Biorfarm è una startup nata grazie all’ingegno di due giovani ragazzi italiani che, dopo aver studiato fuori dalla loro regione e vissuto all’estero, hanno deciso di ritornare nella loro terra e creare qualcosa di sostenibile. Osvaldo de Falco, calabrese e Giuseppe Cannavale, proveniente dalla Campania hanno progettato un’azienda agricola condivisa in cui gli utenti possono adottare un albero, vederlo crescere e decidere se ricevere i suoi frutti direttamente a casa oppure se andare personalmente a raccoglierli. Da quando l’idea ha preso forma ad oggi sono stati adottati 1600 alberi da frutto e 1200 persone hanno aderito al progetto. Scopriamo insieme cos’è Biorfarm anche grazie all’aiuto di Osvaldo, uno dei soci fondatori.
Biorfarm: l’azienda agricola diffusa e condivisa
Biorfarm permette agli utenti del web di adottare o regalare un albero e di ricevere i suoi frutti prodotti in modo sano in alcune zone dell’Italia. Al momento è possibile scegliere tra alcuni alberi di limone ubicati in Sicilia, arance dalla Calabria, mele dal Trentino e albicocche dalla Campania. Ma come funziona il tutto? Cosa hanno inventato questi due giovani ragazzi?
Biorfarm, grazie al suo sito, consente a qualsiasi utente di diventare un agricoltore digitale aiutando i piccoli contadini a produrre del cibo genuino. Grazie a questo sistema è possibile regalare o adottare un albero scegliendo tra quelli disponibili e, soprattutto, controllare la sua crescita anche se si vive lontano. Quando i frutti diventeranno maturi saranno raccolti e l’utente ha anche la possibilità di richiederli altre volte.
Rapporto produttore consumatore finale per Biorfarm
È un modo per consumare del cibo sano e aiutare un settore, quello agricolo, che vive un’evidente crisi. Come ci spiega Osvaldo, “Tutto nasce per coinvolgere il consumatore finale all’interno dei flussi di produzione in modo che possa essere informato su come viene coltivata, prodotta, da dove e come arriva la frutta che poi consuma e mangia. Tenendo conto anche se è stata prodotta in modo sostenibile e rispettando l’ambiente. Dalla prima volta che ne parlai con Giuseppe, da quando sperimentai tutto nell’azienda di mio padre, dal momento in cui abbiamo iniziato il percorso di accelerazione che ci ha aiutati supportandoci nella crescita fino ad oggi, la comunità di agricoltori digitali è cresciuta e moltissime persone si sono innamorate della nostra idea. Soprattutto perché è un progetto win-win sia per gli agricoltori, sia per gli utenti.
Nel sistema attuale i due attori principali ossia l’agricoltore e il consumatore finale sono i più svantaggiati in quanto il contadino guadagna alcune volte poco per il suo lavoro e l’acquirente paga tanto per un prodotto che riceve a distanza di tempo e dopo passaggi infiniti. Chi trae il reale profitto sono gli intermediari. Noi cerchiamo di abbattere questo sistema mettendo in comunicazione diretta chi produce e chi consuma.
L’utente finale ha un prodotto sicuro, fresco e di qualità unito ad un’esperienza che è quella di diventare un agricoltore digitale e seguire la coltivazione. Allo stesso tempo l’agricoltore ha un giusto guadagno, un margine più alto rispetto alla GDO, un anticipo quindi liquidità e comunicazioni digitali che probabilmente lui non potrebbe fare perché non ha le skill necessarie.”
Biorfarm: dona un albero e aiuta l’agricoltura
Il consumatore finale sta diventando sempre più attento alla qualità degli alimenti che acquista e al modo in cui vengono prodotti. Gli alberi di Biorfarm non vengono solo adottati ma anche regalati ai propri cari, per Natale, compleanni e altre occasioni particolari.
La metà delle adozioni, infatti, sono regali per esempio tra amici oppure una zia al nipotino appena nato. Un gesto che permette di donare non solo del cibo genuino proveniente da varie parti d’Italia, ma di sostenere i contadini di queste aree che spesso a causa di catastrofi naturali o crisi del mercato sono spesso costretti a lasciare le loro terre per cercare lavoro in città. Gli alberi di Biorfarm sono stati scelti anche da alcuni sposi come bomboniere di nozze. L’azienda prepara, quindi, dei cofanetti al cui interno ci sono dei cartoncini particolari a cui corrisponde un albero e ogni invitato ne riceve uno. Una bomboniera differente rispetto al consueto.
Biorfam si basa sulla valorizzazione della natura, sul ridare dignità agli operatori agricoli, sul valore del cibo sano e biologico e sulla condivisione di un bene con tante persone che la pensano allo stesso modo. Ogni utente può monitorare il suo albero e può decidere se ricevere un gustoso pacco a casa sua, oppure se passare una giornata immerso nella natura insieme a chi tutti giorni si prende cura del suo albero.
“Solitamente l’utente scrive all’agricoltore e concordano insieme un giorno in base alla disponibilità di entrambi. In futuro, se ci sarà un elevato numero di richieste, si organizzeranno delle giornate ad hoc. Oggi gli utenti sono invitati prima della raccolta e hanno la possibilità di andare dall’agricoltore e visitare il proprio albero. Alcuni dei nostri contadini hanno degli agriturismi e questo è anche un modo per sviluppare la parte turistica in un’ottica sostenibile” ci racconta Osvaldo.
I progetti futuri di Biorfarm
Biorfarm ha intenzione di allargare i propri confini territoriali e di investire per migliorare la piattaforma di scambio tra produttore e consumatore, inoltre, ha recentemente lanciato una campagna di crowdfunding.
“Questo- sottolinea Osvaldo– è un modo per perfezionare il progetto. Noi siamo partiti con un budget molto limitato e abbiamo bisogno di risorse per crescere. Il programma di accelerazione che abbiamo seguito con H-Farm ci ha permesso di aver un approccio più imprenditoriale e di capire meglio le esigenze del nostro target.
Adesso per crescere dobbiamo realizzare quello che vogliono gli utenti. Il consumatore finale vuole essenzialmente tre cose: una maggiore offerta, una maggiore interazione e dei perfezionamenti a livello di packaging e logistica. Per potenziare l’offerta in futuro vorremmo aggiungere le verdure e proporre più tipi di frutta e anche i suoi derivati. Per maggiore interazione intendiamo un sistema che permetta all’agricoltore di condividere con la nostra applicazione quello che succede nei campi in modo che l’utente possa seguire i suoi post, ricevere le notifiche in tempo reale e fare degli streaming sulla coltivazione. Per quanto riguarda, invece, il packaging c’è l’esigenza di crearne uno differente e potenziare la logistica.
Inoltre, le aziende ci hanno richiesto un’offerta B2B, ossia darle la possibilità di adottare gli alberi per donarli a clienti, fornitori o soci. Questo non solo per fare un regalo aziendale sostenibile ma anche per comunicare verso l’esterno l’impegno dell’azienda nel sociale e nell’ambientale. Sociale perché sostiene un settore che è quello agricolo purtroppo in crisi e ambientale perché aiuta allo stesso tempo il pianeta assorbendo un tot di CO2 all’anno.”
I fondatori di Biorfarm propongono ad utenti ed aziende una serie di nuovi servizi e credono che nel futuro l’azienda agricola condivisa sarà una realtà. Vediamo cosa accadrà…
Cover Image: © Biorfarm
Da anni sulla COLLINA TORINESE ( 15 km dal centro, in posizione panoramica, con acqua sorgiva) è già attivo il programma “Adotta un albero” o una porzione di orto, di prato o di bosco.
Purtroppo è stato poco pubblicizzato e gli utenti sono ancora pochi. Un plauso a Biofarm per la proposta organica ( pubblicità, crowdfunding, ricupero di vita bio).
Giovanni a San Rafè