per chi sogna di allontanarsi dalla frenesia e dai rumori della città. In secondo luogo, la natura che, con gli scenari che regala e l’aria pulita, trasmette armonia e serenità, sensazioni di certo positive per un lavoratore.
Come sostiene “Borgo Office”, una delle aziende che organizza soggiorni di questo tipo in aziende agricole, è centrale il concetto di “bleasure” che unisce i due termini inglesi “business” e “pleasure”, rispettivamente lavoro e piacere. Il desiderio quindi di combinare queste due attività, lo smart working e il fine living che fanno parte della vita di tutti i giorni.
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Dal beach working al mountain working
Diverse sono le imprese che hanno deciso di avviare questo nuovo tipo di attività. A questo proposito si è iniziato a parlare di beach working e di mountain working.
Nel primo caso, lo smart working avviene in spiaggia, all’ombra di un ombrellone e con il rumore delle onde in sottofondo. È così che si sta organizzando il Bagno Tropical nella Riviera Romagnola che, guardando con ottimismo ai prossimi mesi, ha deciso di installare delle postazioni computer per lavorare da remoto nel proprio stabilimento.
Il mountain working è invece dedicato agli amanti dei climi più freddi: Skyway Montebianco e Movimënt in Alta Badia sono alcune tra le diverse attività che offrono questo servizio. In particolare, quest’ultima, situata sulle Dolomiti, ha la peculiarità di fornire ai lavoratori energia completamente green prodotta con pannelli solari ed eco-scrivanie in legno. Un fine living strettamente legato alla sostenibilità, quindi.
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Smart working nella natura in campagna
Montagne e spiagge non sono però le sole mete per gli smart worker. Da non dimenticare è infatti la campagna che affascina con i casolari, i suoi prodotti e il tram tram quotidiano.
Uno dei protagonisti dello smart working tra i campi è Borgo Office. Questa impresa propone al lavoratore da remoto un rifugio in una delle dieci aziende agricole di cui è partner. In particolare, elemento distintivo di questa azienda è la gratuità del soggiorno per lo smart worker, caratteristica derivante dalla cosiddetta “teoria della piacevole sorpresa”.
Secondo questo principio, il lavoratore che riceve ospitalità gratuita è portato a volersi sdebitare, sostenendo economicamente la fattoria. Per questo motivo, Borgo Office ha previsto la possibilità di acquistare cesti di prodotti tipici a chilometri zero supportando quindi l’azienda agricola.
Un aiuto all’economia locale
Oltre al benessere psico-fisico del lavoratore e a vantaggi economici all’azienda, questo nuovo tipo di smart working porta effetti positivi anche al territorio circostante. Occorre infatti tenere in considerazione che la località in cui si inserisce l’attività viene rivitalizzata grazie all’aumento del turismo. Da qui, l’incremento del commercio, molto positivo per gli esercenti locali.