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Refezione a scuola, laicità e uguaglianza iniziano dal cibo

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Refezione a scuola, laicità e uguaglianza iniziano dal cibo ultima modifica: 2014-10-31T08:00:19+01:00 da Annalisa Audino
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Refezione a scuola, noi siamo ciò che mangiamo. Il cibo è uno dei fondamenti del nostro futuro e non c’è cibo più importante di quello somministrato ai bambini. Inizia tutto lì.

Noi siamo ciò che mangiamo: ormai l’abbiamo capito tutti. Brillat-Savarin, politico e gastronomo francese del XIX secolo, diceva invece che «Il destino delle nazioni dipende da come esse si nutrono». Insomma, il cibo è uno dei fondamenti del nostro futuro e non c’è cibo più importante di quello somministrato ai bambini. Inizia tutto lì. Anche per questo la refezione a scuola è un momento molto importante ed altamente educativo.

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Alice Waters, vicepresidente di Slow Food, ha parlato di questo proprio durante l’edizione del Salone del Gusto che si è tenuta a Torino la settimana scorsa. «Oggi fronteggiamo un’enorme crisi di salute, educazione e ineguaglianza – ha dichiarato la Waters – Servono il coraggio e la convinzione di creare programmi per pasti scolastici nutrienti, sostenibili e gratuiti per tutti. Un programma universale con criteri buoni, puliti e giusti per acquistare cibo vero, con le scuole a sostegno degli agricoltori e viceversa. Il pranzo si integra nelle lezioni: come abbiamo l’educazione fisica, ci serve un’educazione edibile. Il sistema scolastico pubblico è l’ultima istituzione davvero democratica».

Sicuramente è necessario fronteggiare la nuova società che si sta venendo a creare.  Nel corso di una delle conferenze dell’evento torinese, dal titolo  Indovina chi viene a mensa – L’interscambio gastronomico e interculturale nell’Italia multietnica, si è discusso infatti di cibo come strumento di coesione e incontro culturale all’interno delle mense scolastiche. Partendo dal presupposto che il cibo dev’essere un diritto per tutti, si è parlato di come poterlo adeguare alle varietà di culture e tradizioni che ora animano l’Italia. I cittadini di domani, quindi, possono essere, attraverso l’alimentazione, il primo passo per una vera integrazione.

refezione a scuola
La refezione è un momento molto importante

«Negli oltre 20 anni del progetto Edible Schoolyard, – ha spiegato Alice Waters – ho imparato che coinvolgere i bambini a tavola con un pasto delizioso, da ingredienti genuini, ne trasforma l’atteggiamento e il comportamento per la vita. Molti, nei governi di ogni partito, oggi si rendono conto che nel cibo c’è la radice di molti dei malanni del nostro pianeta: le malattie correlate alla dieta, la fame, la devastazione ambientale. Sono sicura che reindirizzandoci verso il cibo vero troveremo anche le soluzioni. Cambiando radicalmente il nostro modo di pensare a come nutriamo i nostri bambini, non solo cambiamo l’alimentazione individuale e risolviamo l’obesità e la fame infantili nel giro di una generazione; recuperiamo anche la salute della Terra e il valore della democrazia».

Durante la conferenza è intervenuto anche Nicola Fiorita, presidente di Slow Food Calabria e docente presso l’Università della Calabria come professore di Diritto Islamico. Fiorita ha analizzato gli aspetti giuridici e politici della questione dichiarando che «Dove agiscono gruppi diversi bisogna regolare i vari sistemi. Il cibo è l’espressione della propria identità religiosa e sociale, ma gioca il ruolo di antidoto per colmare queste differenze. Nelle scuole pubbliche il regime alimentare è una questione molto delicata per la dimensione multiculturale, per i soggetti deboli che vivono questa realtà e perché si dovrebbero formare figure in un ambiente di laicità e uguaglianza. La normativa deve quindi verificare se i diritti sono garantiti e concessi, anche se spesso l’attuazione implica anche dei costi (come la diversificazioni dei menù per un numero di alunni stranieri elevato)».

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Molti sono gli studi dedicati a questo argomento e molti sono ancora i passi da fare per garantire non solo uguaglianza, ma anche educazione e salute per gli uomini e le donne del domani. Un dialogo costante, che generi scambio e incontro e che possa donare consapevolezza e rispetto, partendo proprio da quello che mangiamo, è la soluzione ad alcune delle divergenze odierne. Tale dialogo dovrebbe allargarsi non solo a tutte le mense scolastiche, ma anche nelle carceri, nelle università, e nelle aziende.

Speriamo sia l’inizio di un nuovo mondo… enogastronomico!

Refezione a scuola, laicità e uguaglianza iniziano dal cibo ultima modifica: 2014-10-31T08:00:19+01:00 da Annalisa Audino
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Refezione a scuola, laicità e uguaglianza iniziano dal cibo ultima modifica: 2014-10-31T08:00:19+01:00 da Annalisa Audino

Laureata in Culture Moderne Comparate e giornalista pubblicista, legge, scrive, ama le passeggiate in montagna, ma anche andare in moto. Visita mostre, ascolta musica e non ne ha mai abbastanza di imparare. Adora le cose fatte in casa e cerca di vivere in modo sostenibile. Attualmente è impiegata presso l'Ufficio Comunicazione di Slow Food.

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